6 cose che ti mancano dopo esser tornato dall'est Europa!

Buonasera a tutti lettori!

Dopo il post storico della settimana scorsa, oggi un argomento leggero, centrato sulla nostalgia dell'Europa dell'est. Si parla molto di mal d'Africa, ovvero del sentimento che colpisce le persone che tornano dal continente africano, ma i lettori che sono stati a vivere in Europa orientale sapranno che esiste anche il mal d'est Europa, se così possiamo chiamarlo, legato a comportamenti, abitudini e aspetti legati solo a quella parte del mondo.
Ecco quindi sei cose che, secondo me e la mia esperienza, sono quelli che più possono mancare a una persona tornata da terra slava in Italia!





1. IL CIBO

Ammettiamolo, il cibo est europeo è BUONO! Pierogi, pel'meni, haluski, sarma, borshch, paprikash, bliny, lokse, ruska salata, zuppe di pesce e di funghi...sono solo alcune delle pietanze che davvero possono mancare tornati da un soggiorno nell'est del continente, per non parlare poi dei prodotti che solo là si trovano, tra cui snack confezionati (ad esempio gli stapici serbi, dei salatini ripieni di crema alle arachidi, gli horalky slovacchi, dolci tipo wafer, arrivando ai kabanosy polacchi, dei salamini che possono essere mangiati come spuntino), bevande (i classici super alcolici, i sostituiti delle bevande gassate, come kofola e cockta, la birra, il vino dolce, il succo di pomodoro da 1 lt, che in Russia si trova ovunque a pochissimo e qui non esiste...) e materie prime (pesce polacco o siberiano, lamponi serbi, formaggi affumicati del centro est, yogurt bulgaro...). Insomma, una volta che ti abitui a quel tipo di cibo, la cucina italiana potrà essere anche la migliore del mondo, ma ti mancherà inevitabilmente tutto ciò!






2. GLI ODORI E GLI AMBIENTI

Ogni posto ha un suo odore e quelli dell'est difficilmente si ritrovano in Italia: un odore tipico invernale che ho sentito in tutti i luoghi in cui sono stata è quello del carbone delle stufe. Ogni volta che torno in Italia, i miei vestiti sono sempre impregnati di questo odore, che qui può sembrare sgradevole e acre, ma che al mio naso sembra proprio l'odore dell'est, e mi provoca tanta nostalgia (sebbene sia meglio non respirare l'aria inquinata, dato che la combustione del carbone sia un po' cancerogena). Un altro odore è quell'odore di case vecchie che sentivo spesso in Polonia, negli appartamenti, difficile da spiegare a parole ma che, se sentissi di nuovo, sarei in grado di riconoscere tra mille. Non è detto che siano gli stessi odori per tutti, ma, sicuramente, ognuno di noi ha dei ricordi olfattivi, e quando ci capita di sentire un odore anche simile a quello sentito là, parte il sentimento di mancanza, se non il bisogno di continuare a sentirli! Per non parlare dei paesaggi, degli ambienti, delle strutture architettoniche, del tempo atmosferico...quando ci si abitua a vedere certe cose, a vivere in certi ambienti, anche tornando nella patria delle strutture e città più invidiate, un po' di tristezza sale sempre!






3. IL COMPORTAMENTO DELLE PERSONE


Cosa che davvero mi fa salire la nostalgia, sono la galanteria e la generosità delle persone che ho sempre incontrato là. Non parlo solo della mia famiglia allargata o degli amici, ma anche degli sconosciuti: in est Europa, infatti, c'è un grandissimo senso di condivisione, forse eredità lasciata dal comunismo e da un passato di povertà generale. Tuttavia, è un comportamento che li contraddistingue ancora oggi: difficilmente un est europeo non ti aiuta se ti vede in difficoltà, difficilmente un tuo amico si rifiuterà di prestarti ciò che tu non hai, di offrirti qualcosa se tu non puoi permettertelo o anche solo se vai a casa sua per una visita. Seppur avendo poco, la maggior parte di essi condivide: io la trovo una cosa stupenda e, soprattutto oggetto di nostalgia quando poi mi ritrovo ad affrontare la realtà italiana, in cui la persona di fronte con le mani vuote non ti aiuta a caricare la valigia sul treno ma ti fissa e l'amico fa fatica ad offrirti una bottiglia d'acqua. E' un aspetto che penso colpisca un po' tutti coloro che hanno avuto il piacere di aver a che fare con queste persone! (Ricordandoci che le mele marce e buone stanno ovunque! Io ho avuto anche esperienze negative là e positive qua, ma l'andazzo è questo).






4. L'INCONTRO TRA IL VECCHIO E IL NUOVO

Non so se siete mai stati a Mosca, che sicuramente, col suo quartiere Moscow City, rappresenta al meglio questa mescolanza tra vecchio e nuovo. Qualche palazzo di vetro qua e là, vicino a una metropoli storica, composta da palazzi maestosi dell'epoca zarista e quelli del comunismo sovietico. Una delle cose che personalmente mi manca è proprio l'aspetto architettonico delle città, in cui si trova il quartiere chic, ricco, super moderno a un tiro di schioppo dalle costruzioni maestose del passato, ma anche da quelle più popolari e abbandonate. Questo aspetto si lega molto alle città, tuttavia, per fare esempi che si adattano bene anche a realtà più "campagnole" possiamo guardare ai mezzi di trasporto: a volte vi sarà capitato infatti di prendere treni e autobus moderni, mentre altre di trovarvi di fronte a mezzi vecchissimi, come il treno che mi ha portato da Katowice ad Oswiecim (Polonia), coi sedili ancora di legno e coperti da una moquette rossa, o gli autobus interurbani che prendevo a Tomsk (Russia), con quell'odore di vecchio e gli orologi a lancette appesi alla parete. Forse non è un aspetto nostalgico in senso stretto, ma è comunque una cosa che si ricorda con piacere e che, a me, sinceramente buttava proprio nel contesto comune di quei posti: il non rivivere queste scene in Italia, mi fa capire che non sono più là, tutto qui!





5. IL MODO DI FESTEGGIARE

Ho spesso paragonato gli europei dell'est con gli italiani del sud, forse perchè questi ultimi si sono sempre vantati delle loro grandi feste, in cui si fa casino, si balla, si festeggia, alle quali però, io non ho mai partecipato...vivendo io al nord, tuttavia, le cose sono molto diverse e se sei italiano del nord pure tu che leggi, avrai visto che il modo di festeggiare è completamente differente, soprattutto se parliamo di grandi feste, come possono essere matrimoni o altre celebrazioni del genere. Premetto che io ho partecipato a queste feste grandi solo nei Balcani, ma so di per certo che anche nel resto dei territori slavi non si scherza! Musica popolare a tutto volume, alcol e cibo a fiumi, balli (anche tradizionali) e divertimento assicurato, perfino i più giovani godono di (quasi) completa libertà da parte degli adulti! Diciamo che nelle zone in cui abito io, questi sono i presupposti di una sagra di paese, più che di una festa famigliare. Sicuramente, se sei abituato a feste da ristorante, in cui finito il pranzo/cena, dove tutti sono seduti composti a mangiare dal proprio piattino, si torna a casa e tanti saluti, una volta che provi cosa sia festeggiare davvero, la nostalgia al pensiero ti assale!





6. IL MODO DI VIVERE

Ultimo punto è sicuramente legato al modo di pensare, a cui consegue il modo di vivere delle persone slave. In questo post, ho criticato un po' la scarsa attenzione che, molte volte, là si da a ciò che è salutare e ciò che non lo è, e il mio pensiero rimane sempre quello...tuttavia, se, come me, hai vissuto in est Europa e magari hai delle relazioni (di lavoro, amicizia, d'amore, famigliari...) con persone slave, ti sarai accorto di come questa poca cura, poca preoccupazione, sia legata al loro modo di pensare, un modo che si lega al motto: carpe diem. Già, gli est europei sono soliti dar poco peso alle conseguenze, proprio perchè la vita è adesso e si deve vivere come meglio si crede! E allora capiamo che i soldi, le cose materiali, non hanno poi così valore, come viene attribuito nei Paesi occidentali, che chi fa lavori umili o pagati poco magari vorrebbe qualcosa di più, ma non ne fa un dramma e si accontenta di quel che ha, che tanto alcune condizioni non si cambiano! Capiamo perchè quando si mangia, si manga al massimo, quando si festeggia, si festeggia al massimo, non si bada a spese, alle calorie, alla gradazione alcolica, perchè la vita è fatta di attimi che si susseguono da vivere il più intensamente possibile. Sinceramente, io che sono una persona ansiosa e iper paranoica, sento molto la mancanza di un est europeo che mi dice "vuoi fare così? Fallo!" quando mi trovo in Italia da sola, in grado di farmi passare ansie inutili e dubbi, altrettanto stupidi. Inoltre, è sempre bello trovarsi in un luogo in cui quel che conta sono le cose semplici, in cui lo stile di vita è quello magari un po' campagnolo, in cui torna sempre il concetto di condivisione e di comunità. Sono filosofie di vita senz'altro differenti e, alle volte, da applicare sempre con la testa sulle spalle, ma che sicuramente, quando si torna "al di qua del muro", mancano un po' a tutti!


(Uno dei miei eventi preferiti, in cui si festeggia e si lavora tutto il giorno in compagnia, quello in cui si ricava la carne)



Od vasa Samantocka





Commenti