Non solo Auschwitz: tutti i lager nazisti della Polonia (e dell'Est Europa) che sono stati dimenticati

Buongiorno a tutti lettori!
Questo post in realtà avrei dovuto scriverlo una settimana fa circa in quanto in tema con la giornata della memoria, tuttavia ho preferito dare spazio al post precedente perchè appunto legato all'esperienza che avevo appena vissuto, quindi recupero scrivendolo oggi.
Farò una bella premessa prima di arrivare al cuore del discorso perchè questo è un argomento che a me sta particolarmente a cuore. Come tutti ben sappiamo, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale Hitler aveva progettato la Soluzione Finale, che consisteva nell'eliminazione del nemico della razza pura ariana, ovvero degli ebrei aschenaziti (che per l'appunto sono gli ebrei presenti in Europa).




Al fine di poter perseguire questo scopo, i nazisti avevano costruito dei campi di sterminio in giro per l'Europa sottomessa di cui però oggi se ne ricorda principalmente uno, ovvero Auschwitz - Birkenau, nelle zone di Cracovia, in Polonia, e qui mi tocca fare un po' di chiarezza. Innanzitutto c'è da dire che non tutti i campi costruiti sono campi di sterminio...di fatti i primi campi costruiti risalgono alla fine degli anni '30 e sono campi di detenzione e di lavoro, progettati per l'internamento degli oppositori politici e degli ebrei uomini in grado di lavorare. Gli ebrei aschenaziti infatti, in un primo momento, non avrebbero dovuto essere stati sterminati in massa, bensì raggruppati e mandati in un'altra destinazione, al di fuori dell'Europa. Inizialmente si era pensato di mandarli in Madagascar, isola che sarebbe dovuta diventare una sorta di gigante ghetto, in seguito Mussolini propose di mandarli invece in Etiopia, colonia italiana, ma entrambi i progetti furono abbandonati per delle questioni logistiche. Nei primi anni '40, in seguito all'occupazione di parte dell'Europa del nord e dell'est, i nazisti decisero di costruire in queste zone dei campi in cui internare questi ebrei al fine di farli lavorare come schiavi e per sterminare in modo sistematico coloro che non erano in grado di farlo, ovvero la maggior parte delle donne, dei bambini e degli anziani.

(Le camere a gas erano uno dei metodi più rapidi per uccidere quante più persone si poteva in una sola volta ed erano largamente utilizzate nei campi di sterminio: una miscela di Zyklon B veniva rilasciata dai tubi e le persone morivano per soffocamento)

Come dicevo sopra, questo è un argomento che a me sta particolarmente a cuore e che ci tengo a sviscerare un po', in quanto penso che circoli molta ignoranza a proposito. Parlare degli ebrei aschenaziti, delle leggi razziali nelle varie parti d'Europa, dei crimini commessi da parte di nazisti e sovietici nei confronti del popolo ebraico aschenazita o della possibile collaborazione dei polacchi nella loro cattura risulterebbe molto pesante se fatto in un solo post, per cui voglio concentrarmi oggi solamente sui campi di concentramento e di sterminio come strutture. E' molto importante sapere un paio di cose a questo fine (oltre al fatto che non tutti i campi erano di sterminio), ovvero che nei campi non sono stati internati e uccisi solo ebrei (e cui è giusto precisare che non sono stati 6 milioni a morire come credenza popolare vuole, bensì una cifra attorno ai 2 milioni e mezzo), ma anche omosessuali, disabili, testimoni di Geova, romani e sinti ed una gamma di prigionieri politici di tutte le nazionalità, che la giornata della memoria vuole ricordare TUTTE le vittime di guerra, non solo gli ebrei, e che ovviamente, non esistono solo un paio di campi come ci fan credere i media, ma ve ne sono molti di più. La maggior parte dei campi si trovano in Germania e in Polonia, Paese che noi prendiamo qui maggiormente in considerazione.
Personalmente io ho visitato solo due campi, quello di concentramento di Dachau, nel sud della Germania, e quello più famoso al mondo che è stato sia di concentramento che di sterminio, ovvero Auschwitz-Birkenau (oltre ad aver visitato in Polonia anche altri luoghi significativi legati agli ebrei durante la guerra, tra cui la Fabbrica di Schindler del famoso film, i ghetti di Cracovia e Varszavia, il museo degli ebrei e il grandissimo cimitero ebraico della città suddetta). Dopo aver letto tanti libri, tante testimonianze, aver visto un'infinità di film e documentari, solo qualche anno fa ho avuto la 'fortuna' di poterlo visitare, durante il luglio 2017 (la chiamo fortuna perchè era un mio desiderio fin da quando avevo circa 11 anni...si lo so, la mia è una passione un po' particolare, ma è una parte di storia che mi ha sempre affascinata e su cui ho sempre tentato di informarmi il più possibile).

(Foto mia del cartello alla stazione di Oswiecim - pronunciato Oshvie(n)tzim -, la cittadina polacca poco distante da Cracovia in cui si trova il campo di Auschwitz; per chi non lo sapesse questa zona della Polonia era sotto il controllo nazista secondo il patto Molotov-Ribbentrop e la parola Auschwitz è la traduzione tedesca della parola Oswiecim)


Potrei dirvi le solite cose che tutti coloro che visitano questo campo dicono ma sinceramente penso che sia inutile per un unico motivo, ovvero perchè secondo me sono sensazioni non descrivibili e personali...la pesantezza, la sensazione di vuoto che si percepisce in alcune zone del campo non possono essere riportate a parole, per tanto invito chiunque mi stia leggendo a fare almeno una volta nella vita questo viaggio, a prendere coraggio ed andare personalmente a ricordare 'sul campo' quello che successe nei confronti di queste persone. Qui sotto, prima di proseguire col post, vi lascio qualche foto scattata da me ad Auschwitz; vi ricordo inoltre che io non sono stata a Birkenau, che sarebbe la parte del campo collegata alla ferrovia di cui si vedono sempre le foto, in quanto esso si trova a qualche kilometro di distanza e io non ne ho avuto purtroppo tempo. Ultima precisazione: ad Auschwitz, che oggi è praticamente un museo, non troverete solo padiglioni riguardanti gli ebrei, ma anche riguardanti altre etnie e popoli che furono internati o che comunque parteciparono alla guerra, tra cui uno riguardante la storia della Polonia, uno sull'URSS, uno sui romani, e quelli di altri Paesi sottomessi, quali ad esempio Ungheria, Olanda e Cecoslovacchia; mi fa piacere specificarlo perchè il fatto che sia stato dato spazio anche ad altri e non solo agli ebrei fa comprendere come noi, durante la giornata della memoria, ricordiamo erroneamente solo una piccolissima parte di coloro che soffrirono e subìrono abusi durante gli anni '30-'40.











Auschwitz - Birkenau viene ricordato e nominato di più rispetto ad altri campi principalmente per due motivi: il primo perchè è il più grande campo di sterminio costruito (in cui di conseguenza sono morte più persone), il secondo perchè la sua liberazione da parte dell'Armata Rossa è uno dei principali avvenimenti che determinano la sconfitta del nazismo.
Detto ciò passiamo ora all'elenco di tutti gli altri importanti campi presenti sul territorio polacco che vale la pena conoscere e di cui solo gli appassionati probabilmente conoscono l'esistenza...

(Mappa dei campi di sterminio in Polonia; qui non sono elencati campi di detenzione e di lavoro)


1. BELZEC

Belzec è un campo di sterminio che si trova a sud est dello Stato nelle zone di Lublino; viene costruito nel 1942 e smette di essere operativo nel 1943. Questo campo, che quasi nessuno conosce, è in realtà uno dei principali ed è il primo in cui vennero sperimentate le camere a gas. Belzec è stata culla di numerose atrocità, tra cui uccisioni attraverso le camere a gas e sepolture di bambini ancora vive ed è la tomba di più di 500.000 persone, tra ebrei, prigionieri polacchi, russi e zingari.

(Memoriale nel campo di Belzec)


2. CHELMNO

Anche il campo di Chelmno, situato nei pressi della città di Poznan, fu un campo di sterminio. Questo è stato il primo campo costruito, nel 1941, e fu quello che fece da modello a tutti gli altri. Il campo smette di essere operativo nel '43, quando viene fatto saltare in aria, per poi riaprire nel '44 al fine di liquidare totalmente il ghetto vicino di Lodz e chiudere nuovamente nel 1945, quando i sovietici iniziarono ad avvicinarsi. In questo campo morirono una media di 300.000 persone, tra ebrei polacchi, ungheresi e cechi, prigionieri politici sovietici e rom.

(Il muro di Chelmno)

3. GROSS - ROSEN 

A sud ovest del Paese, nel 1940, viene costruito il campo di Gross - Rosen nella cittadina di Rogoznica. Il campo Gross - Rosen tuttavia, fu un semplice campo di lavoro e non di sterminio, e rimase operativo per 5 anni. Gli internati erano addetti a dei lavori massacranti nelle cave, le cure mediche erano vietate ed era vietato comunicare con persone di altri blocchi; qui furono imprigionati non solo ebrei, bensì in larga quantità anche testimoni di Geova, omosessuali, romani da tutta l'Europa occupata. Personaggi importanti legati a questo campo sono Oskar Schindler, che salvò alcuni degli internati, e Josef Mengele, il celebre dottor Morte di Auschwitz, che per un periodo fece parte dello staff di Gross - Rosen. Nel campo furono internati un totale di 125.000 persone e ne morirono circa 40.000.

(Ingresso del campo di lavoro Gross-Rosen)


4. MAJDANEK

Questo campo (chiamato dai nazisti anche KL Lublin) è stato un campo di prigionia, di concentramento e poi di sterminio costruito nelle zone di Lublino. Questo campo viene costruito infatti nel 1941 come semplice campo di prigionia e, in seguito all'annuncio proveniente da Berlino che comunicava la scelta della Soluzione Finale, divenne un campo di sterminio; rimase operativo fino all'arrivo dell'Armata Rossa nel 1944 e fu il primo campo ad essere liberato. Questo campo presenta delle altre particolarità, la prima è quella che fu un campo destinato per la maggior parte agli ebrei più che ad altri nemici dei nazisti, la seconda è il fatto che uno dei corpi militari presenti era composto interamente da donne che si dimostrarono delle vere e proprie sadiche aguzzine. Il numero dei prigionieri riportato è di 300.000 mentre quello dei morti risale a circa 75.000, di cui la maggior parte ebrei di varie nazionalità.

(Interni del campo di Majdanek)

5. PLASZOW

Questo campo fu semplicemente un campo di lavoro nei pressi di Cracovia, non molto lontano da Auschwitz-Birkenau. Operativo dal '42 al '45, i prigionieri internati avevano diverse funzioni, dalla costruzione di armamenti a lavori nelle cave; i prigionieri erano per lo più di fede ebraica (di nazionalità polacca e cecoslovacca), rom - tra cui anche numerosi bambini - e prigionieri politici polacchi, che a differenza degli altri internati erano trattati come in una vera e propria prigione, ovvero in seguito ad aver scontato la loro pena potevano riacquistare la loro libertà. 150.000 è il numero di coloro che vennero imprigionati e 9.000 circa è quello di coloro che morirono di stenti, tifo, fucilazioni e fame. Nel 1945 prigionieri ed SS lasciarono il campo e intrapresero una marcia della morte; quando i sovietici arrivarono il campo era quasi deserto.

(Resti del campo di lavoro Krakow-Plaszow)


6. SOBIBOR

Questo è un altro campo molto famoso di sterminio che si trova a est, proprio sul confine del territorio occupato dai nazisti. Il campo fu operativo per poco, solo nell'anno '42-'43. Esso vide internati ebrei di diverse nazionalità, zingari e prigionieri sovietici; al loro arrivo alcuni venivano destinati al lavoro forzato mentre altri destinati direttamente alla camera a gas. Sobibor fu anche teatro di una rivolta, durante la quale 11 SS vennero uccise e 600 prigionieri tentarono di fuggire: di questi ne sopravvissero 58 che però furono poi uccisi nel corso della guerra. Fu proprio in seguito alla rivolta che i nazisti decisero di demolire il neonato campo; al suo posto venne costruita una finta fattoria in cui visse una delle guardie del campo che si spacciava per contadino e le sue ferrovie furono utilizzate fino al 1999. Solo nel 2014 sono stati rinvenuti dei reperti nei pressi di Sobibor che rimandano al periodo in cui il campo era operativo. In totale qui morirono 250.000 persone.


(Questo è ciò che oggi rimane di Sobibor)


7. STUTTHOF

Questo è uno dei campi meno nominati (di cui anche io devo dire non avevo mai sentito). E' stato un campo di lavoro dal '39 al '42 (come si può notare il primo campo di lavoro costruito in territorio polacco) per poi diventare un campo di concentramento fino al 1945. La sua posizione si colloca nella cittadina di Sztutowo, non molto lontano da Danzica, a nord dello Stato. E' importante sapere che, proprio in veste di primo campo di lavoro al di fuori del Reich, questo non ospitò alcun ebreo fino al 1944: Stutthof era stato infatti costruito al solo fine di internare membri dell'intelligencija polacca e oppositori politici della stessa nazionalità, questo è probabilmente uno dei motivi per cui durante la giornata della memoria in Italia nessuno lo ricorda. Al suo interno avvenivano anche esecuzioni di massa nei confronti di sacerdoti, insegnanti, letterati in quanto Hitler desiderava eliminare del tutto la classe intellettuale polacca; solo più tardi iniziarono a essere internati altri prigionieri provenienti da Unione Sovietica, Norvegia e Danimarca. Il numero degli internati risale a 110.000, mentre 65.000 sono le vittime: tra loro c'è chi è morto di tifo, chi di stenti, chi secondo selezioni attuate dalle SS, mentre i morti nelle camere a gas (che furono costruite nel '44 e rimasero operative per soli 5 mesi) sono 1500 circa. A causa della minaccia rossa, che si faceva sempre più sentire, i nazisti evacuarono il campo alla fine del '44, costringendo i deboli internati a una marcia della morte verso nord, nei campi delle zone baltiche. L'Armata Rossa liberò il campo nel maggio 1945 e fu quindi l'ultimo campo in assoluto ad essere stato liberato.

(Entrata del campo di Stutthof)

8. TREBLINKA

Treblinka è l'ultimo campo di sterminio che entrò in azione, nel 1942, dopo Belzec e Sobibor. Situato nell'estremo est della zona occupata, è uno dei campi più famosi a causa delle condizioni pietose in cui erano lasciati i prigionieri e a causa delle enormi atrocità che venivano commesse nei loro confronti. Il campo di sterminio era stato costruito apposta per la soluzione finale della questione ebraica, per questo motivo il maggior numero di prigionieri apparteneva a questa categoria e proveniva soprattutto dalla Galizia (una zona compresa tra Polonia e Ucraina). Treblinka funzionava in modo molto simile ad Auschwitz-Birkenau ma secondo le testimonianze è stato un inferno ben peggiore: chi entrava a Treblinka infatti sapeva benissimo che sarebbe morto, che non ci sarebbe stato alcun modo di poter uscirne vivi. Le selezioni che avvenivano ad Auschwitz non venivano fatte in questo campo, chi veniva destinato ai lavori per un breve periodo sarebbe comunque morto prima o poi (infatti a Treblinka, contrariamente che ad Auschwitz, l'infermeria era una farsa: chi si ammalava non veniva curato, ma ucciso). Probabilmente vi starete chiedendo perchè non se ne parli spesso se questo è stato un campo così terribile, ed avete ragione, ma un motivo esiste ed è molto semplice: i sopravvissuti di Treblinka sono stati pochissimi, ovvero una ventina di persone, mentre circa 800.000 sono state le vittime di questo inferno, cifra che lo rende secondo solo ad Auschwitz-Birkenau. Il fatto che ai miei occhi lo rende ancora più interessante è inoltre che Treblinka fece così tante vittime in pochissimo tempo: infatti il campo rimase operativo solo un anno, dal '42 al '43, ovvero fino a quando un gruppo di internati, venuti a conoscenza della Rivolta di Varszava, decisero di ribellarsi appiccando il fuoco nel campo. Treblinka si danneggiò talmente tanto che i nazisti decisero di uccidere i pochi prigionieri rimasti e radere al suolo tutto, nascondendo le prove di ciò che era accaduto attraverso costruzioni di fattorie, piantagioni e roghi di tutto ciò che era rimasto. I resti di Treblinka sono stati restituiti dalla terra fino agli anni '50: ossa, denti, oggetti vari continuavano a rispuntare dal terreno e fu così che negli anni successivi le autorità polacche decisero di dare ordine alla zona, ripulendola e costruendo un memoriale. Treblinka ad oggi è ricordato attraverso varie testimonianze, la più famosa contenuta nel libro di Vasilij Grossmann, 'L'inferno di Treblinka' (che ho letto e vi consiglio se siete appassionati dell'argomento), ed è oggetto di varie dispute da parte di coloro che non credono che l'olocausto sia mai avvenuto proprio a causa dei pochissimi resti ritrovati e dei pochissimi superstiti in grado di raccontare quello che accadde.

(Memoriale di Treblinka)

Questi sono dunque tutti i campi di concentramento polacchi che noi non ricordiamo, che sono all'ombra del grande campo di Auschwitz ma che han comunque mietuto una grande quantità di vittime. Essendo un blog che parla di Europa dell'est ed essendo che la Polonia è stata probabilmente lo Stato che più ha sentito questo conflitto, ho ovviamente citato solo i campi che si trovano in questa zona; non dimenticatevi però che durante il 27 Gennaio si ricordano tutte le vittime, anche quelle dei campi tedeschi, austriaci, francesi, norvegesi e perfino italiani (tante persone infatti si concentrano sull'estero, vanno a Dachau, ma non sanno che anche in Italia sono stati presenti campi di prigionia e di concentramento). In Est Europa inoltre è possibile trovare altri campi; li cito qui brevemente in modo tale che se viaggerete in queste zone e la storia vi interessa potrete andare a visitarli:

- JASENOVAC (Croazia) - è stato un campo di sterminio in cui sono morte circa 80.000 persone; si trova nell'omonima città a sud est della capitale e fu costruito dai croati con l'appoggio dell'Italia fascista e della Germania nazista. Qui persero la vita maggiormente ebrei, musulmani, oppositori politici e zingari.

- LEOPOLI (Ucraina) - questo è stato sia un campo di concentramento che di sterminio, sito nell'omonima città nell'Ucraina occidentale. Le mie fonti sono pochissime a riguardo, il numero di vittime non è specificato ma si sa che fu costruito per uccidere gli ebrei di quelle zone.

- MALY TROSTENETS (Bielorussia) - questo è l'unico campo di sterminio bielorusso, in cui morirono una media di 50.000 persone, tra ebrei e russi.

- SAJIMISTE (Serbia) - Anche nel sud della Serbia si trovano i resti di un campo di concentramento/campo di sterminio, in cui a perdere la vita furono circa 20.000 persone, per lo più rom ma anche una buona percentuale di ebrei e prigionieri politici. La particolarità di questo campo era l'utilizzo delle camere a gas mobili, ovvero dei furgoni in cui venivano caricate le persone e che, durante il viaggio, attraverso il rilascio di una miscela letale, le soffocava; il furgone arrivava nelle zone di Belgrado per essere poi 'svuotato' in fosse comuni.

- THERESIENSTADT (Repubblica Ceca) - Più che di un campo qui si parla di un ghetto, o campo di transito; questo senz'altro è uno dei ghetti più famosi e nominati, e si trova poco distante da Praga. Veniva utilizzato come punto di raccolta per tutti gli ebrei che poi sarebbero partiti alla volta della Polonia, ed è largamente conosciuto per avere ospitato personaggi di rilievo (o parenti di questi) del panorama est - centro europeo, tra cui ricordiamo Esther Freud, sorella del famosissimo psicanalista. Sebbene appunto questo ghetto funzionava solo come campo di concentramento, anche qui morirono molte persone, se ne contano circa 35.000. Su questo ghetto (così su come quello di Warszawa) si potrebbero dire un'infinità di cose, tuttavia mi limito a queste poche informazioni per non andare fuori tema.

Altri campi e ghetti importanti si trovano nei Paesi Baltici, in Lituania abbiamo Kaunas, in Lettonia Riga-Kaiserwald e in Estonia Klooga e Vaivara.



Sono conscia del fatto che questo è un argomento che possa non destare molta curiosità per chi non ha un interesse a riguardo, ma mi sono data pena di scriverlo lo stesso perchè sono informazioni che secondo me tutti dovrebbero avere per capire davvero cosa voglia dire giornata della memoria, per evitare di fare commenti inutili (come tanti che ho letto in questi giorni) in cui si sbandiera che non è giusto ricordare solo gli ebrei e via dicendo, tanto più in un clima come quello che stiamo vivendo oggi in cui varie personalità che han vissuto e son sopravvissute all'olocausto si ritrovano, come se la storia iniziasse a ripetersi. Questo è ovviamente solo il primo di tanti post che riguarderanno gli ebrei aschenaziti, in quanto è un topic su cui io sono piuttosto informata e che unisce ovviamente la mia passione per l'Europa dell'est (in cui queste persone sono state molto presenti e in cui tutt'oggi esistono comunità yddish) e una parte di storia che mi affascina in modo esponenziale. Inoltre, se siete interessati a libri o film sulla questione ebraica non esitate a chiedere alla sottoscritta, dato che (modestamente) ne ho letti e visti veramente tanti che mi sento in grado di potervi dare consigli, sia che voi cerchiate fonti un po' più cruente e vere, sia che voi cerchiate letture o visioni più leggere e meno esplicite.
Spero che, al di là di tutto, abbiate trovato questo post interessante, vi auguro buona giornata.
Od vasa Samantocka









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