La vera storia che si cela dietro le foibe e la loro strumentalizzazione

' Abbiamo distrutto tutto da cima a fondo senza risparmiare gli innocenti. Uccidiamo intere famiglie ogni sera, picchiandoli a morte o sparando contro di loro. Se cercano soltanto di muoversi tiriamo senza pietà e chi muore, muore'.

'Noi abbiamo l'ordine di uccidere tutti e di incendiare tutto quello che incontriamo sul nostro cammino, di modo che contiamo di farla finita rapidamente'

Se un italiano qualsiasi, anche con un buon livello di istruzione, leggesse queste parole, probabilmente non riuscirebbe nemmeno a immaginarsi che a scriverle, all'interno di alcune lettere, furono proprio dei soldati italici durante il regime fascista.

Buongiorno a tutti lettori, oggi come avrete notato, trattiamo di un argomento piuttosto scottante, che solo qualche anno fa, dopo decenni di silenzio, è stato riportato alla luce e alla coscienza del nostro popolo. Parliamo ovviamente del massacro di migliaia di italiani nelle zone italo-jugoslave per mezzo delle foibe, di cui il ricordo si celebra proprio oggi, 10 Febbraio. Dopo aver passato anni a leggere commenti del tipo 'e allora le foibe comuniste???' quando si parlava dei campi di concentramento nazisti, aver letto post e commenti di vittimismo (i più recenti, mi rincresce dirlo, su pagine social di coloro che ci governano) in cui si spiega che le foibe van ricordate perchè la gente veniva ammazzata con la sola colpa di 'essere italiana' senza alcun accenno storico che parlasse dell'origine di tutto ciò, fino ad arrivare alla gente più ignorante che ammette che 'gli italiani non hanno mai commesso crimini di guerra', be', ho deciso di scrivere un post che tratti appunto della cosa e la analizzi per bene, utilizzando a mio favore la storia e non la propaganda politica. Premetto come sempre che questo non vuole assolutamente essere un post di parte...penso che dalle mie parole, in più occasioni, si sia capito il mio orientamento, e non mi vergogno minimamente ad ammettere che così come il nazismo anche il fascismo sia per me un crimine (opinione che chiunque abbia buon senso e conoscenza della storia dovrebbe condividere), ma cerco sempre di occultarlo in qualche modo, di non dichiararmi esplicitamente, perchè appunto questo blog vuole portare informazione a tutti, senza tirarsi addosso particolari antipatie politiche (oltre al fatto che in questo caso specifico penso che entrambe le parti abbiano commesso degli errori madornali).

(Foto della zona d'interesse delle foibe)

'Foibe' è una parola ormai sulla bocca di tutti, ma nella realtà dei fatti penso che poche persone sappiano cosa siano realmente, dove si trovino e chi le abbia costruite, ma soprattutto, perchè. Partiamo dunque col dire che questo termine indica delle fosse, delle cavità nel terreno, in cui venivano gettati i corpi di coloro che venivano fucilati oppure torturati e in fin di vita. Per lo più si trattava appunto di italiani, che, in seguito al Secondo Conflitto Mondiale, venivano fatti prigionieri dai partigiani jugoslavi e subívano questo trattamento. Le foibe erano per lo più presenti nei territori delle attuali Croazia e Slovenia, due Paesi balcanici popolati dal gruppo etno-linguistico slavo, sebbene alcune si trovassero pure in Friuli-Venezia Giulia, territorio italiano dal 1919.

(Immagine semplicistica di una foiba)

Ma perchè, se le foibe si trovavano maggiormente in Croazia e Slovenia, ripeto, Stati che con l'Italia hanno in comune solo i confini, vi venivano buttati i cadaveri di italiani? Come mai i partigiani jugoslavi, capeggiati dal maresciallo Jozip Broz, meglio conosciuto come Tito, han sentito la necessità di attuare una tale campagna d'odio nei confronti dei nostri connazionali?
Qui lettori, entrano in gioco nozioni che in nessuna conferenza, su nessuna pagina social di gente che si proclama orgoglioso italiano nel ricordare questa tragedia, in nessuna giornata della memoria delle foibe sentirete nominare, ovvero nozioni di pura storia degli anni '40. Vi dico ciò perchè io a una conferenza sulle foibe ho partecipato anni fa, quindi so benissimo che, quando vengono ospitati personaggi a testimoniare ciò che accadde durante quegli anni, si sentono solo e solamente storie sui crimini commessi dai titini ma si omette accuratamente di raccontare quello che gli italiani fascisti fecero in Jugoslavia durante la guerra. E pensate che la conferenza a cui ho assistito io era stata fatta in una scuola, di fronte a centinaia di studenti che se hanno ascoltato quei racconti impressionanti di stupri, torture e violenze ma non si informeranno mai sull'argomento, resteranno nell'ignoranza più totale, pensando che gli unici criminali in questa storia furono i comunisti jugoslavi. Penso che sia leggermente scandaloso tutto ciò, e cosa ancora più scandalosa è quella di invitare persone anziane che magari all'epoca erano solo bambine e che raccontano ciò che han visto con gli occhi innocenti di quell'età, senza aver mai capito le vere ragioni di quegli atti. Ma, tralasciando tutto ciò, penso sia arrivata l'ora vera e propria di parlare della radice di questo 'male'...




Come tutti dovremmo sapere, l'Italia fascista era alleata dei tedeschi nazisti, ed insieme si stavano fortemente impegnando per conquistare e sottomettere tutta l'Europa. Le Forze dell'Asse arrivarono naturalmente anche in Jugoslavia nella prima metà del 1941. All'Italia vennero assegnate alcune parti del territorio: la zona slovena di Ljubljana, la Provincia di Rijeka (Fiume), in Croazia del nord, quasi tutta la Dalmazia e le Bocche di Cattaro, nella Croazia meridionale.

(Le zone in verde sono quelle sovra citate, sotto il dominio fascista, quelle blu sotto il dominio nazista)

Contrariamente da quel che pensava il Duce, nella piccola Slovenia i partigiani iniziarono subito una dura repressione nei confronti degli invasori italiani; questo portò a una politica più dura anche da parte dell'esercito fascista, che iniziò ad attuare una repressione a sua volta nei confronti di tutti i cittadini della zona, iniziando a controllare morbosamente le zone occupate dalla Resistenza e torturando ed uccidendo brutalmente chiunque si opponesse alla loro occupazione. Anche in Croazia la situazione non era migliore, anzi, probabilmente la Resistenza era anche più decisa a liberarsi del nemico fascista.

(Fascisti bruciano un villaggio croato, nella zona di Fiume, 1941)

Nel '42 la situazione peggiorò di molto. In Slovenia venne posto il divieto di lasciare la zona di Ljubljana, in modo da poter svolgere rastrellamenti: 878 uomini vennero mandati nei campi di concentramento, il resto controllati morbosamente dalle autorità. Gente veniva tenuta in ostaggio e fucilata senza un reale motivo, magari con la sola colpa di possedere delle armi, o con quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato; edifici e case di coloro che erano accusati di essere anti-italiani venivano rasi al suolo.
In Croazia, come già detto, le cose non erano migliori...nella zona di Fiume, il 12 Luglio del 1942 venne attuato un eccidio, in cui vennero fucilati gli uomini della zona di Podhum dai 16 ai 64 anni per ordine del Prefetto fascista della città, Testa. Le vittime furono 91, chi riuscì a fuggire all'eccidio e venne ricatturato venne poi deportato e internato nei campi di concentramento italiani.

(Memoriale dell'eccidio di Podhum)


Ma se queste azioni risultano sconvolgenti, sappiate che i fascisti non si fermarono solo a ciò. Il loro obiettivo infatti non era solo quello di sottomettere queste zone solo militarmente o economicamente parlando, bensì quello di italianizzare tutti i territori occupati, che a mio parere è qualcosa di ancora più grave, dato che la sostituzione etnica avviene solamente in un modo: attraverso la pulizia e il massacro dell'etnia già presente.
Mussolini dichiarava nei suoi comizi che la razza slava era una razza inferiore, e che la politica da attuare con loro era quella del bastone: una razza, fondamentalmente, da eliminare e da rimpiazzare con quella italiana che lo stesso Duce affermava essere ariana/romana, dunque superiore.



Partiamo parlando della Dalmazia, una zona che storicamente è stata sotto il dominio di Venezia (quindi sotto influenza italiana) per tanti secoli, e che quindi, all'arrivo dell'Asse, presentava già una buona percentuale di italiani sul territorio, sebbene era una situazione poco piacevole, sia per croati che per italiani presenti (pensate solo che nel 1909 la lingua italiana venne vietata e che i dalmati italiani vennero esentati dalle elezioni). Dopo una serie di diatribe e in seguito alla Prima Guerra Mondiale, la Dalmazia era tornata a far parte del dominio croato ad eccezione della città di Zara, ma quando i fascisti arrivarono provvidero subito ad una nuova sostituzione.
Come potete notare dalla foto del manifesto che ho postato sopra, uno dei primi mezzi di sostituzione era quello di far tornare la lingua italiana, questa volta come unica lingua parlata: ciò venne imposto soprattutto agli insegnanti e ai funzionari; insegne, riviste, manifesti...tutto ciò doveva essere rigorosamente scritto in lingua italiana. Vennero cambiati i nomi delle piazze, delle strade, perfino i cognomi vennero italianizzati; il saluto romano venne imposto e venne sciolta qualsiasi associazione culturale. Queste misure vennero prese nei confronti di tutta la Croazia occupata, ma purtroppo, l'italianizzazione non si limitò solamente a una sostituzione linguistica: si era addirittura arrivati a un tale livello di follia che il Generale Orlando (facente parte della campagna in Jugoslavia durante quegli anni) propose di eliminare anche tutti gli italiani friulani trasferitisi in Jugoslavia e che potessero portare influenza o istruzione (insegnanti, dottori, impiegati pubblici, ex militari ecc), probabilmente perchè si credeva troppo influenzati dalla cultura slava di quei Paesi.

(Foto di ostaggi fucilati dai fascisti)


Tuttavia, i documenti più esaustivi a proposito di questa sostituzione etnica li ho trovati parlando della Slovenia. Tra il '42 e il '43 i fascisti iniziarono ad attuare una serie di rastrellamenti, molto simili a quelli attuati nei confronti degli ebrei: nessuno veniva risparmiato, donne, uomini e bambini venivano arrestati e deportati nel campo di concentramento italiano di Gonars; 500 è il numero di coloro che sicuramente morirono durante queste prime azioni. Come abbiamo già detto nel '43 la città di Ljubljana venne recintata, tanto da diventare essa stessa un enorme campo di concentramento fascista, da cui era impossibile uscire. Il fine ultimo di questi rastrellamenti e di queste deportazioni era uno e uno solo: la sostituzione della popolazione slovena, che si sarebbe dovuta sterminare, con quella italiana. Vi sono testimonianze che parlando di come i generali fascisti (al di là del già citato Orlando) erano completamente d'accordo con queste operazioni e di come anzi si lamentavano del fatto che 'si ammazza troppo poco'. Uno dei più violenti e coinvolti generali fu il generale Mario Roatta che propose addirittura l'utilizzo di lanciafiamme per radere al suolo le città slovene, oltre che impartire comandi orridi tra cui quello di ammazzare chiunque, anche coloro dichiarati innocenti. Nella seconda metà del '43 i morti nei campi di concentramento di stenti, fame e freddo ammontano a 1200 circa.

(No, questa non è una foto di Auschwitz, ma di bambini sloveni internati ad Arbe, un campo italianissimo in Croazia; questo campo ospitò in seguito anche ebrei croati)

Un breve accenno va fatto anche agli italiani in Montenegro. Anche in queste zone di fatti, aiutati dagli ustaša croati (ovvero dai fascisti della Croazia), i fascisti nostrani cercarono di procedere all'italianizzazione delle terre, uccidendo più che altro serbi e musulmani. Questa tuttavia è una parte di storia ancora meno nota e meno chiara.

Fortunatamente (perchè dopo aver letto tante atrocità non si può dire altrimenti) nel '43 le cose per l'Italia fascista iniziarono ad andare male...l'8 settembre di quell'anno, il Partito Fascista si scioglie e questo ribaltò totalmente la situazione anche in Croazia e in Slovenia. Il maresciallo Tito, grazie anche a un considerevole aiuto da parte degli Alleati, prese presto potere in Jugoslavia, e iniziò una politica di 'vendetta' non indifferente.

(Tito viene nominato Maresciallo di Jugoslavia dal Consiglio antifascista di liberazione della Jugoslavia)

I partigiani, sotto la guida del Maresciallo ed aiutati dai sovietici, iniziano dunque ad attuare una 'pulizia' al contrario tra la fine del '43 e il '44: tedeschi, cetnici, fascisti ungheresi e ustaša furono i primi della lista a subìre deportazioni e uccisioni, ma anche gli italiani vennero perseguitati, ed ecco che entrano in gioco le famose e citate foibe.
Iniziamo col dire che inizialmente i partigiani titini attuarono una sorta di caccia al fascista: tutti coloro che erano fascisti e italiani non comunisti venivano arrestati e torturati. In seguito queste persone venivano legate l'una all'altro con fili di ferro, messe in fila di fronte a queste fosse e veniva acceso il fuoco mirando solo alle prime tre, quattro della fila: esse, cadendo, trascinavano nella foiba tutti gli altri malcapitati. 


(Esempio di foiba)

Se fino al '44 Tito si accontentò di infoibare i fascisti sul territorio jugoslavo vendicandosi, quando nel '45 il Regime Nazista cadde, egli iniziò a puntare al Friuli Venezia Giulia, una zona in cui l'etnia italiana e quella jugoslava si incontrano ancora oggi. Tito voleva conquistare le zone di Trieste e di Gorizia, e iniziò ad orchestrare una serie di operazioni a questo fine. Coloro che facevano parte della Resistenza venivano torturati, brutalmente uccisi e infoibati, tra essi anche sloveni e jugoslavi in generale che non erano in accordo con il nuovo regime comunista di Tito. Tuttavia in Italia, gli Alleati arrivarono presto e nel Giugno del '45 posero fine al dominio titino nel Friuli (sebbene la questione si risolse definitivamente nel '54, anno in cui si decise una volta per tutte che Trieste e la sua regione sarebbero rimaste italiane), mentre in Croazia, specialmente nelle zone di Fiume, Istria e Dalmazia, gli eccidi contro gli italiani continuarono senza pietà, provocando anche il famoso esodo degli italiani, un esodo che terminò definitivamente solo negli anni '70.

(Giovane italiana in fuga dalla Croazia diretta verso l'Italia; durante quegli anni i territori di Dalmazia, Istria e Fiume si spopolarono proprio a causa di questa emigrazione)

Il numero degli infoibati rimane impreciso, secondo alcune fonti sono 20.000, mentre secondo altre 20.000 è il numero delle persone italiane che sono generalmente morte durante queste operazioni ma non necessariamente infoibati.

Penso che con le nozioni di storia possiamo terminare qui. Dopo essermi informata, penso che sia innegabile dire che la colpa sia da entrambe le parti, dato che entrambe hanno commesso un eccidio: in quegli anni sono morti jugoslavi solo con la colpa di essere jugoslavi, non comunisti, ed italiani con la colpa di essere italiani, non fascisti, almeno in un secondo momento. Detto ciò non penso che ricordare le foibe sia errato, ma penso che prima di urlare di pancia si debba essere sempre bene informati, perchè è altrettanto innegabile dire che gli italiani in Jugoslavia siano stati attaccati dopo aver attuato dei crimini di guerra piuttosto pesanti, e non in maniera casuale. Diverso senza dubbio è il discorso che riguarda il Friuli Venezia Giulia, una regione che dalla fine della Grande Guerra era diventata italiana a tutti gli effetti e in cui i titini han cercato di imporsi con la forza, uccidendo italiani e jugoslavi presenti non comunisti ma non necessariamente fascisti; una delle cose infatti più fastidiose è che questa ricorrenza sia vista come prettamente filo fascista, quando nella realtà delle cose anche italiani non schierati apertamente venivano uccisi e torturati (basti pensare ai bambini, che non sono mai schierati politicamente o religiosamente). Insomma, è una questione delicata su cui tutti, indipendentemente dalle credenze politiche, si dovrebbero informare per poter commemorare al meglio. La cosa ancora più brutta infatti è la strumentalizzazione che viene fatta di questo avvenimento storico, che porta automaticamente una parte politica a considerarla in modo spropositato e quella opposta a non considerarla affatto o addirittura a deriderla.

(Mappa delle foibe Giuliane)


L'ultima cosa su cui voglio concentrarmi è l'occultamento delle foibe, ovvero la risposta al quesito: perchè solo recentemente abbiamo istituito una giornata del ricordo delle foibe?
Qui i motivi principali sono probabilmente due, ovvero la rottura dei rapporti tra Tito e Stalin, che portò l'Italia a rendere meno tesi i rapporti con la Jugoslavia in funzione antisovietica proprio agli inizi della Guerra Fredda, e quello che probabilmente non si volesse più ricordare la sconfitta dell'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, che prevedeva l'occultamento di qualsiasi cosa, dalle foibe ai crimini di guerra perpetrati dagli italiani stessi. Se ci fate caso infatti noi, a livello di popolo, siamo molto ignoranti per quanto riguarda il nostro passato fascista...le uniche informazioni che circolano sono per lo più fake news, notizie poco chiare e poco comprese, addirittura (come ho scritto agli inizi del post) la gente non sa nemmeno che i fascisti abbiano commesso crimini di guerra, e di conseguenza considerano il fascismo una cosa buona e giusta (non a caso questo commento imbecille l'ho letto su una pagina facebook di Casa Pound da un sedicente neofascista...a voi i giudizi)...questa è una diretta conseguenza di ciò che ho appena scritto, ovvero il non voler ricordare un periodo della nostra storia tanto buio, tanto da occultarlo, da modificarne la realtà, da far finta che nulla sia successo, tanto da aver nascosto per anni danni che parte della popolazione italiana ha subìto durante gli anni '40, azioni di cui oggi, purtroppo, stiamo subendo le gravissime conseguenze. Gli unici a ricordare le foibe da sempre erano infatti gli esodati e i loro parenti e qualche personaggio di rilievo intellettuale. Solo nel '75 l'allora Presidente della Repubblica Leone, decise di presentarsi alla commemorazione della Liberazione di Trieste, facendo sì che la situazione venisse un pochino di più alla luce. Nel 1982 le foibe su territorio italiano di Basovizza e Monrupino vennero dichiarate monumenti di interesse nazionale ma solo nel 2004 divennero propriamente monumenti nazionali.

(Memoriale alla foiba di Monrupino)

La legge per cui il 10 Febbraio si ricordano tutte le vittime italiane delle foibe viene scritta nel 2004 ed entra in vigore nel 2005.
Personalmente io la trovo una legge scritta male, di fretta e, soprattutto, di parte. Come ho scritto sopra infatti non è sbagliato ricordare le vittime delle foibe qual'ora queste siano state veramente vittime, e non carnefici che una volta persa la guerra si sono ritrovati a fare i conti con la realtà, con la resistenza. La legge stabilisce chiaramente che tutte le vittime delle foibe debbano essere ricordate, che le testimonianze debbano essere portate nelle scuole al fine di ricordare, ma non stabilisce nè di specificare la storia che vi è dietro, nè di specificare che nelle foibe non morirono solo innocenti ma anche soldati e fascisti che fino al giorno prima uccidevano e torturavano jugoslavi e cercavano di imporre un'italianizzazione forzata. In conclusione possiamo dire che le foibe sono state in parte il processo di Norimberga che l'Italia non ha mai subìto, ma di questo nessuno ne parla.
Purtroppo (e qui concludo veramente) penso che finchè la Giornata del Ricordo verrà strumentalizzata in questo modo dalle parti politiche sarà dura far conoscere al popolo che sceglie di non informarsi in maniera approfondita quel che davvero è accaduto e quello che si nasconde dietro queste fosse chiamate foibe. Finchè il mito de 'gli italiani brava gente' (come dice anche il ricercatore storico Davide Conti di cui vi lascerò l'intervista) persisterà, finchè la storia del fascismo verrà studiata di fretta e furia l'ultimo anno di liceo, a maggio, quando gli studenti sono più svogliati e pigri, finchè nessuno si ostinerà a portare alla conoscenza popolare nomi come Orlando, Roatta, Testa, Robotti e i loro crimini di guerra, finchè i nomi dei campi di concentramento italiani non diventeranno famosi come quelli dei campi di concentramento tedeschi purtroppo la Giornata del Ricordo sarà sempre una giornata priva di vero significato, una giornata di ipocrisia e ignoranza da strumentalizzare e utilizzare come propaganda anti comunista, anti Jugoslavia e anti verità.

Qui sotto vi lascerò linkati anche un'intervista a Conti (che ho citato sopra) e una raccolta di documenti fotografici, oltre che le fonti utilizzate.
Vi auguro una buona giornata e, soprattutto, di festeggiare questa Giornata del Ricordo in modo consapevole,
od vasa Samantocka.


Link utili:
https://it.wikipedia.org/wiki/Crimini_di_guerra_italiani;
https://it.wikipedia.org/wiki/Josip_Broz_Tito;
https://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_delle_foibe;
https://it.wikipedia.org/wiki/Dalmazia#Cristianesimo_e_Venezia;
https://www.focus.it/cultura/storia/che-cosa-furono-i-massacri-delle-foibe;
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Pulizia-etnica-all-italiana-25225?fbclid=IwAR1j-N-GgBRZNrFRD6ND9ZhwRI8Dnkqwget_qcYCWZGNTHJ1gzh3FwRfa28;
http://www.storiastoriepn.it/documenti-sui-crimini-italiani-e-germanici-in-jugoslavia-durante-la-seconda-guerra-mondiale/ (qui troverete una serie di documenti fotografici completi della loro provenienza);
https://www.libertates.com/italiani-in-jugoslavia-non-brava-gente/ (questa è l'intervista a Davide Conti in cui si parla largamente e puntigliosamente della questione Giornata del Ricordo).











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