"Hostel" e alcuni aspetti stereotipati ed interessanti del film sull'est Europa

Buongiorno a tutti lettori!
Oggi voglio scrivere un post a metà tra cinema e stereotipi est europei, precisamente parlando di un film americano di cui, buona parte, ambientato in Slovacchia e tra altri personaggi provenienti da altre zone dell'Europa orientale. Cercherò di spoilerare il meno possibile, essendo che magari alcuni di voi non hanno ancora visto questa pellicola, ma se non vi sentite di proseguire con la lettura per non prendere alcun rischio, potete tranquillamente smettere di leggere a questo punto.

Hostel è una trilogia molto famosa, che spazia dal genere horror, a quello splatter, a quello gore, non adatto alle persone particolarmente sensibili, diretto dal regista Eli Roth con produzione di Quentin Tarantino. Parlando specificatamente dei primi due film (essendo che l'ultimo sia ambientato in America, diretto dal regista Scott Spiegel), possiamo infatti ritrovare alcuni aspetti stereotipati riguardanti l'Europa dell'est, non solo di Slovacchia e Repubblica Ceca, in cui le due pellicole sono, per la maggiore, ambientate.
La storia ricorrente che ritroviamo in tutte le parti della trilogia è quella della compravendita di esseri umani destinati all'essere uccisi in modo cruento di fronte a un pubblico ricco e pagante, e dove ambientare il tutto se non in una zona dell'Europa semi sconosciuta?






Partiamo dunque con l'elenco di aspetti stereotipati che ho ritrovato guardando questi film e che, sinceramente, mi hanno fatto anche un po' sorridere, ma anche alcuni aspetti molto accurati che mostrano una certa attenzione nei confronti della cultura e storia slovacca.


1. LE DONNE

Nella prima pellicola della trilogia, i protagonisti sono due giovani americani che stan girando l'Europa in cerca di divertimento, tra cui ragazze con cui spassarsela. Arrivati ad Amsterdam, incontrano un giovane ragazzo apparentemente dell'est che, intuendo questa loro voglia di trovare belle donne anche a buon mercato, li indirizza in Slovacchia, nella regione di Bratislava, garantendo loro che lì avrebbero sicuramente trovato quel che stavano cercando. Il primo stereotipo, dunque, si incentra un po' sul fare disinibito delle donne dell'est, disponibili a fare sesso per soldi, soprattutto con clienti più ricchi e benestanti. La cosa è ricorrente anche durante la seconda pellicola, in cui si vedono continuamente ragazze bellissime locali semi nude, che addirittura ballano in locali tipici, cosa che nella realtà non si vede da nessuna parte. Sicuramente adesso, in Slovacchia e Repubblica Ceca, queste scene si trovano molto di rado, dato che entrambi gli Stati si stanno arricchendo e le donne non han più bisogno disperato di denaro, spingendole a fare certe attività, ma non metto in dubbio che (come accade ancora oggi, purtroppo, in altri Paesi dell'est più poveri) questo accadesse più frequentemente una volta. In ogni caso, la cosa viene ripresa anche nella terza parte della trilogia, sebbene le donne siano americane e in un altro contesto.





2. I RUSSI

Parliamo di un film americano, in cui esiste una parte buona e una cattiva, quindi come non mettere di mezzo anche i famosi criminali ed antagonisti russi? La Slovacchia, in effetti, sembrerebbe solo lo sfondo di ciò che accade, un luogo sperduto ed ideale per mettere in atto dei crimini senza essere puniti e scoperti, eppure i veri antagonisti non sono propriamente le persone del luogo, ma dei terzi, di cui, una buona parte, russi. Questo aspetto lo si trova molto presente soprattutto nella prima pellicola, in cui i giovani americani vengono "incastrati" da due donne bellissime e russe, in cerca di denaro ma, questa volta, non per sesso a pagamento. Anche nella seconda parte ritroviamo la figura del russo mafioso e cattivo, che riesce a far soldi coi suoi complici cechi e slovacchi, attraverso questo giro di contanti ed esseri umani. Come dicevo, tuttavia, i russi non sono gli unici antagonisti: anche olandesi e tedeschi (che sia un po' un richiamo al nazismo?) e, in un secondo momento, americani sadici e ricchi fanno la loro sporca parte. Diversa la situazione nella terza parte, in cui i criminali sono totalmente americani. Non parliamo, come vedete, di un film americani vs russi, ma questa cosa balza subito all'occhio, soprattutto se si parte a vedere la trilogia dal primo film.






3. UN LUOGO SENZA REGOLE

Come ho scritto nel paragrafo precedente, la Slovacchia (soprattutto il paesino in cui ci troviamo, che non è esattamente la città di Bratislava), è un posto ideale in cui svolgere indisturbatamente la propria attività criminale: un posto a metà tra il degrado e la trascuratezza, in cui si trovano casali abbandonati, strade ed edifici nella sporcizia e sciatteria, un luogo, insomma, in cui nessun americano per bene vorrebbe trovarsi a fare una bella vacanza di piacere. Se questa sensazione di luogo dimenticato da Dio è solo percepibile nella prima pellicola, mi ha fatto particolarmente sorridere una frase che viene detta a metà della seconda parte, in cui un ricco criminale americano dice, testualmente, che in un luogo senza regole, come quello in cui si trovano al momento, nessuno potrà scoprirli o arrestarli, paragonando addirittura il piccolo Stato slovacco al Ciad, che si trova in Africa. Un paio di altre note interessanti a riguardo sono che il film, nella realtà, sia stato ambientato in Repubblica Ceca, ma si è deciso di chiamarla Slovacchia agli occhi del mondo, forse perchè la Slovacchia dà più l'impressione di luogo sconosciuto (dubito che più del 50% degli americani conosca questa Nazione) e che l'idea dell'intero film (ovvero quello della compravendita di esseri umani destinati all'assassinio) sia venuta al regista quando ha scoperto che in Thailandia è possibile fare una cosa del genere; insomma, alcuni aspetti sono stati spostati dal proprio luogo di origine (il sud est asiatico è riconosciuto ampiamente per la sua pericolosità, la Repubblica Ceca non si prestava abbastanza bene come sfondo ad azioni del genere) e trasportati proprio nello Stato slovacco, dandole quest'aria di luogo senza regole, di criminalità e di corruzione.





4. GLI ZINGARELLI E LE BABY GANG

L'ultimo aspetto stereotipato che subito balza agli occhi di un est europeo e di chi conosce le zone prese in considerazione è quello della baby gang ricorrente di piccoli ladruncoli di cui, la maggior parte, di etnia romani. Questo stereotipo è quello, sinceramente, che fa più sorridere a mio parere, perchè le baby gang sono presenti in Europa dell'est (come ormai in tutto il mondo), non è raro incontrare ragazzini (in gran parte zingarelli) che chiedono soldi e che a uno straniero possono mettere in difficoltà, ma è divertente proprio il modo in cui è stata rappresentato il disappunto e la sorpresa dell'americano in vacanza di fronte a questi ragazzini che, in un primo momento, si mostrano come piccoli e potenziali criminali ma che una volta dato loro ciò che chiedono, anche in minima parte, si accontentano e scappano via col loro nuovo bottino. Divertente anche il fatto, rappresentato, che pure i ricchi autoctoni ed est europei a volte non sappiano rapportarsi con loro, incappando quindi nella potenziale pericolosità di queste gang, che può essere messa a tacere solo grazie a minacce mortali.





Questi sono, bene o male, gli aspetti più stereotipati che possiamo incontrare nelle prime due parti della trilogia, ma esistono, come ho già menzionato, anche alcuni aspetti che fanno onore al regista e alla produzione, tre quelli che mi han colpito maggiormente.



1. COLONNA SONORA 

Devo ammettere che la colonna sonora scelta quando i protagonisti si trovano in Slovacchia mi ha lasciata, piacevolmente, sorpresa. In entrambi i primi film, infatti, la scelta musicale è ricaduta su brani cechi e slovacchi o cecoslovacchi. Nella prima pellicola possiamo sentire un paio di pezzi rock, anche relativamente vecchi, come quelli delle band slovacche Elan o Tublatanka; nella seconda pellicola ritroviamo della musica popolare in concomitanza di un evento folkloristico e, probabilmente quello che più colpisce nella seconda metà del film, il brano Synecku Synecku, che è una canzone del folklore moravo, ovvero di Repubblica Ceca, che, sebbene abbia parole che non c'entrino molto col contenuto del film, alle orecchie di chi non capisce conferisce l'effetto triste desiderato.





2. LA FESTA DEL RACCOLTO 

La seconda pellicola della trilogia, senza dubbio, è quella che sviscera un po' di più alcuni aspetti reali della Slovacchia, mettendo gli stereotipi più in secondo piano. Uno degli aspetti che rincontriamo nella prima e nell'ultima parte del film è la festa del raccolto, che in Slovacchia, seppur sia una festa dell'antichità, viene ancora festeggiata, festa in cui si beve vino, si mangia cibo tradizionale, in cui le persone, di cui alcune vestite in abito tradizionale, danzano e festeggiano. Dopotutto, è ben noto che in Slovacchia esistano un'infinità di feste folkloristiche che sono sconosciute al resto del mondo (di cui alcune potete leggere in questo mio vecchio post). Altro punto a favore del regista, che è stato in grado di rappresentare un aspetto poco noto della realtà di questo bellissimo Paese!





3. LA MENZIONE ALLA CONTESSA BATHORY

→ ATTENZIONE! SPOILER ←
Ultimo aspetto, sempre presente nella seconda puntata, che mi è piaciuto particolarmente è stato quello di inserire la "reincarnazione" di un personaggio storico ungaro-slovacco, risalente all'impero ungherese. Parliamo, ovviamente, della contessa Erzsebet Bathory, di cui ho illustrato la breve storia qui. Riprendendo il tutto alla veloce, la contessa Bathory è conosciuta anche come contessa sanguinaria o contessa vampiro, e fu una nobildonna del 1500. La leggenda vuole che questa donna, ossessionata dalla sua bellezza e dalla fugacità della vita, con tendenze al sadismo e alla promiscuità, iniziò ben presto ad assassinare giovani donne con lo scopo di far il bagno nel loro sangue e, addirittura, per poterlo bere, cosa che, credeva, avesse preservato il suo aspetto fisico col passare degli anni.
Si lega alla seconda pellicola della trilogia Hostel in quanto il regista ha inserito un personaggio molto simile a questa contessa, chiamando in questo modo una delle carnefici (lesbica e sadica, per l'appunto), colpevole dell'assassinio di una delle tre protagoniste, guardate caso proprio quella considerata sfigata e verginella. La donna, nel film, lega questa ragazza a testa in giù sopra una vasca, in cui ella si adagia completamente nuda: inizia dunque a tagliare lentamente il corpo della vittima, facendo sì che il sangue le coli addosso, fino ad uccidere la giovane e ritrovarsi completamente ricoperta del liquido. Questa, senza dubbio, è stata una delle menzioni più ben riuscite alla storia passata della Slovacchia e che mi ha colpita davvero tanto.





E voi, avete visto questo film? Vi siete accorti di questi aspetti?
Se non l'avete fatto e vi piace il genere, potreste provare a guardarlo e vedere se le mie opinioni corrispondono a ciò che viene mostrato!

Od vasa Samantocka.







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