Jan Svankmajer, il Tim Burton della Repubblica Ceca

Buongiorno a tutti lettori!

Oggi torniamo con un post artistico, che non parla di opere bensì di artisti.
Il protagonista che andremo a conoscere oggi è, per la precisione, un regista, che io stessa ho scoperto da poco ma di cui mi sono follemente innamorata. Il suo nome è Jan Svankmajer e proviene dalla Repubblica Ceca.




Era, onestamente, da anni che cercavo qualcosa in grado di farmi riaccendere l'interesse, cinematograficamente parlando; io sono sempre stata una grandissima fan di Tim Burton, sia per i contenuti portati, che per lo stile, e dopo aver rivisto per la millesima volta i soliti films, ero alla ricerca di qualcosa di simile, che non riuscivo a trovare. Solo un mese fa, vagando per vari siti col mio ragazzo, mi sono imbattuta in un film, chiamato Otesanek, scoprendo che esiste qualcosa di addirittura meglio, ovvero le pellicole e i corti di questo regista.




Jan Svankmajer nasce a Praga nel 1934 e viene considerato ancora oggi un genio della corrente surrealista. Studia all'Accademia delle Belle Arti nella capitale ceca, specializzandosi in scenografia, regia e rappresentazioni con burattini. Il suo ingresso nel cinema avviene nel 1964, in pieno regime, con un cortometraggio; a causa di una forte censura da parte del partito, che gli vietò di produrre altro, dovremo aspettare infatti gli anni '80 per vedere il suo primo film vero e proprio, Neco z Alneky, ovvero la sua versione di Alice nel Paese delle Meraviglie, tratto dallo scritto di Lewis Carroll. I suoi lungometraggi successivi che sono diventati famosi a livello internazionale sono, senza dubbio, Cospirators of Pleasure (1996), che io ancora non ho visto, il già citato Otesanek, del 2000 e Sileni, del 2005, che riprende la figura del marchese De Sade, ma ben più famoso è per i suoi corti. Il richiamo a personaggi particolari della storia, tra cui il marchese o scrittori come E.A.Poe, si ritrova in più delle sue opere.


(Scena di Neco z Alenky)


Svankmajer diventa famoso per la tecnica stop-motion, che caratterizza tutte le sue produzioni, e che da un senso di inquietudine perenne, sebbene sia un'inquietudine non per forza spaventosa o totalmente disagiante, anzi! Le opere del regista, infatti, non vogliono inquietare sempre negativamente, alcune vogliono anche divertire, creando quindi una situazione grottesca, che fa ridere ma allo stesso tempo no. Uno degli esempi che più rappresenta ciò è il corto, di 1.08 minuti, Meat Love (1989), la storia d'amore tra due bistecche animate che finisce in modo tragicomico.


(Meat Love, la danza delle bistecche innamorate)


Il regista in tutto gira 27 cortometraggi, tutti che riprendono le caratteristiche tipiche del suo stile: tecniche particolari, come stop-motion, timelapse, 2D, l'utilizzo di marionette e altre, suoni esasperati e distorti, quasi da cartone animato e il surrealismo, che a volte si presenta sotto forma di nonsense, situazioni paradossali o esperienze simil-oniriche.
Inoltre, proprio come qualsiasi artista della corrente, è un personaggio che cerca di comunicare molte cose, molti concetti, anche importanti, attraverso la sua arte contorta. Una delle serie di corti più famosi è, ad esempio, Dialog Vecny, Dialog Vasnivy e Dialog Vycerpavajici, Dimensions of Dialogue in inglese (1983). Questa trilogia, composta da corti di massimo 5 minuti, esplora il rapporto dell'uomo sotto varie tematiche, come quella interpersonale, ma anche con la natura e il consumismo, ovvero crea un'enorme denuncia nel modo che ha l'essere umano di vivere con ciò che lo circonda. Tuttavia non è un concetto che si comprende immediatamente, essendo i corti muti e interpretati in un modo bizzarro, tanto che ognuno può vedere varie sfaccettature, attribuire vari significati a ciò che vede.


(Scena di Dialog Vecny)


Una delle tematiche ricorrenti in Svankmajer è, inoltre, il cibo e l'atto stesso di mangiare, che viene spesso utilizzata come metafora per denunciare la divisione delle classi sociali durante il regime comunista che vigeva in Cecoslovacchia. Penso che il corto che più rappresenti ciò è la trilogia Jidlo, ovvero Food (1993). Questa serie è divisa nei tre pasti principali della giornata, ovvero la colazione, il pranzo e la cena; ognuna di queste parti denuncia un preciso aspetto della società del vecchio regime, dalla vita alienante degli operai all'abuso delle classi sociali superiori nei confronti di quelle inferiori.


(Scena della seconda parte di Jidlo, Lunch)


Ma il corto che più mi è piaciuto e che, secondo me, riflette l'animo surrealistico di questo regista, è Jabberwocky (1971 - 13 minuti), ispirato sempre a uno scritto di Carroll. Se avete letto questo brevissimo poema, in italiano noto con il nome di Ciciarampa, saprete che anche le parole usate non hanno un significato. Insomma: Svankmajer unisce il massimo del suo surrealismo al massimo del surrealismo carrolliano, creando una situazione di nonsense completo, che, essendo per l'appunto così fuori dagli schemi, potrebbe voler denunciare lo stile di vita troppo "inquadrato", troppo rinchiuso in una trappola di schemi sociali da cui molti di noi desiderano fuggire e rompere.


(La scena più famosa di Jobberwocky, quella con le bambole)


Jan Svankmajer ha ricevuto nel 2013 un premio internazionale per la sua creatività e innovazione; ad oggi è ancora vivo ed ha ben 86 anni!




Ovviamente, qui, mi sono limitata a portare alcune delle sue opere (di cui lascerò qualche link in basso, come al solito), ma ce ne sono moltissime altre, più o meno lunghe, che, se siete amanti del genere, vi consiglio assolutamente di vedere. E' un regista in grado di farvi pensare attraverso tecniche che oggi non si trovano praticamente più (altri personaggi, tra cui Burton stesso che ho nominato, ne han preso spunto ma non sono arrivati ai suoi livelli, secondo me) e che sono, quindi, vecchie ma innovative e del tutto particolari.


Od vasa Samantocka.




Link e fonti:

https://www.youtube.com/watch?v=g_Xqnmk5Zic (Meat Love);
https://www.youtube.com/watch?v=L-gGpWpra-g (Dimensions of dialogues, la trilogia intera di 11 min.);
https://www.youtube.com/watch?v=lYwAzLlUbV8 (Jidlo, la trilogia di 16 min.);
https://www.youtube.com/watch?v=DI00Daqxw8w (Jabberwocky);
https://www.youtube.com/watch?v=MR6HcT8P-VA (Film Neco z Alenky, sottotitolato in italiano, per chi volesse guardare un lungometraggio)

http://cinemajam.com/mag/features/jan-svankmajer;
http://www.goodshortfilms.it/articles/jan-svankmajer;
https://www.lascimmiapensa.com/2019/04/30/larte-grottesca-e-surrealista-in-10-cortometraggi-di-jan-svankmajer/;
https://it.wikipedia.org/wiki/Jan_%C5%A0vankmajer;




















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