Jugoslavia e Unione Sovietica: un po' di differenze tra le due Unioni comuniste est europee del XX Secolo
Buongiorno a tutti lettori miei!
Oggi parliamo un po' di storia in modo meno palloso possibile, andando ad evidenziare qualche differenza tra l'Unione Jugoslava e l'Unione Sovietica. Spesso e volentieri infatti, penso che molti facciano un po' di confusione a riguardo, partendo dal non sapere quali siano i Paesi che han fatto parte di queste grandi unioni, finendo con il non conoscere i nomi dei dittatori che hanno governato, tirando sempre in ballo i due più conosciuti, Tito e Stalin.
Partiamo subito col dire che Tito e Stalin non sono stati immortali: entrambi sono nati a fine '800, questo dovrebbe farci già pensare che fino agli anni '90 del Secolo scorso, ovvero quando Jugoslavia e URSS si sono disgregate, di certo non ci sono arrivati. Tuttavia, sono i due nomi più famosi, perchè sono i due che han portato i territori da loro comandati ad una sorta di equilibrio in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, ovvero l'ultimo periodo che nelle nostre scuole viene insegnato, in quinta superiore: ecco perchè, da qui in poi, la maggioranza degli italiani non sanno quasi più nulla a riguardo.
Tito e Stalin, inoltre, sono nomi legati tra di loro, per un motivo ben preciso: si dice infatti che fu Stalin, già a capo dell'URSS, ad aiutare Tito, un semplice maresciallo croato amante delle politiche staliniste, a salire al potere in Jugoslavia, nella speranza, un domani, di poter prendere controllo sulla penisola Balcanica comunista. Ma le cose sono andate in modo differente, fino a creare ciò che chiamiamo Conflitto sovietico-jugoslavo: Tito, di fatti, non aveva alcun "debito" (se così possiamo chiamarlo) con l'URSS, a differenza di altri Stati est europei, liberati dall'Armata Rossa, perchè era riuscito, grazie alla sua resistenza partigiana, a liberarsi da solo da nazisti e fascisti (a cui si ricollega il discorso foibe...se mai arriverò in tempo a parlare di una questione lo stesso giorno in cui viene ricordata, regalatemi una medaglia!). Questo gli dava una certa libertà nei confronti dell'URSS, a cui non doveva nulla se non per l'appoggio che Stalin, liberatamene, aveva deciso di dargli per diventare così importante. La cosa che fece più infuriare Stalin era, di fatto, la presa di libertà da parte del Maresciallo Broz, che mirava a creare uno Stato Jugoslavo autogestito, non propriamente comunista di stampo marxista-leninista, come lo era l'URSS. Aggiungiamo un paio di altre mosse di Tito, su piano internazionale, che andarono contro il volere di Stalin, per giungere alla scomunica del leader jugoslavo dal Kominform, organizzazione che riuniva i partiti comunisti europei e alle accuse di spionaggio e di essere "un covo di occidentali", sebbene Tito non entrò mai a far parte della NATO (come avevano ben pensato le forze americane ed europee), stabilendo però buoni rapporti anche con loro. Ed ecco la prima grande differenza tra Jugoslavia ed URSS:
1. IL RAPPORTO CON GLI STATI ESTERI
Se il nostro Stalin aveva, di fatto, buoni rapporti con pochi altri Stati esteri, tra cui Cuba e la Cina, che seguivano, bene o male, il suo pensiero, creando invece una Guerra Fredda con il resto del mondo, Tito e la Jugoslavia riuscirono invece a creare una situazione abbastanza piacevole con tutti, ovviamente per motivi puramente d'interesse, creando trattati e cooperazioni con USA e Gran Bretagna. Inoltre, in seguito alla morte di Stalin, nel 1953, anche i rapporti tra Jugoslavia ed Unione Sovietica si ammorbidirono, sciogliendo la tensione tra le due Unioni.
2. GLI STATI COMPONENTI E L'ETEROGENEITÀ
Questo è un argomento interessante, perchè oggetto di molta confusione. Partiamo subito col dire che non tutti gli Stati slavi est europei sono stati sotto il diretto controllo URSS o jugoslavo, tra cui Cecoslovacchia (allora unita), Polonia e Bulgaria, che, tuttavia, erano sotto dei "governi" di stampo sovietico, dunque sotto una sorta di dittatura comunista pure loro. Gli Stati jugoslavi sono stati sei, ed erano: Croazia, Bosnia, Serbia, Slovenia, Macedonia e Montenegro, mentre gli Stati URSS erano un po' di più, e comprendevano: Russia, Ucraina, Moldavia, Bielorussia, i tre Stati baltici, e alcune Nazioni asiatiche (Azerbaijan, Armenia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan), arrivando a ben 14 Nazioni. Da ciò si deduce che, tra le due unioni, vi era una differenza di eterogeneità: la Jugoslavia era una piccola Unione prettamente di Stati slavi, che riguardava solo i Balcani, mentre l'URSS era un'Unione creata da Stati slavi e non, sconfinando sia in Europa che in Asia.
3. LE LINGUE PARLATE
Al punto precedente, leghiamo anche il discorso linguistico. In Jugoslavia le lingue ufficiali ed ammesse erano tre: serbo-croato, sloveno e macedone. Altri dialetti, serbi piuttosto che croati o bosniaci, potevano essere usati solo in contesti famigliari e personali, ma fuori da Macedonia del Nord e Slovenia, in pubblico, andava usata l'unica lingua standard. In Unione Sovietica la cosa era ben diversa: se Tito aveva comunque occupato zone in cui la standardizzazione era avvenuta con facilità, dovuta al fatto che già prima della Jugoslavia, nelle zone considerate, si parlasse bene o male la stessa lingua, Stalin ebbe qualche problema in più. Essendo che nei Paesi URSS asiatici, in quelli Baltici e in Moldavia si parlassero altre lingue, anche molto diverse dal russo, si decise, per l'appunto, che la lingua ufficiale per tutti sarebbe dovuta essere quella russa. Ovviamente, come nel caso jugoslavo, era possibile parlare le proprie lingue in privato, ma le scuole insegnavano il russo, i documenti erano scritti solo in cirillico e via dicendo. Laddove in alcune zone jugoslave c'erano anche altre lingue ufficiali, al di fuori del serbo-croato, in Unione Sovietica ciò non fu possibile.
4. I LEADER
Abbiamo già premesso che Tito e Stalin non furono gli unici leader post guerra delle due Unioni, quindi chi sono gli altri? Quanti sono stati i loro successori? Senza dubbio quelli sovietici sono più noti di quelli jugoslavi, e anche sensibilmente (e sorprendentemente) meno. Partendo proprio dai sovietici, dalla morte di Stalin (1953) si sono susseguiti: Georgij Malenkov ('53-'55), Nikita Krushchev ('58-'64), Leonid Breznev ('64-'82), Juri Andropov ('82-'84), Konstantin Cerenko ('84-'85) e Michail Gorbacev ('85-'91).
I capi di Stato jugoslavi sono stati, invece, ben tredici, incredibile ma vero, molti, ovviamente, non ricordati perchè stati in carica davvero poco e anche perchè Tito, alla fin fine è morto molto tardi, ovvero nel 1980, dando il via al lento declino e a una successione di capi di Stato molto più incapaci di lui. Abbiamo dunque: Lazar Kolisevski ('80-'80), Cvijetin Mijatovic ('80-'81), Sergeij Kraiger ('81-'82), Petar Stambolic ('82-'83), Mika Spiljak ('83-'84), Veselin Djuranovic ('84-'85), Radovan Vlajkovic ('85-'86), Sinan Hasani ('86-'87), Lazar Mojsov ('87-'88), Raif Disdarevic ('88-'89), Janek Drnovsek ('89-'90) e Borisav Jovic ('90-'91). In realtà ve ne sarebbero altri, ma dopo gli anni '90 iniziò il vero declino con le guerre jugoslave e, di fatto, con la disgregazione, non si può più parlare di Jugoslavia. L'ultimo leader sarebbe da considerasi Slobodan Milosevic, a capo dell'Unione di Serbia e Montenegro, estintasi nel 2006, rappresentante gli ultimi rimasugli della vecchia Jugoslavia.
5. IL SISTEMA PENITENZIARIO
Una delle cose che si sentono di più quando si parla di comunismo sono i loro terribili campi di concentramento, non solo sovietici, bensì comunisti, cosa che comprende anche la Jugoslavia...tuttavia, i sistemi penitenziari tra URSS e Jugoslavia, presentavano delle differenze. Possiamo, pertanto, parlare di GULag solo e solamente quando riferiamo all'URSS: GULag è (e qui sorprenderò qualcuno) una sigla, che sta per Gosudarstvennij Upravlenje Lagerej, in italiano Direzione Centrale dei Lager. Dunque dobbiamo parlare DEL GULag, non dei GULag, perchè con questa parola parliamo di un vero e proprio sistema di campi e carceri rieducative, tipico dell'Unione Sovietica. I lager stalinisti erano davvero molti, particolarmente presenti in Siberia, ed erano luoghi in cui venivano rinchiusi, per lo più, oppositori al regime, spie straniere, delinquenti. Venivano tenuti in condizioni pietose, ma non si può parlare di sterminio sistematico, ecco perchè vi è una gran differenza tra i lager sovietici e molti di quelli nazisti. Gli ultimi lager del GULag vennero chiusi nell' '86, con Gorbacev. In Jugoslavia, invece, non esisteva questo sistema, sebbene alcuni parlino di GULag jugoslavo, riferendosi all'isola di Goli Otok, un'isola croata in cui, per un periodo, Tito spediva persone accusate di essere troppo vicine all'idea di Stalin (dopo la rottura dei rapporti) per essere "rieducate". Si parla di GULag, perchè i metodi utilizzati non erano tanto differenti, ma la terminologia, per l'appunto, è errata: dovremmo parlare di semplice lager, non di GULag solo perchè campo comunista. In ogni caso, il lager titino venne chiuso in seguito alla morte di Stalin, nel '56, e venne tenuto come semplice carcere. Come vedete, dunque, in Jugoslavia vi erano delle semplici carceri, probabilmente molto dure, probabilmente in cui era molto facile entrare se solo si osasse mettere un piede fuori dalla riga dittatoriale, ma non possiamo di certo fare paragoni con i lager sovietici.
6. LA NOSTALGIA
Ed eccoci, infine a parlare della Nostalgija, la nostalgia, ovvero, dei vecchi regimi che presentano delle differenze tra Balcani ed Ex URSS. Premetto che il sentimento nostalgico, il "si stava meglio quando si stava peggio" prende il sopravvento in entrambe le zone, ma con alcune differenze: in Jugoslavia, infatti, le uniche zone che davvero non sentono la nostalgia del regime sono la regione kosovara, la Macedonia del Nord e una parte della Croazia, per ovvi motivi di nazionalismo. Circa il 60/65% degli altri ex Jugoslavi, invece, la sente eccome, consci di vivere in una zona del mondo dimenticata, che ha avuto un passato glorioso e lucente; la percentuale più alta si registra in Bosnia, precisamente nella Republika Srpska, con 81% di nostalgici. Importante sapere che il vecchio regime titino è visto, generalmente, di buon occhio sia da persone meno abbienti, che da persone benestanti, le quali non han perso nè guadagnato poi molto con la disgregazione e che chi la disprezza lo fa, appunto, per ragioni etniche, non economiche. In ex URSS, invece, la musica cambia: si sente infatti una generale nostalgia diffusa, ma è una nostalgia sia territoriale che sociale. Ciò significa che nei Paesi più nazionalisti che ce l'hanno fatta a rialzarsi dopo il crollo, si ha una percentuale bassissima (Repubbliche Baltiche, Tagikistan, Uzbekistan, ad esempio), mentre si registrano dei picchi alti nelle zone meno ricche, che con la disgregazione ci han perso, le percentuali maggiori in Armenia (71%) ed Azerbaijan, Paesi che non se la passano particolarmente bene anche per questioni interne e di conflitti; anche in Ucraina si sente questo odore nostalgico, proprio perchè le persone si son ritrovate, da parte di una gran potenza, ad essere povere e in rovina, sebbene oggi ci siano conflitti con la Russia. In Russia si registra il 64% di nostalgici, cosa strana dato che Putin piace a molti, ma il "Paese" che più sente la mancanza è, senza dubbio, lo Stato non riconosciuto della Transnistria, una zona della Moldavia che sembra vivere proprio fuori dal mondo ed essere ancora parte di un'Unione estinta da anni. Infine, aggiungo che se in ex Jugoslavia, la nostalgia colpisce un po' tutte le classi sociali, in ex URSS non è così, facendo leva solo su quelle più povere, che se prima avevano nulla, oggi hanno ancora meno, mentre colpisce meno i benestanti, che in URSS erano condannati all'espropriazione dei propri beni per il "bene del popolo sovietico".
(-https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2012/03/12/news/ridateci-la-jugoslavia-un-paese-unito-1.3281311; - http://www.greenreport.it/news/geopolitica/sondaggio-11-paesi-dellex-urss-si-stava-meglio-unione-sovietica/).
Spero che questo post vi sia servito un po' per capire le grandi differenze tra Jugoslavia ed Unione Sovietica, per capire che, sebbene in qualche modo legate, non siano mai state la stessa cosa nè abbiano avuto mai particolari punti in comune.
Od vasa Samantocka.
Oggi parliamo un po' di storia in modo meno palloso possibile, andando ad evidenziare qualche differenza tra l'Unione Jugoslava e l'Unione Sovietica. Spesso e volentieri infatti, penso che molti facciano un po' di confusione a riguardo, partendo dal non sapere quali siano i Paesi che han fatto parte di queste grandi unioni, finendo con il non conoscere i nomi dei dittatori che hanno governato, tirando sempre in ballo i due più conosciuti, Tito e Stalin.
Partiamo subito col dire che Tito e Stalin non sono stati immortali: entrambi sono nati a fine '800, questo dovrebbe farci già pensare che fino agli anni '90 del Secolo scorso, ovvero quando Jugoslavia e URSS si sono disgregate, di certo non ci sono arrivati. Tuttavia, sono i due nomi più famosi, perchè sono i due che han portato i territori da loro comandati ad una sorta di equilibrio in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, ovvero l'ultimo periodo che nelle nostre scuole viene insegnato, in quinta superiore: ecco perchè, da qui in poi, la maggioranza degli italiani non sanno quasi più nulla a riguardo.
Tito e Stalin, inoltre, sono nomi legati tra di loro, per un motivo ben preciso: si dice infatti che fu Stalin, già a capo dell'URSS, ad aiutare Tito, un semplice maresciallo croato amante delle politiche staliniste, a salire al potere in Jugoslavia, nella speranza, un domani, di poter prendere controllo sulla penisola Balcanica comunista. Ma le cose sono andate in modo differente, fino a creare ciò che chiamiamo Conflitto sovietico-jugoslavo: Tito, di fatti, non aveva alcun "debito" (se così possiamo chiamarlo) con l'URSS, a differenza di altri Stati est europei, liberati dall'Armata Rossa, perchè era riuscito, grazie alla sua resistenza partigiana, a liberarsi da solo da nazisti e fascisti (a cui si ricollega il discorso foibe...se mai arriverò in tempo a parlare di una questione lo stesso giorno in cui viene ricordata, regalatemi una medaglia!). Questo gli dava una certa libertà nei confronti dell'URSS, a cui non doveva nulla se non per l'appoggio che Stalin, liberatamene, aveva deciso di dargli per diventare così importante. La cosa che fece più infuriare Stalin era, di fatto, la presa di libertà da parte del Maresciallo Broz, che mirava a creare uno Stato Jugoslavo autogestito, non propriamente comunista di stampo marxista-leninista, come lo era l'URSS. Aggiungiamo un paio di altre mosse di Tito, su piano internazionale, che andarono contro il volere di Stalin, per giungere alla scomunica del leader jugoslavo dal Kominform, organizzazione che riuniva i partiti comunisti europei e alle accuse di spionaggio e di essere "un covo di occidentali", sebbene Tito non entrò mai a far parte della NATO (come avevano ben pensato le forze americane ed europee), stabilendo però buoni rapporti anche con loro. Ed ecco la prima grande differenza tra Jugoslavia ed URSS:
1. IL RAPPORTO CON GLI STATI ESTERI
Se il nostro Stalin aveva, di fatto, buoni rapporti con pochi altri Stati esteri, tra cui Cuba e la Cina, che seguivano, bene o male, il suo pensiero, creando invece una Guerra Fredda con il resto del mondo, Tito e la Jugoslavia riuscirono invece a creare una situazione abbastanza piacevole con tutti, ovviamente per motivi puramente d'interesse, creando trattati e cooperazioni con USA e Gran Bretagna. Inoltre, in seguito alla morte di Stalin, nel 1953, anche i rapporti tra Jugoslavia ed Unione Sovietica si ammorbidirono, sciogliendo la tensione tra le due Unioni.
2. GLI STATI COMPONENTI E L'ETEROGENEITÀ
Questo è un argomento interessante, perchè oggetto di molta confusione. Partiamo subito col dire che non tutti gli Stati slavi est europei sono stati sotto il diretto controllo URSS o jugoslavo, tra cui Cecoslovacchia (allora unita), Polonia e Bulgaria, che, tuttavia, erano sotto dei "governi" di stampo sovietico, dunque sotto una sorta di dittatura comunista pure loro. Gli Stati jugoslavi sono stati sei, ed erano: Croazia, Bosnia, Serbia, Slovenia, Macedonia e Montenegro, mentre gli Stati URSS erano un po' di più, e comprendevano: Russia, Ucraina, Moldavia, Bielorussia, i tre Stati baltici, e alcune Nazioni asiatiche (Azerbaijan, Armenia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan), arrivando a ben 14 Nazioni. Da ciò si deduce che, tra le due unioni, vi era una differenza di eterogeneità: la Jugoslavia era una piccola Unione prettamente di Stati slavi, che riguardava solo i Balcani, mentre l'URSS era un'Unione creata da Stati slavi e non, sconfinando sia in Europa che in Asia.
(Bandiera jugoslava con gli stemmi dei vecchi Stati Ju: in alto a sx Serbia, a dx Croazia, sotto a sx Slovenia, a dx Bosnia, in basso Macedonia del Nord e al centro Montenegro) |
3. LE LINGUE PARLATE
Al punto precedente, leghiamo anche il discorso linguistico. In Jugoslavia le lingue ufficiali ed ammesse erano tre: serbo-croato, sloveno e macedone. Altri dialetti, serbi piuttosto che croati o bosniaci, potevano essere usati solo in contesti famigliari e personali, ma fuori da Macedonia del Nord e Slovenia, in pubblico, andava usata l'unica lingua standard. In Unione Sovietica la cosa era ben diversa: se Tito aveva comunque occupato zone in cui la standardizzazione era avvenuta con facilità, dovuta al fatto che già prima della Jugoslavia, nelle zone considerate, si parlasse bene o male la stessa lingua, Stalin ebbe qualche problema in più. Essendo che nei Paesi URSS asiatici, in quelli Baltici e in Moldavia si parlassero altre lingue, anche molto diverse dal russo, si decise, per l'appunto, che la lingua ufficiale per tutti sarebbe dovuta essere quella russa. Ovviamente, come nel caso jugoslavo, era possibile parlare le proprie lingue in privato, ma le scuole insegnavano il russo, i documenti erano scritti solo in cirillico e via dicendo. Laddove in alcune zone jugoslave c'erano anche altre lingue ufficiali, al di fuori del serbo-croato, in Unione Sovietica ciò non fu possibile.
(Gli strascichi dell'imposizione della lingua russa nei Paesi ex URSS) |
4. I LEADER
Abbiamo già premesso che Tito e Stalin non furono gli unici leader post guerra delle due Unioni, quindi chi sono gli altri? Quanti sono stati i loro successori? Senza dubbio quelli sovietici sono più noti di quelli jugoslavi, e anche sensibilmente (e sorprendentemente) meno. Partendo proprio dai sovietici, dalla morte di Stalin (1953) si sono susseguiti: Georgij Malenkov ('53-'55), Nikita Krushchev ('58-'64), Leonid Breznev ('64-'82), Juri Andropov ('82-'84), Konstantin Cerenko ('84-'85) e Michail Gorbacev ('85-'91).
I capi di Stato jugoslavi sono stati, invece, ben tredici, incredibile ma vero, molti, ovviamente, non ricordati perchè stati in carica davvero poco e anche perchè Tito, alla fin fine è morto molto tardi, ovvero nel 1980, dando il via al lento declino e a una successione di capi di Stato molto più incapaci di lui. Abbiamo dunque: Lazar Kolisevski ('80-'80), Cvijetin Mijatovic ('80-'81), Sergeij Kraiger ('81-'82), Petar Stambolic ('82-'83), Mika Spiljak ('83-'84), Veselin Djuranovic ('84-'85), Radovan Vlajkovic ('85-'86), Sinan Hasani ('86-'87), Lazar Mojsov ('87-'88), Raif Disdarevic ('88-'89), Janek Drnovsek ('89-'90) e Borisav Jovic ('90-'91). In realtà ve ne sarebbero altri, ma dopo gli anni '90 iniziò il vero declino con le guerre jugoslave e, di fatto, con la disgregazione, non si può più parlare di Jugoslavia. L'ultimo leader sarebbe da considerasi Slobodan Milosevic, a capo dell'Unione di Serbia e Montenegro, estintasi nel 2006, rappresentante gli ultimi rimasugli della vecchia Jugoslavia.
(Slobodan Milosevic è stato accusato per crimini contro l'umanità durante le guerre jugoslave, mai incarcerato a causa della sua morte, nel 2006, giunta prima della fine del processo) |
5. IL SISTEMA PENITENZIARIO
Una delle cose che si sentono di più quando si parla di comunismo sono i loro terribili campi di concentramento, non solo sovietici, bensì comunisti, cosa che comprende anche la Jugoslavia...tuttavia, i sistemi penitenziari tra URSS e Jugoslavia, presentavano delle differenze. Possiamo, pertanto, parlare di GULag solo e solamente quando riferiamo all'URSS: GULag è (e qui sorprenderò qualcuno) una sigla, che sta per Gosudarstvennij Upravlenje Lagerej, in italiano Direzione Centrale dei Lager. Dunque dobbiamo parlare DEL GULag, non dei GULag, perchè con questa parola parliamo di un vero e proprio sistema di campi e carceri rieducative, tipico dell'Unione Sovietica. I lager stalinisti erano davvero molti, particolarmente presenti in Siberia, ed erano luoghi in cui venivano rinchiusi, per lo più, oppositori al regime, spie straniere, delinquenti. Venivano tenuti in condizioni pietose, ma non si può parlare di sterminio sistematico, ecco perchè vi è una gran differenza tra i lager sovietici e molti di quelli nazisti. Gli ultimi lager del GULag vennero chiusi nell' '86, con Gorbacev. In Jugoslavia, invece, non esisteva questo sistema, sebbene alcuni parlino di GULag jugoslavo, riferendosi all'isola di Goli Otok, un'isola croata in cui, per un periodo, Tito spediva persone accusate di essere troppo vicine all'idea di Stalin (dopo la rottura dei rapporti) per essere "rieducate". Si parla di GULag, perchè i metodi utilizzati non erano tanto differenti, ma la terminologia, per l'appunto, è errata: dovremmo parlare di semplice lager, non di GULag solo perchè campo comunista. In ogni caso, il lager titino venne chiuso in seguito alla morte di Stalin, nel '56, e venne tenuto come semplice carcere. Come vedete, dunque, in Jugoslavia vi erano delle semplici carceri, probabilmente molto dure, probabilmente in cui era molto facile entrare se solo si osasse mettere un piede fuori dalla riga dittatoriale, ma non possiamo di certo fare paragoni con i lager sovietici.
6. LA NOSTALGIA
Ed eccoci, infine a parlare della Nostalgija, la nostalgia, ovvero, dei vecchi regimi che presentano delle differenze tra Balcani ed Ex URSS. Premetto che il sentimento nostalgico, il "si stava meglio quando si stava peggio" prende il sopravvento in entrambe le zone, ma con alcune differenze: in Jugoslavia, infatti, le uniche zone che davvero non sentono la nostalgia del regime sono la regione kosovara, la Macedonia del Nord e una parte della Croazia, per ovvi motivi di nazionalismo. Circa il 60/65% degli altri ex Jugoslavi, invece, la sente eccome, consci di vivere in una zona del mondo dimenticata, che ha avuto un passato glorioso e lucente; la percentuale più alta si registra in Bosnia, precisamente nella Republika Srpska, con 81% di nostalgici. Importante sapere che il vecchio regime titino è visto, generalmente, di buon occhio sia da persone meno abbienti, che da persone benestanti, le quali non han perso nè guadagnato poi molto con la disgregazione e che chi la disprezza lo fa, appunto, per ragioni etniche, non economiche. In ex URSS, invece, la musica cambia: si sente infatti una generale nostalgia diffusa, ma è una nostalgia sia territoriale che sociale. Ciò significa che nei Paesi più nazionalisti che ce l'hanno fatta a rialzarsi dopo il crollo, si ha una percentuale bassissima (Repubbliche Baltiche, Tagikistan, Uzbekistan, ad esempio), mentre si registrano dei picchi alti nelle zone meno ricche, che con la disgregazione ci han perso, le percentuali maggiori in Armenia (71%) ed Azerbaijan, Paesi che non se la passano particolarmente bene anche per questioni interne e di conflitti; anche in Ucraina si sente questo odore nostalgico, proprio perchè le persone si son ritrovate, da parte di una gran potenza, ad essere povere e in rovina, sebbene oggi ci siano conflitti con la Russia. In Russia si registra il 64% di nostalgici, cosa strana dato che Putin piace a molti, ma il "Paese" che più sente la mancanza è, senza dubbio, lo Stato non riconosciuto della Transnistria, una zona della Moldavia che sembra vivere proprio fuori dal mondo ed essere ancora parte di un'Unione estinta da anni. Infine, aggiungo che se in ex Jugoslavia, la nostalgia colpisce un po' tutte le classi sociali, in ex URSS non è così, facendo leva solo su quelle più povere, che se prima avevano nulla, oggi hanno ancora meno, mentre colpisce meno i benestanti, che in URSS erano condannati all'espropriazione dei propri beni per il "bene del popolo sovietico".
(-https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2012/03/12/news/ridateci-la-jugoslavia-un-paese-unito-1.3281311; - http://www.greenreport.it/news/geopolitica/sondaggio-11-paesi-dellex-urss-si-stava-meglio-unione-sovietica/).
Spero che questo post vi sia servito un po' per capire le grandi differenze tra Jugoslavia ed Unione Sovietica, per capire che, sebbene in qualche modo legate, non siano mai state la stessa cosa nè abbiano avuto mai particolari punti in comune.
Od vasa Samantocka.
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