La mia solitaria vita in Slovacchia: aspetti particolari e buffi del mio vissuto a Presov

Buongiorno a tutti lettori!
Oggi ho deciso di parlarvi di una mia esperienza diretta, più precisamente di alcuni aspetti della mia vita vissuta a Presov, in Slovacchia. Voglio fare una piccola premessa, come sempre, prima di iniziare questo post! Io sono stata in Slovacchia nel 2017 (ormai ben 2 anni fa, sigh :( ) dopo aver conseguito la mia laurea: il mio sogno era quello di potere insegnare la lingua inglese all'estero (sogno ancora attuale, per cui mi sto muovendo) e, attraverso il programma Erasmus+ Job, sono riuscita a trovare una piccola scuola (ve la spammo anche, https://www.jazykovaskolavav.sk/) in Slovacchia dell'est. Se il mio intento principale era proprio quello di rimanere più a est possibile, questa opportunità faceva proprio a caso mio, infatti, dopo un breve colloquio conoscitivo via Skype e molti sbattimenti per ottenere tutte le carte necessarie, la mattina del 17 Aprile 2017 sono partita da Milano in aereo alla volta di Kosice, dove poi avrei preso il treno per arrivare alla stazione di Presov. Il mio soggiorno è durato ben tre mesi, così come la mia esperienza lavorativa Erasmus. E posso dire per certo che, per quanto sia stata sola per settimane, il detto 'non si apprezza ciò che si ha finchè non lo si ha perso' vale eccome: infatti mi rendo sempre più conto che questa Slovacchia avrei dovuto girarla molto di più, avrei dovuto uscire di più e fare amicizia molto prima con le persone che mi stavano attorno.
Proprio perchè sono stata sola per molto tempo, facendo tragitto lavoro-casa e non molto di più, non posso raccontarvi di ciò che ho visto, perchè del Paese in sè io ho visto molto poco, ma mi concentrerò su alcuni aspetti del mio vissuto personale, che forse solo io ho affrontato quando ero là, diverso dalle esperienze che possono aver sperimentato altri.

(Una delle mie prime foto scattate a Presov; questo è il centro storico della città, Hlavna Ulica, la mia scuola si trovava proprio in questa via) 


- MANCANZA DI FRIGORIFERO

Penso che il primo reale problema che abbia dovuto affrontare una volta arrivata a Presov sia stata la mancanza totale di un frigorifero. Avete mai provato a vivere mesi senza un frigo? Bè, io si, e mi è capitato proprio in Slovacchia. Soggiornavo infatti all'interno di un hotel/studentato, in cui avevamo la disponibilità di una cucina in comune ogni tot stanze, ma senza alcun frigorifero! Nemmeno nella mia stanza vi era, che ne so, un frigo bar, nulla di nulla. Forse anche per questo tendevo a mangiare molto meno (ho vissuto in pseudo ascetismo per tutto il soggiorno), ma fidatevi se vi dico che il frigo non è affatto un oggetto banale! Come ho quindi affrontato questa emergenza? Semplicemente per un mesetto sono stata fortunata: ad Aprile le temperature non erano molto alte, cosa che mi permetteva di tenere alcuni cibi per un periodo molto limitato, fuori dal balcone. In questo modo, con la temperatura bassa, riuscivo a conservarli, tuttavia verso Maggio ho iniziato ad avere qualche difficoltà in più. Alla fine ho iniziato a comprare solo cose a breve durata, perchè se cercavo di prendere prodotti e lasciarli sul balcone col caldo di Giugno, resistevano forse mezza giornata. Diciamo che è stata una bella sfida personale!





- NEGOZI TIPICI? PRATICAMENTE NEMMENO L'OMBRA!

Una cosa che lamentano tanti stranieri in Slovacchia è la mancanza di negozi tipici in cui comprare cibi slovacchi. La cucina slovacca è molto buona, ma purtroppo viene continuamente sfangata dalle grandi catene di supermercati internazionali. Questo non piace ovviamente a nessuno ed è un aspetto che anche io ho riscontrato: l'unico modo per comprare ancora qualche prodotto tipico era andare alla catena di negozietti CBA (anche loro ormai però non sono più il massimo della qualità), altrimenti troverete solo Lidl, Tesco, Billa, Kaufland e simili, dove i prezzi sono molto bassi, ma la qualità, per un italiano medio, lascia a desiderare. Fortunatamente io sono una persona molto flessibile, e mangiare prodotti di supermercato ma 'alla slovacca' (ad esempio salumi, certi tipi di pane, certe zuppe preconfezionate, poca verdura ecc) non è risultato un gran problema, anzi, mi ha fatta sentire ancora più parte della normale popolazione che vive lì e fa spesa lì per tutta la vita. Devo però dire che a Presov è possibilissimo mangiare slovacco originale, essendo pieno di locali tipici ed essendoci ancora le famose 'bageterie', negozietti in cui vendono panini imbottiti (molti lo chiamano il Subway slovacco, proprio per la sua somiglianza a questo fast food).

(Negozio della catena CBA) 



- LA POPOLAZIONE ROM, TRA INTEGRAZIONE ED EMARGINAZIONE

Già nel mio post in cui parlavo di rom (che potrete leggere qui) avevo raccontato una mezza esperienza con questa popolazione in Slovacchia in modo superficiale. In questo bellissimo Paese la popolazione rom è presente da moltissimi secoli, tanto che anche in alcune canzoni popolari risalenti ad anni e anni fa possiamo ritrovarli nominati (' A ty cigan, dobre hraj!' recita una strofa di una canzone folkloristica delle zone di Saris), ma come vivono nella città? Devo dire che, per mia esperienza, dipende. Alcuni sembrerebbero essere totalmente integrati: tutte le mattine, quando andavo a lavoro, vedevo alcuni di loro pulire le strade e lavorare presumibilmente per il comune, mentre con altri ho avuto rapporti di tipo diverso, ovvero mi han chiesto le elemosina, ma mai in modo insistente, se rifiutavo o capivano che non parlassi slovacco se ne andavano. Sono anche passata più volte in alcuni quartieri rom, dato che una mia amica abitava molto vicino a uno di essi e devo dire che, pur sentendomi un po' a disagio a causa del lavaggio del cervello che ti fan sui rom da quando sei bambino, non mi è mai capitato nulla. Una volta che ti abitui al fatto che loro vivono lì e non sono un'entità così separata dal resto della popolazione come accade in Italia, inizi infatti a sentirti un pochino di più a tuo agio, anche se magari li vedi rovistare nei cassonetti o fuori dalle stazioni in gruppo a bere e parlare tra loro.

(Tanto per non rimettere la foto del quartiere Lunik IX che ho già usato in un altro post, ecco qui una foto di alcuni rom a Kosice; fidatevi se vi dico che, anche da stranieri, passando di fronte a un quadretto del genere che può allarmare un attimo, non vi accadrà assolutamente nulla!) 



- COINQUILINI...PARTICOLARI

Come ho già scritto prima, io ho vissuto in un dormitorio/studentato/hotel e, nel corso di tre mesi, ho avuto una serie di coinquilini differenti. Di base questa struttura (di cui non farò nome) è un hotel piuttosto conosciuto, è a pochi minuti dal centro in autobus e dispone di camere, ristorante, una sala relax, ma una parte di esso è attrezzato per ospitare lavoratori, studenti, gruppi di ragazzi/bambini ecc, e io, ovviamente stavo in quest'area del locale. La mia stanza (210) era una tripla, ma fortunatamente, forse a causa del mio status di lavoratrice e viaggiatrice sola, era tutta per me, avevo tre letti a disposizione, un bagno completo, un bel balcone e un angolo che avevo arrangiato a cucina con un fornetto prestato da un'amica. Fondamentalmente stavo bene ed ero soddisfatta, ma...la tranquillità non era proprio il punto forte del dormitorio! Da Aprile a metà Giugno il secondo piano infatti era abitato da altri ragazzi, studenti che frequentavano l'università che, sebbene facessero casino e fumassero marijuana nelle stanze, non erano poi così insopportabili, anzi, mi mettevano allegria. Andati via loro sono iniziati i problemi: per un paio di settimane i coinquilini sono stati dei serbi, probabilmente operai, che dire facessero casino senza ritegno è fare un complimento: musica popolare alle 5 del mattino, feste di compleanno fino alle 1.00 di notte, gente che, ubriaca, sbagliava porta e entrava in camera mia mentre facevo l'impasto della pizza in pigiama, addirittura una volta mi sono trovata delle mutande sul mio balcone, cadute dal piano superiore, che poi sono fortunatamente tornati a riprendersi. Alla fine del soggiorno se ne sono andati e la pace è tornata sovrana, cosa che è durata ben poco perchè sono arrivati altri coinquilini, questa volta bambini ucraini, venuti per un piccolo torneo di calcio, ancora peggiori degli operai serbi. Non so come gli sia venuto in mente di mettere un'intera squadra sul mio piano dove io fossi l'unica lavoratrice, dato che il loro allenamento iniziava alle 7.00 e avevano il compito di svegliarsi a vicenda, bussando sulla porta e urlando 'davajte, davajte!!!' a squarciagola!
In tutto sono stata sola sul piano solo tre settimane, e per quanto mi sia lamentata con la reception (e tutt'ora mi ricordi, lamentandomi) devo dire che quando sono rimasta sola rimpiangevo un po' la loro compagnia!

(Questa foto rappresenta ciò che io ho sempre chiamato 'il mio regalo': dopo qualche giorno dalla partenza dei miei amati coinquilini serbi, sono andata in cucina a prendere dell'acqua e sul tavolo ho trovato questa specie di Natura Morta. Loro sapevano che sul piano ero l'unica ragazza, dato che ci siamo scambiati qualche parola, per questo mi fa piacere pensare che mi abbiano lasciato una rosa alla loro partenza, sebbene in questo stato decadente 😃)


- I LAVORATORI PENDOLARI NON POSSONO AVERE ABBONAMENTI DI NESSUN GENERE

Parliamo ovviamente di tratte interurbane, perchè per i mezzi urbani ovviamente chiunque può richiederlo. Sinceramente questa cosa mi ha stupita, perchè sono molti i lavoratori che arrivano dai paesini come Budimir, Kysak, ecc che magari vanno in bus o treno a Presov o a Kosice a lavorare, oppure coloro che (come me) si spostano da una città all'altra, ma se per gli studenti è possibile richiedere sconti e abbonamenti, per i lavoratori questo è impossibile. Mi sono infatti ritrovata a chiedere per bisogno alla reception della stazione di Kosice se fosse possibile avere un abbonamento del treno in qualità di lavoratrice, e mi è stato detto di no, probabilmente perchè il biglietto costa veramente poco. Alla fine la mia scuola si è offerta di pagarmi tutti i viaggi da PO a KE e viceversa, che fossero per treno (1,60 euro) o in autobus (dagli 1,50 a 2,00 euro). Altro fatto buffo, in Slovacchia, quando si aspetta l'autobus, si viene a creare una fila di persone, dalla prima arrivata (che sarà la prima a salire) all'ultima, e guai a saltarla! Potreste infatti scatenare il nervosismo generale ;)

(Qui mi trovavo proprio a Budimir, cittadina che ho citato nel paragrafo e che si trova tra Presov e Kosice; molte volte prendevo l'autobus anzichè il treno perchè mi piaceva davvero moltissimo passare per questi piccoli paesi tra le colline fiorite!) 


- NON ESISTONO LINEE FERROVIARIE COMODE DALLA SLOVACCHIA ALLA POLONIA

Siete sul confine della Polonia e progettate di fare un bel viaggio andando in treno dalla Slovacchia? Abbandonate ogni speranza, o voi che anche solo provate a pensarlo! Chiariamo meglio questa cosa e perchè voglio farvelo presente: Presov dista veramente poche ore dal confine polacco, ci si impiega circa un'ora e mezza se si vuole andare da questa città fino a Zakopane in macchina. Tuttavia, se non disponete di un'auto propria e, come me, volete raggiungere la Polonia in treno, le cose si complicano! Non esiste infatti una linea ferroviaria diretta dalla Slovacchia alle città principali della Polonia, ovvero, se volete andare appunto a Zakopane o a Cracovia o a Katowice non vi basterà prendere un treno che vi porti da punto A a punto B...sarebbe troppo comodo! Col treno infatti arriverete solo fino a un certo punto e poi dovrete prendere altri mezzi, come ad esempio Flixbus, Lioexpress e simili, oppure c'è sempre l'aereo, se vi va di spendere sui 150 euro per farvi forse mezz'oretta di volo. Pensate che quando io sono andata a Katowice ho viaggiato 4 ore su un treno, mezz'ora su un altro, sono arrivata in Repubblica Ceca dove, puntualmente, ho perso il pullman, per poi tornare indietro di una stazione e prendere un nuovo pullman per la mia destinazione. In tutto ho viaggiato sulle sei ore su quattro mezzi diversi per raggiungere una città che, ci fosse stata una linea comoda e diretta, avrei percorso in tre ore e mezza forse.

(The road to Katowice...finalmente, dopo aver fatto un viaggio in preda ai ritardi, all'ansia e alla stanchezza, sono riuscita a prendere questo autobus e raggiungere la mia amata Polonia. Questa è la mia prima foto scattata superato il confine)



- I MIEI COLLEGHI, LA MIA SALVEZZA 

Avete presente quando iniziate un lavoro nuovo in un ambiente sconosciuto, con nuovi colleghi che cercano di conoscerti meglio da subito? Io questa sensazione non la conoscevo finchè non sono arrivata in Slovacchia. In Italia avevo già avuto esperienze lavorative, eppure, indipendentemente dai rapporti sul lavoro ed essendo io una persona ad impatto un po' spigolosa, con nessun collega nuovo mi era mai capitato di dire vado a bere qualcosa. Quando quindi sono arrivata in Slovacchia ero molto riservata, abituata a vedere i colleghi solo sul posto di lavoro, ma così non è stato, anzi...in particolare una ragazza si è presa il 'compito' di farmi conoscere gli altri ragazzi: dopo un'uscita a pranzo insieme a lei e alla mia tutor mi ha chiesto infatti se volessi andare con lei e altri colleghi a bere una birra e io ho accettato. Mi sono ritrovata così con tanti nuovi amici, con i quali dopo la prima birra e il primo bicchiere di borovicka si sono totalmente persi tutti i freni, iniziando ad interagire, ridere e scherzare in un misto di lingue, tra russo, slovacco, inglese e tedesco, come se ci conoscessimo da tantissimo tempo. Purtroppo alcuni si sono licenziati e li ho persi un po' di vista, altri sono partiti per le vacanze essendo mesi estivi, quindi ho avuto una pausa di circa un mese in cui vedevo di rado queste persone, e ho ri-iniziato a uscire con loro solo dopo un po'. E come accade sempre alle persone che stanno per un breve periodo all'estero ho iniziato a fare davvero amicizia con loro proprio poche settimane prima di partire. Non mi dimenticherò mai l'ultima sera, in cui siamo uscite in quattro e in cui una di queste mie amiche con cui mi trovavo in particolare sintonia ha pianto, abbracciandomi perchè sarei dovuta partire il giorno dopo! Da qui ho imparato che gli slovacchi sono persone altamente di cuore e persone vere, generose e ospitali, a differenza di ciò che si pensa delle persone est europee.

(Questo è uno dei locali che ho frequentato con i miei amici slovacchi, si chiama Christianina ed è proprio sulla via principale) 


Insomma, fra lati positivi e negativi, tra avventure e disavventure, la Slovacchia per me oggi significa moltissimo, è un luogo in cui ho davvero imparato a stare da sola con me stessa, a cavarmela in alcune situazioni in totale indipendenza e in cui ho avuto opportunità di conoscere qualcosa di nuovo che mi è piaciuto tantissimo, forse proprio per questa serie di motivi, pur avendoci vissuto poco, oggi io mi considero slovacca dentro di me...è proprio lì infatti che ho trovato l'aria, le persone, le sensazioni, il modo di guardare alla vita e alle difficoltà che in Italia nè in Siberia, nè in altri luoghi in cui sono stata ho mai trovato ma che cercavo! Spero con tutto il cuore di riuscire a tornarci quest'anno perchè non vedo l'ora di vedere Presov illuminata dalle luci e dai mercatini di Natale e di poter scrivere ancora una volta della mia casa dell'anima (anche se non so se il mio budget e i miei progetti me lo permetteranno) :)


Od vasa Samantocka.


















Commenti

  1. Ciao, hai descritto le cose particolari..in genere sono d'accordo con te. Io sono un maschio, ma personalmente non vorrei mai abbitare con gli ucraini, i serbi...tutto e' abbastanza pericoloso. Naturalmente per una ragazza e' questo pericolosissimo...
    Ma una domanda: Che cosa ti piace a Presov, in genere in Slovacchia che tu vuoi visitare di nuovo questi luoghi particolari???

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    1. Ciao :) in realtà vorrei tornare perchè Presov è una città a cui mi sento legata, dato che ci ho vissuto, ma quando sono andata in Slovacchia la prima volta l'ho fatto solo col fine di lavorare, e non ho girato bene i posti, non mi sono interessata molto alla sua cultura, quindi vorrei tornare anche con più interesse e con il fine di conoscere meglio tutto quello che la riguarda :) Pensa che a Presov c'è una delle comunità rusine più grandi al mondo, c'è un centro culturale, insegnano la loro lingua e io quando ero là nemmeno lo sapevo, Kosice è una delle città più importanti della Slovacchia ed è piena di storia, per non parlare dei paesini, come Budimir che io vedevo solo di passaggio; se tornassi adesso mi darei più da fare per vedere tutto quello che mi sono persa e a cui non mi sono interessata prima :)

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  2. Ho capito, sei stata ancora una studentessa, che stuadiava ed allo stesso tempo lavorava. Magari e' meglio mette a parte alcuno soldi in Italia e poi solo studiare in Slovacchia, perche' gli stipendi la' sono basi. Ma sei coraggiosa, mi piace la tua esperienza. Se andrai in Slovacchia per un tempo più lungo, affitterai certamente una stanza privata direttamente dalla gente o un appartamento. La casa dello studente, dove durante il periodo estivo possono abitare gli operai non e' buona idea. Poi secondo me, che cosa si tratta delle citta'- Praga e' molto piu' interessante:-).

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    1. Praga è ancora un sogno per me ))) se riesco, l'anno prossimo ci vado ;) Se tornassi in Slovacchia comunque si, prenderò una stanza da sola.

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