Pavlovich, Sergeevna, Ivanovich...i patronimici nei nomi russi.

Buongiorno a tutti lettori!

Oggi porto alla vostra conoscenza un argomento di curiosità sulla Russia e sui dati anagrafici delle persone provenienti da questo enorme Paese.
Molte volte, e questo accade anche nei film, quando si stereotipano i russi o gli ucraini, si tende a inventare cognomi che terminano in -ich. Questo è frutto della poca conoscenza che abbiamo a riguardo dei nomi e cognomi dell'est Europa: di fatti, se fosse il contrario, sapremmo innanzi tutto che i cognomi terminanti in -ich provengono per lo più dai Balcani, e che in Russia e Ucraina, quei denominativi molto diffusi che terminano con lo stesso suffisso non sono cognomi, bensì patronimici. Per tanto, se un serbo si chiamasse Petrovich, quello sarebbe il suo cognome, mentre se un russo avesse la parola Petrovich in seguito al suo nome, quello sarebbe, nella maggior parte dei casi, il patronimico.

(In cirillico, Vladimir Nikolaevich Trofimenko: il termine indicato con la freccetta rossa tra nome e cognome è un patronimico)



Ma cos'è questo patronimico? 

Esso (chiamato in russo otchestvo, dalla parola otec, ovvero padre) è semplicemente un' espressione che indica il legame con il padre. Sta quindi di fatto che ogni persona abbia un patronimico in base al nome del proprio padre, ad esempio, se mio padre si chiamasse Ivan, il mio patronimico sarebbe Ivanovna, mentre, se si chiamasse Aleksej, sarei Samantha Alekseevna. 
Come potete vedere, questo termine è differente che noi siamo maschi o femmine: per gli uomini il patronimico termina in -ovich o -evich, mentre per le donne in -ovna o -evna, salvo rare eccezioni legate al nome del padre stesso (la declinazione del nome Il'ja ad esempio è differente); dunque, i russi e gli ucraini, nei loro documenti ufficiali, hanno tre nomi, il nome di battesimo, il patronimico e il cognome. I casi in cui una persona russa o ucraina non abbia il patronimico sono rari, e solitamente è perchè sono figli di persone straniere. Anche quando si parla di persone immigrate il patronimico potrebbe non esserci per degli errori riguardanti i documenti.

(Qui viene mostrata la formazione dei patronimici e la declinazione femminile del cognome, che però merita un discorso a parte)


Quando si usa il patronimico? 

Fondamentalmente nelle situazioni formali, quelle in cui in Italia dareste del Lei, come nel caso degli insegnanti: se la maestra di vostro figlio si chiamasse Galina Viktoreevna Katina, sia il pargolo che voi stessi dovreste chiamarla Galina Viktoreevna, in segno di cortesia. Il cognome può benissimo essere omesso.
Non è raro vedere il patronimico ripetuto nelle opere dei grandi scrittori dell'800, ad esempio in Tolstoj o Dostoevsky, nei quali scritti potrete notare come i personaggi non vengano chiamati solo per nome, bensì con nome e patronimico, sebbene magari siano i protagonisti e ormai sappiamo bene come essi si chiamino.
Questa espressione si può invece omettere se siamo in ambiente informale, tra amici e famigliari ad esempio, in cui anzi si fa larghissimo uso dei soprannomi (Vanja, Vitja, Nastja, Dima, ecc...), ma non è raro utilizzare anche il patronimico come nomignolo stesso, senza il nome di battesimo, soprattutto tra gli uomini. Le donne in amicizia solitamente non lo fanno, salvo rari casi, diffusi soprattutto tra quelle più anziane.

(Posto questa foto interessante perchè ha tutta l'aria di rappresentare una sorta di enciclopedia di patronimici, nomi e cognomi, un po' come quella che possiamo trovare noi solo sui nomi propri!)



Ora quindi, sarete in grado di capire la differenza tra un cognome e un patronimico, senza più stereotipare i nomi provenienti da queste zone ;)
Vi lascio con qualche curiosità riguardanti l'argomento, che io stessa ho trovato interessanti:


- Anche il presidente russo Putin ha un patronimico: il suo nome completo è infatti Vladimir Vladimirovich Putin, che sta a indicare che suo padre si chiamava proprio come lui!



- Non solo in Russia esiste il patronimico, tuttavia oggi esso ha importanza solo lì, in Ucraina e in Islanda se parliamo d'Europa...no, il patronimico esiste, pensate un po', anche in Italia, tuttavia sotto forma di cognome! Galileo Galilei si chiamava in questo nome perchè, a sua volta, figlio di un Galileo: tutti i cognomi quindi che richiamano un nome proprio ma terminano in -i (Giovannini, Mattei, Pietri, ecc) sono praticamente patronimici. Altro modo per crearli è tramite l'utilizzo delle preposizioni Di o De: De Giovanni, Di Matteo ecc...hanno lo stesso significato dei cognomi sopra citati e, per tanto, fungono da patronimici. Oltre che nel nostro Paese di può ritrovare ancora oggi in alcuni Paesi anglofoni, germanici e scandinavi.

(Esempio di formazione del patronimico in Islanda)


- In altri Stati dell'est il patronimico esiste, come da noi, solo sotto forma di cognome. L'esempio fatto all'inizio del cognome serbo Petrovich, sta a indicare che la persona che porta questo cognome è figlia di Petar, sebbene Petar magari non sia suo padre ma l'antenato da cui è nata la famiglia. In bulgaro il cognome che termina in -ov, ad esempio Ivanov indica praticamente la stessa cosa, figlio di Ivan, o della famiglia di Ivan. Per quanto riguarda invece la Repubblica Ceca e la Slovacchia, è solo il cognome della donna a cambiare, prendendo il suffisso -ova sul cognome del padre o del marito: Silvia Palkova è figlia (oppure moglie) di Palko, ecco spiegato perchè tutti i cognomi che terminano con tale suffisso e 'a' accentata in modo acuto al 99% provengono da queste zone, salvo rari casi in cui il suffisso cambia.

(Esempio di cognomi cechi)


Od vasa Samantocka.


Link:

https://it.wikipedia.org/wiki/Patronimico;
https://it.rbth.com/lifestyle/79783-patronimico-russo-cos%C3%A8



Commenti

  1. Nella Cechia e' normale che una donna prende il cognome di suo marito. Ma non si tratta di una cosa obbligatoria, anche puo' tenere il suo cognome precedente-quindi il cognome del suo padre. Il suffisso -ová significa che questa donna appartene a marito, sono collegati. Con questo hanno un po' problema alcune donne...
    Patronimico e' interessante...
    Padre: Kurij Šarapov
    Figlia: Maria Kurevna Šarapova
    :-):-)

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    1. Ben tornato! Grazie mille per le tue precisazioni, non sapevo che in Czechia esistesse il patronimico :) del cognome pensavo invece fosse una cosa automatica quando ci si sposa; una volta anche da noi si prendeva il cognome del marito, ora sono pochissime che scelgono di farlo, ad esempio io lo prenderò ))

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    2. Si, e' vero che si tratta di una cosa praticamente automatica, di prendere il cognome suo marito col suffisso (ová). Questo e' cosi diffusso che si e' andava perso il senso di questo. Alcune donne "moderne" pensano che questo diminuire di loro identita' individualica che e' "meravigliosa". Ma questo significa donarsi a suo marito, la donna non e' piu' legata con suo padre ma e' legata con suo marito-la nuova vita inizia. Secondo me la simbolica e' bella. Penso che questo non sia possibile in Itali- non lo so ?

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    3. In Italia si può prendere il cognome del marito senza però suffissi: se mio marito si chiama Rossi, io posso scegliere di prendere il suo cognome ed eliminare il mio, oppure si mette la preposizione 'in', anche se ormai non si usa più, ad esempio Giulia Pasini in Rossi :) a me personalmente piacerebbe prendere il cognome di mio marito, solo perchè come dici tu, avere quello di mio padre è la stessa identica cosa, è come dire 'sono proprietà della famiglia di mio padre'; in realtà io mi sento più legata al mio fidanzato che a mio padre, quindi alla fine risulta essere una scelta migliore.

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