Cineucraina: Raccolto Amaro, l'amore al tempo della fame

Buongiorno a tutti lettori!

Per la rubrica cinematografica del blog, oggi ci ricolleghiamo all'articolo della settimana scorsa sul Golodomor, e parliamo di uno dei pochi film che tratta l'argomento.
"Raccolto Amaro" (in inglese Bitter Harvest) è un film del 2017 diretto dal regista canadese di origini ucraine, George Mendeluk, con protagonisti gli attori Max Irons e Samantha Barks. Come vedete, a differenza delle altre volte, il regista è straniero, ma voglio scriverci lo stesso un articolo perchè le sue origini sono chiaramente est europee e perchè, come già detto, è un film che tratta un argomento di nicchia.






Ambientato negli anni '30 in un villaggio dell'Ucraina, il film narra la storia di una giovane coppia, Juri e Natalka, legata fin dalla tenera infanzia.
Ma la salita di Stalin al potere e la sua decisione di isolare e affamare la popolazione ribelle ucraina, separerà forzatamente i due giovani che, chi in campagna e chi in città, assisteranno alla crudeltà dei sovietici stalinisti nei confronti del loro popolo, che, dai tempi dello zar, desiderava la propria libertà.





In seguito a questo breve riassunto, trattiamo quindi ora un po' di punti assieme, un'analisi che, assolutamente, non vuole essere una critica al film in sè.
Partiamo dal fatto che, già dalle prime scene, ci si presenta di fronte uno scenario idilliaco: prati verdi, boschi, ruscelli, campi di grano dorato e persone in armonia, vestite da abiti tradizionali, che ballano, cantano e partecipano anche a dei riti antichi. Insomma, Mendeluk ci mostra subito come l'Ucraina, anche ai tempi dello zar e ai primi tempi del bolscevismo, avesse una propria identità, una propria voglia di rimarcarla attraverso discorsi di libertà e patriottismo che accompagnano tutto ciò. Tutto questo ci fa sembrare di essere in un film sul Medioevo più che sugli anni '20/'30 del secolo scorso, ma è una cosa che trovo carina, proprio perchè molti confondono Russia e Ucraina, soprattutto se parliamo di zone oltreoceano come il Canada, Paese del regista.




Altro aspetto per cui mi è piaciuto questo film, è il fatto che, pur non essendo un film propriamente storico nè un documentario, mostra il lento sviluppo del golodomor: l'arrivo dei comandanti sovietici che, prima requisiscono i beni religiosi (nel film viene mostrato molto l'attaccamento alle icone, una cosa tipica ucraina), poi iniziano a imporre le direttive dello Stato, mostrando il lento peggioramento delle cose fino al punto di climax, in cui ormai l'Ucraina è distrutta dalla fame, le persone muoiono sulle strade e si viene puniti solo perchè si mostrano i propri aspetti culturali, come la musica e i balli popolari, tutto ciò che richiama un'identità diversa da quella standard sovietica.




Insomma, se non conoscete la cultura e la storia dell'Ucraina e volete magari iniziare a capire qualcosa, questo film potrebbe essere interessante, tuttavia, ci sono un paio di scelte che non mi sono molto piaciute e che, se fossero state diverse, avrebbe reso il film ancora più autentico. Primo, la scelta degli attori, tutti stranieri e non del luogo (non critico, come già detto, la recitazione, cosa che non è di mia competenza, bensì la provenienza), sebbene devo dire che molti abbiano tratti somatici accomunabili a quelli ucraini, tanto da aver scambiato per ucraini, io per prima, attori che non conoscevo. Altro punto le location, che, sebbene richiamino molto la terra soprannominata "granaio d'Europa", non è Ucraina; infine, il mancato uso dei patronimici, che, secondo me, proprio perchè molte volte i personaggi si presentano come "figlio di" - "nipote di", avrebbero reso più semplice ed est europea la cosa.




Un paio di precisazioni prima di lasciarci: il film non deve essere ASSOLUTAMENTE visto come un documentario reale, bensì come una storia basata su fatti realmente accaduti; la storia è molto romanzata, il genere è quello drammatico e sentimentale. Penso che sia da tenere bene a mente perchè può essere visto, altrimenti, come film di parte e quindi fonte di malainformazione o di polemiche. Il film contiene immagini e scene forti e crude, quindi non è adatto ai bambini. La durata è di circa un'ora e quaranta, ed è reperibile in lingua originale (inglese) e tradotto in italiano.

Od vasa Samantocka








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