La Germania dell'est prima del crollo: quando in occidente si viveva come in Europa dell'est

Buongiorno a tutti lettori miei!
Oggi, come ben saprete, ricorre il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, quell'enorme e paurosa costruzione che spaccava la capitale tedesca a metà, che divideva non solo uno spazio fisico, ma anche due stili di vita completamente differenti: da una parte, vi era la Germania dell'ovest, democratica e occidentale, dall'altra la Germania dell'est, quella sotto l'influenza del comunismo sovietico, che equiparava la vita dei comuni cittadini tedeschi a quella di un qualsiasi cittadino di uno dei Paesi dell'est, in cui vigeva lo pseudo-regime.
Oggi, pertanto, sono qui per parlarvi un po' di come si vivesse in Germania est, dando uno sguardo anche a quali differenze oggi possiamo trovare se guardiamo alle due Germanie. Possiamo considerare questo post una sorta di special feature, perchè andiamo un po' al di là del tema del blog, ma trovo tutto ciò estremamente interessante.



Come sapete, fare la blogger per me è un passatempo, non un lavoro vero e proprio (ve ne sarete anche accorti perchè in questo periodo sono un po' sparita), per questo motivo porterò un melting pot, unendo parti di altri articoli (che citerò in fondo), e non interviste esclusive fatte da me, un po' come ho fatto per il discorso Crimea.




Com'era dunque vivere nella DDR?


Be', partiamo sicuramente dal presupposto che la vita fosse molto, molto simile a quella che si svolgeva in Unione Sovietica: tutti avevano tutto ma, al contempo, avevano niente. Da quel che leggo nel primo articolo preso in considerazione, al di là del ''basic'' le persone non potevano desiderare. Certo, tutti quanti avevano un lavoro, avevano una casa (sarebbe meglio dire un appartamento, che però era molto meglio delle kommunalke sovietiche, ovvero gli alloggi comuni, destinati agli studenti o ai giovani), i bambini andavano a scuola in modo pressoché gratuito fin dalla più tenera infanzia (si parla qui di asili nido), ma quando si trattava di voler, ad esempio, una macchina moderna, dei vestiti in più, nuova tecnologia ma anche del cibo in più (era tutto razionato), allora iniziavano i problemi. Nella DDR infatti, tutto era estremamente controllato dal governo centrale, perfino il riscaldamento (un aspetto che in Ucraina e in Russia è rimasto fino ai giorni nostri). Altro aspetto che in Europa dell'est ritroviamo anche oggi e che era presente anche nella vecchia Germania dell'est era la mancanza quasi totale di invidia sociale. La donna intervistata infatti, sostiene che, essendo tutti sulla stessa barca, ci si sentiva, in qualche modo, più uniti, e questo senza dubbio è un aspetto positivo, se non si guarda all'origine di ciò, ovvero al fatto che si era tutti più simili perchè lo stile di vita delle persone era, obbligatoriamente, lo stesso.



Passando ad un altro articolo, leggo un'intervista molto approfondita di un giovane ragazzo che ha passato infanzia e preadolescenza in Germania est, il quale fornisce altri dettagli, ad esempio sull'urbanistica. Non so se siate mai stati in una città dell'est al di fuori del centro delle capitali, magari nelle periferie, ma, in caso vi fosse successo, avrete sicuramente notato i grandi palazzoni grigi pieni di finestre, l'uno attaccato all'altro. Ecco, questa era la stessa realtà presente nella Germania del regime: una città grigia, in cui svettavano alti questi enormi condomini monocolore. Addirittura si legge che il governo della DDR distruggesse i vecchi palazzi, sopravvissuti alla guerra, per poter costruire queste enormi strutture, al fine di garantire a tutti i cittadini almeno un posto in cui vivere.




Fondamentalmente dunque, sebbene le condizioni non fossero delle migliori, tutti avevano una casa ed un lavoro, ma allora cosa non andava in questo luogo? Perchè molti, anche a costo della vita, tentavano la fuga verso l'occidente, ma quasi mai nessuno cercava, al contrario, di intrufolarsi dall'altra parte? Perchè chi viveva nella DDR al crollo del muro è stato così contento?

Ovviamente non parliamo a caso di regime, quando ci riferiamo ai luoghi influenzati dall'ex URSS. La DDR si basava infatti sugli ideali comunisti di Lenin e Marx, esattamente come l'Unione Sovietica e tutti gli altri Paesi dell'est, ideali nobili ma che, per essere rispettati, necessitavano di forti controlli e severe punizioni per coloro che cercavano di ''fare i furbi'', o colpevoli, semplicemente, di volere una vita differente. I più controllati e a rischio, senza dubbio, erano gli intellettuali, coloro che facevano parte della, cosiddetta, Intelligenz. La DDR e tutti i regimi di questo stampo si basavano infatti sul lavoro operaio e sulla produzione spinta ai suoi massimi livelli, addirittura era il governo a scegliere coloro che avrebbero potuto frequentare le scuole superiori e, successivamente, l'università e chi no, e non erano molte le persone selezionate. Per questa ragione, il lavoro dell'intellettuale, dello scrittore, dell'insegnante e altre categorie simili era piuttosto screditato, o meglio dire, temuto dal governo, forse per il fatto che queste persone potessero, in qualche modo, influenzare le menti altrui e far in loro nascere un sentimento di rivolta e ribellione.



Un'altra categoria di persone disprezzate da questo regime travestito da repubblica democratica era quella comprendente i fuggiaschi e coloro che, in generale, desideravano varcare il muro. Il lungo articolo su cui mi sto basando, in cui parla un uomo che ha studiato nella DDR, dice infatti che nelle scuole superiori venivano studiate anche le lingue straniere, veniva studiata la letteratura europea, ma lasciare la DDR e visitare altri luoghi, altri mondi, altre culture rimaneva un sogno lontano e irrealizzabile. Addirittura, dice sempre l'articolo, non si poteva nemmeno sperare di andare in Unione Sovietica, sebbene si studiasse russo e sebbene il regime di riferimento fosse quello, per l'appunto, sovietico, per non parlare di viaggi a Berlino ovest, cosa vietatissima, sebbene molte famiglie fossero state divise da questo muro, con la certezza che non si sarebbero riunite mai più. Un 1989 infatti, era qualcosa al di là di ogni immaginazione. Solo i berlinesi dell'ovest erano autorizzati ad andare dall'altra parte della città, occasioni di grande festa, soprattutto perchè chi veniva portava molti prodotti, viveri e beni che nella DDR non erano presenti, ma era chiaro che nessun tedesco occidentale si sarebbe mai voluto trasferire nella parte orientale.
Ovviamente, la prospettiva di non poter andare nè ad est nè ad ovest, al di fuori della sola Germania dell'est, era qualcosa di veramente deprimente, e molte persone (si pensa siano state più di 600) morirono nel tentativo di varcare il confine che le avrebbero portate nel mondo occidentale, lontani dal regime. Alcune morirono suicidandosi o per incidenti di percorso, ma sappiamo che dal 1961 venne rilasciato un ordine che permetteva di sparare a chiunque cercasse di oltrepassare il muro, facendo dunque più vittime.



L'unica speranza di poter uscire dal confine era dunque chiedere un permesso legale, il quale veniva erogato raramente e per il quale servivano spiegazioni super dettagliate e motivi più che validi, ad esempio gravi problemi di salute di un parente che si trovava al di là del muro. Addirittura si parla nell'articolo di persone vicine a coloro che facevano richiesta che dovevano testimoniare l'assoluta fedeltà al sistema: solo quando vi erano questi tre presupposti e i funzionari del governo erano super sicuri che il viaggiatore non potesse in alcun modo mettere a repentaglio la sicurezza della DDR, allora forse (ma proprio forse) veniva rilasciato il permesso.

Dopo aver visto alcuni aspetti, positivi e negativi, parliamo ora brevemente di chi si occupava di svolgere i controlli, ovvero della temutissima STASI. Questa sigla sta per Ministero della Sicurezza di Stato, ed era appunto l'organizzazione che si prendeva carico della sicurezza nella DDR attraverso azioni subdole di spionaggio. Al suo interno lavoravano una stima di 90.000 persone, e il loro scopo era assumere sempre più personale, sebbene la decisione si basasse su precisi criteri, come l'ideologia politica del candidato e l'indottrinamento ricevuto, che doveva essere, ovviamente, di stampo socialista; addirittura, al fine di essere sicuri al 100% della fedeltà della possibile new entry, venivano interrogati insegnanti e componenti della famiglia e, solo una volta ottenute le informazioni necessarie, allora veniva assunta. Entrare nella Stasi era qualcosa di molto ambito, perchè i suoi membri godevano di vari privilegi, negati ai comuni cittadini, e si aveva sempre il coltello dalla parte del manico, essendo l'organo praticamente più importante del governo.



La polizia di Stato comunque, era molto temuta, non solo per la violenza con cui essa era autorizzata a punire i colpevoli o coloro che, secondo la loro mente malata e indottrinata, simboleggiavano una minaccia capitalista, ma anche per le sue azioni, come detto prima, subdole. Il cittadino nel mirino della Stasi veniva spiato per un gran periodo di tempo a sua insaputa: i poliziotti arrivavano perfino a inserire cimici negli appartamenti quando i proprietari erano fuori, entrando di nascosto e piazzando tutto il necessario. Una volta individuato il colpevole, egli veniva arrestato, e il più delle volte si cercava di convincerlo ad entrare nella Stasi stessa come informatore; se il colpevole accettava, sarebbe stato quindi un'ulteriore minaccia per gli altri, perchè una sorta di spia segreta. Praticamente, la Stasi cercava di creare un sistema in cui tutti i cittadini erano informatori, tutti spiavano tutti, la propria famiglia, i propri vicini, in modo da eliminare qualsiasi mela marcia presente.




Insomma, forse non abbiamo parlato di un Paese slavo o est europeo, ma se conoscete la storia di uno di questi luoghi comprendente il periodo 1945 - 1990 avrete notato sicuramente molte somiglianze. Ad oggi Germania ovest e Germania est sono, come tutti ben sappiamo, unite di nuovo da ben trent'anni, e i cittadini sono, per la maggior parte, contenti. La divisione della città è ancora chiaramente visibile per alcuni aspetti, ad esempio se guardiamo all'architettura, alla presenza di cittadini stranieri, di locali etnici, o anche ai mezzi di trasporto, ma la Germania è tornata ad essere una ed una sola, ed oggi si festeggia questo avvenimento.




Se siete interessati ad approfondire potrete guardare uno dei molti film che sono stati fatti a riguardo, uno molto bello è ''Le vite degli altri'' del regista Von Donnersmarck, ma ve ne sono altri un po' più leggeri, come ad esempio ''Good bye Lenin!'', di Becker.
Come sempre, spero di essere stata utile e di aver portato qualche informazione in più,

Od vasa Samantocka




Link:
https://www.zeropositivo.eu/2017/11/come-si-viveva-berlino-est/ - primo articolo citato;
https://www.ilmitte.com/2016/11/crescere-a-berlino-est-la-storia-di-michael-1/ - secondo articolo citato, diviso in più parti;
https://www.berlin.de/mauer/it/storia/morti-al-muro/;
https://it.wikipedia.org/wiki/Stasi;
https://www.viaggiberlino.com/differenze-berlino-est-ovest












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