Buongiorno a tutti lettori
Oggi porto un post a sfondo storico, quasi in concomitanza con l'anniversario dell'evento che andremo a trattare.
Il 19 Aprile, di fatti, è stata la Pasqua ebraica (che in ebraico si chiama Pesach) ed è una data, oggigiorno, non solo importante a livello religioso, ma anche a livello storico. Infatti, il 19 Aprile 1943, vi fu una delle rivolte più famose nella storia europea, ovvero quella del ghetto di Varsavia.
Proprio come ho scritto qui, oggi il ghetto della capitale polacca non esiste più, sebbene il quartiere sia un monumento della memoria enorme e sia super conosciuto, grazie alle varie testimonianze mondiali e anche a film e libri ambientati in questo luogo.
All'epoca, la Polonia ospitava tantissimi ebrei aschenaziti, che vivevano più o meno in armonia con i polacchi autoctoni di religione cattolica. L'idea di radunare queste persone, di diversa cultura e religione, ovviamente venne messa in atto con l'occupazione nazista della città nel 1940, quando i tedeschi iniziarono a radunare tutti gli ebrei polacchi in queste zone della città, chiamate ghetto. Il ghetto di Varsavia rimase il più grosso del Paese, arrivando ad ospitare mezzo milione di persone, tutte ammucchiate in circa 3 km quadrati di spazio che vivevano in condizioni pietose (poco cibo, poca pulizia, niente diritti...). Le condizioni terribili in cui queste persone vivevano, iniziarono ad essere causa di molti decessi: si calcola che già nel 1941 era morto più del 10% della popolazione del ghetto per fame e malattie; tuttavia, l'anno dopo, con la decisione della Soluzione Finale per lo sterminio delle persone di razza ebraica, i tedeschi iniziarono a deportare anche da Varsavia, diminuendo sensibilmente la popolazione, che nel 1943 contava almeno 70.000 persone di meno.
Fu proprio la politica delle deportazioni una delle micce che accese la voglia di ribellarsi di alcuni gruppi e partiti pre-eistenti (specificatamente un gruppo sionista e uno socialista), e che portarono alla creazione di una Organizzazione Ebraica per il Combattimento (in polacco: Zydowska Organizacja Bojowa - ZOB). Già nei primi mesi del 1943 si ebbero delle piccole resistenze, la più famosa quella non bellica del Gennaio di quell'anno, quando soldati tedeschi e ucraini nazisti rastrellarono il ghetto, ma in cui riuscirono a portare via "solo" 6000 persone. Le altre, infatti, in seguito alla visita di Himmler di inizio mese, erano riuscite a creare un piano per nascondersi, e questo riuscì bene, tanto che si riuscirono a sparare alcuni colpi dal nascondiglio, uccidendo pure un tedesco.
Himmler, in seguito a questo risultato, nel Febbraio del 1943 decise di radere al suolo completamente la città, ghetto compreso, ma i suoi ordini, per qualche motivo, vennero attuati solo due mesi più tardi, ad inizio Aprile.
Questo ritardo, insieme al calmarsi delle deportazioni, diede modo al ZOB di organizzare un vero e proprio piano di ribellione, attraverso la creazione di bunker e passaggi sotterranei che avrebbero dato modo loro di reagire, in caso fossero tornati i nazisti, riuscendo, inoltre, a ricevere un piccolo aiuto da parte della resistenza polacca esterna.
I nazisti, nel frattempo, subìrono vari attacchi minori in capitale, da parte dei polacchi cattolici, cosa che fece prendere la decisione di iniziare a passare all'ordine vero e proprio di non lasciar più traccia della città di Varsavia.
Il 19 Aprile, vigilia di Pesach, ovvero della giornata della Pasqua ebraica, i tedeschi inviarono più di 2000 soldati nel ghetto, per uccidere e deportare tutti gli ebrei varsaviani una volta per tutte. Fu così che cominciò la vera e propria rivolta armata, tra ebrei polacchi e soldati nazisti, che andò avanti fino al 23 Aprile, giorno in cui la resistenza cedette, probabilmente per mancanza di risorse ed organizzazione. I tedeschi riuscirono, per cui, a rastrellare quanta più gente poterono e diedero alle fiamme il ghetto il più possibile. Addirittura venne usato il gas, per stanare coloro che si nascondevano nel sottosuolo.
Fino a metà Maggio, gli ebrei della Resistenza, aiutati continuamente dalla Resistenza esterna, combatterono sporadicamente contro le forze naziste, che rispondevano ancor più cattivi, deportando in massa senza pietà ed uccidendo tutti coloro che si trovavano sulla loro via, bruciando e distruggendo.
Il 13 Maggio, circa un mese più tardi, la Rivolta è da considerarsi terminata definitivamente. Ormai i tedeschi avevano vinto, deportando circa 50.000 persone e uccidendone 13.000 in vari metodi. Il ghetto venne definitivamente dato alle fiamme e distrutto, per non venir mai più ricostruito, ma anzi, venir sostituito da un vero e proprio campo di concentramento, il KL Warschau.
Per la successiva rivolta e distruzione di questo campo, sebbene gli attentati ai nazisti perdurarono per tutto l'anno, dobbiamo aspettare il 1944, in cui la Resistenza Polacca decise di ribellarsi nuovamente, riuscendo a salvare gli ebrei rinchiusi.
La rivolta del ghetto di Varsavia, oggi, viene ricordata come un evento speciale e pieno di significato il giorno di Pesach, proprio il 19 Aprile, anche perchè fu solo il primo di una serie di azioni da parte degli ebrei nei confronti dei nazisti, a cui seguirono le rivolte nei ghetti di Bialystok e Minsk e quelle nei campi di sterminio, Treblinka e Sobibor.
La rivolta di Varsavia simboleggia la forza e la volontà del popolo ebraico di sopravvivere e sconfiggere il proprio aguzzino, di non subire ulteriormente le umiliazioni e le vessazione da parte dei nazisti, ancor prima della liberazione da parte delle forze Alleate.
Come già ho scritto, oggi il ghetto di Varsavia non esiste più, ma esistono moltissime testimonianze a riguardo. Tra i film ricordo i più famosi: "Il pianista" (R.Polanski), "Corri, ragazzo, corri!" (P. Danquart), "La signora dello zoo di Varsavia" (N. Caro), "Jakob il bugiardo" (F. Beyer), "Il coraggio di Irena Sendler" (J. K. Harrison). Tra i libri, "Sepolti a Varsavia. Appunti del ghetto" (E. Ringelblum), "La mia testimonianza davanti al mondo" (J. Karski), "Il ghetto di Varsavia lotta" (M. Edelman), "Il ghetto di Varsavia: diario" (M. Berg).
Con la solita speranza di avervi portato un contenuto interessante della storia est europea, vi auguro buona giornata! Questo mese ho in programma di parlarvi di un altro campo liberato, che viene ricordato in Aprile, potete immaginare quale sia?
Od vasa Samantocka
Link fonti:
- https://www.intoscana.it/it/articolo/rivolta-del-ghetto-di-varsavia/https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/warsaw-ghetto-uprising;
- https://www.studenti.it/giorno-della-memoria-rivolta-ghetto-varsavia.html;
- https://it.wikipedia.org/wiki/Rivolta_del_ghetto_di_Varsavia;
- https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/lo-sterminio-degli-ebrei-in-urss-e-in-polonia/i-centri-di-sterminio-in-polonia/la-rivolta-del-ghetto-di-varsavia
Oggi porto un post a sfondo storico, quasi in concomitanza con l'anniversario dell'evento che andremo a trattare.
Il 19 Aprile, di fatti, è stata la Pasqua ebraica (che in ebraico si chiama Pesach) ed è una data, oggigiorno, non solo importante a livello religioso, ma anche a livello storico. Infatti, il 19 Aprile 1943, vi fu una delle rivolte più famose nella storia europea, ovvero quella del ghetto di Varsavia.
Proprio come ho scritto qui, oggi il ghetto della capitale polacca non esiste più, sebbene il quartiere sia un monumento della memoria enorme e sia super conosciuto, grazie alle varie testimonianze mondiali e anche a film e libri ambientati in questo luogo.
(Foto simbolo della rivolta del ghetto varsaviano) |
All'epoca, la Polonia ospitava tantissimi ebrei aschenaziti, che vivevano più o meno in armonia con i polacchi autoctoni di religione cattolica. L'idea di radunare queste persone, di diversa cultura e religione, ovviamente venne messa in atto con l'occupazione nazista della città nel 1940, quando i tedeschi iniziarono a radunare tutti gli ebrei polacchi in queste zone della città, chiamate ghetto. Il ghetto di Varsavia rimase il più grosso del Paese, arrivando ad ospitare mezzo milione di persone, tutte ammucchiate in circa 3 km quadrati di spazio che vivevano in condizioni pietose (poco cibo, poca pulizia, niente diritti...). Le condizioni terribili in cui queste persone vivevano, iniziarono ad essere causa di molti decessi: si calcola che già nel 1941 era morto più del 10% della popolazione del ghetto per fame e malattie; tuttavia, l'anno dopo, con la decisione della Soluzione Finale per lo sterminio delle persone di razza ebraica, i tedeschi iniziarono a deportare anche da Varsavia, diminuendo sensibilmente la popolazione, che nel 1943 contava almeno 70.000 persone di meno.
(I muri del ghetto, 1940) |
Fu proprio la politica delle deportazioni una delle micce che accese la voglia di ribellarsi di alcuni gruppi e partiti pre-eistenti (specificatamente un gruppo sionista e uno socialista), e che portarono alla creazione di una Organizzazione Ebraica per il Combattimento (in polacco: Zydowska Organizacja Bojowa - ZOB). Già nei primi mesi del 1943 si ebbero delle piccole resistenze, la più famosa quella non bellica del Gennaio di quell'anno, quando soldati tedeschi e ucraini nazisti rastrellarono il ghetto, ma in cui riuscirono a portare via "solo" 6000 persone. Le altre, infatti, in seguito alla visita di Himmler di inizio mese, erano riuscite a creare un piano per nascondersi, e questo riuscì bene, tanto che si riuscirono a sparare alcuni colpi dal nascondiglio, uccidendo pure un tedesco.
(Ebrei nel ghetto) |
Himmler, in seguito a questo risultato, nel Febbraio del 1943 decise di radere al suolo completamente la città, ghetto compreso, ma i suoi ordini, per qualche motivo, vennero attuati solo due mesi più tardi, ad inizio Aprile.
Questo ritardo, insieme al calmarsi delle deportazioni, diede modo al ZOB di organizzare un vero e proprio piano di ribellione, attraverso la creazione di bunker e passaggi sotterranei che avrebbero dato modo loro di reagire, in caso fossero tornati i nazisti, riuscendo, inoltre, a ricevere un piccolo aiuto da parte della resistenza polacca esterna.
(Soldati a Varsavia) |
I nazisti, nel frattempo, subìrono vari attacchi minori in capitale, da parte dei polacchi cattolici, cosa che fece prendere la decisione di iniziare a passare all'ordine vero e proprio di non lasciar più traccia della città di Varsavia.
Il 19 Aprile, vigilia di Pesach, ovvero della giornata della Pasqua ebraica, i tedeschi inviarono più di 2000 soldati nel ghetto, per uccidere e deportare tutti gli ebrei varsaviani una volta per tutte. Fu così che cominciò la vera e propria rivolta armata, tra ebrei polacchi e soldati nazisti, che andò avanti fino al 23 Aprile, giorno in cui la resistenza cedette, probabilmente per mancanza di risorse ed organizzazione. I tedeschi riuscirono, per cui, a rastrellare quanta più gente poterono e diedero alle fiamme il ghetto il più possibile. Addirittura venne usato il gas, per stanare coloro che si nascondevano nel sottosuolo.
Fino a metà Maggio, gli ebrei della Resistenza, aiutati continuamente dalla Resistenza esterna, combatterono sporadicamente contro le forze naziste, che rispondevano ancor più cattivi, deportando in massa senza pietà ed uccidendo tutti coloro che si trovavano sulla loro via, bruciando e distruggendo.
(La distruzione del ghetto) |
Il 13 Maggio, circa un mese più tardi, la Rivolta è da considerarsi terminata definitivamente. Ormai i tedeschi avevano vinto, deportando circa 50.000 persone e uccidendone 13.000 in vari metodi. Il ghetto venne definitivamente dato alle fiamme e distrutto, per non venir mai più ricostruito, ma anzi, venir sostituito da un vero e proprio campo di concentramento, il KL Warschau.
Per la successiva rivolta e distruzione di questo campo, sebbene gli attentati ai nazisti perdurarono per tutto l'anno, dobbiamo aspettare il 1944, in cui la Resistenza Polacca decise di ribellarsi nuovamente, riuscendo a salvare gli ebrei rinchiusi.
(La Resistenza polacca) |
La rivolta del ghetto di Varsavia, oggi, viene ricordata come un evento speciale e pieno di significato il giorno di Pesach, proprio il 19 Aprile, anche perchè fu solo il primo di una serie di azioni da parte degli ebrei nei confronti dei nazisti, a cui seguirono le rivolte nei ghetti di Bialystok e Minsk e quelle nei campi di sterminio, Treblinka e Sobibor.
La rivolta di Varsavia simboleggia la forza e la volontà del popolo ebraico di sopravvivere e sconfiggere il proprio aguzzino, di non subire ulteriormente le umiliazioni e le vessazione da parte dei nazisti, ancor prima della liberazione da parte delle forze Alleate.
(La Resistenza ebraica) |
Come già ho scritto, oggi il ghetto di Varsavia non esiste più, ma esistono moltissime testimonianze a riguardo. Tra i film ricordo i più famosi: "Il pianista" (R.Polanski), "Corri, ragazzo, corri!" (P. Danquart), "La signora dello zoo di Varsavia" (N. Caro), "Jakob il bugiardo" (F. Beyer), "Il coraggio di Irena Sendler" (J. K. Harrison). Tra i libri, "Sepolti a Varsavia. Appunti del ghetto" (E. Ringelblum), "La mia testimonianza davanti al mondo" (J. Karski), "Il ghetto di Varsavia lotta" (M. Edelman), "Il ghetto di Varsavia: diario" (M. Berg).
(Robin Williams, protagonista del film "Jakob il bugiardo") |
Con la solita speranza di avervi portato un contenuto interessante della storia est europea, vi auguro buona giornata! Questo mese ho in programma di parlarvi di un altro campo liberato, che viene ricordato in Aprile, potete immaginare quale sia?
Od vasa Samantocka
Link fonti:
- https://www.intoscana.it/it/articolo/rivolta-del-ghetto-di-varsavia/https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/warsaw-ghetto-uprising;
- https://www.studenti.it/giorno-della-memoria-rivolta-ghetto-varsavia.html;
- https://it.wikipedia.org/wiki/Rivolta_del_ghetto_di_Varsavia;
- https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/lo-sterminio-degli-ebrei-in-urss-e-in-polonia/i-centri-di-sterminio-in-polonia/la-rivolta-del-ghetto-di-varsavia
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