Vi racconto di quella volta che ho fatto amicizia con un gopnik russo

Ho voluto scrivere questo post come fun fact della mia vita, purtroppo, entrando nel profilo della persona di cui vi sto per parlare, ho appena scoperto che è morta quattro anni fa (un anno dopo la nostra conoscenza). Quindi, per quanto sia stato un contatto breve che ho avuto con lui, ci tengo a scrivere che questo post gli è dedicato. Спасибо Денис, землия пухом. 

Buongiorno a tutti lettori miei! 

Oggi vi racconto un fun fact della mia vita, ovvero di quella volta che ho stretto amicizia con un vero gopnik della Russia. 

Vorrei innanzitutto fare un po' di chiarezza, perchè forse non tutti sapete cosa sia un gopnik, quindi ve lo spiegherò velocemente. Oggigiorno questa parola è diventata molto famosa, soprattutto nell'ambiente virtuale, indicando ragazzi e ragazze in posizione squat con in mano una sigaretta e una bottiglia di vodka e in dosso una tuta Adidas. Tuttavia, il concetto che si lega a questo termine, è ben più profondo del solo apparire: il gopnik, infatti, non è una moda, bensì indica persone appartenenti a una classe sociale ben precisa e che detiene certi comportamenti, potremmo paragonarlo ai primi e veri punk inglesi degli anni '70. 



Il gopnik (o la gopnica, pronunciato gopnitza, al femminile) è un individuo che ha tra i 16 ed i 35 anni e che proviene dalla classe sociale più bassa, quella operaia povera, detta alla buona. Lo si riconosce facilmente perchè indossa spesso una tuta, la loro preferita è quella Adidas (qui per leggere la correlazione tra il marchio tedesco e i russi), meglio ancora se con scarpe eleganti di finto cuoio e di colore nero. Il gopnik tipico o lavoricchia per poco denaro oppure è disoccupato e si diletta nello stare coi suoi compari seduto sulle panchine a mangiare semi di girasole, fumare e bere vodka o birra in compagnia. Quando non trova dove sedersi, preferisce stare in cerchio nella posizione squat sovracitata, che a loro risulta molto comoda. 



Nel mondo occidentale, la figura del gopnik è entrata nel panorama comune legata al genere musicale hardbass, una specie di musica tecno utilizzata anche nei movimenti di protesta di questa classe sociale bassa e che a loro piace particolarmente; viene particolarmente presa in giro, molti addirittura cercano di emularli come sfottò, tuttavia è una figura anche pericolosa di cui in Europa occidentale non si percepisce molto. 



Il gopnik è una persona tante volte poco istruita, ignorante e che, in alcuni casi, potrebbe tendere alla violenza, oltre al fatto che sono loro stessi i primi a circondarsi di un alone di criminalità e mafia, cercando di fare paura alle persone "per bene". Non raramente il gopnik è davvero anche un mezzo criminale, proprio a causa dell'ambiente da cui arriva.

Se nei Paesi occidentali si cerca di imitarli per presa in giro o per fare il figo, nessun est europeo vorrebbe essere un gopnik, perchè significherebbe essere legati a una determinata categoria sociale su cui pendono anche dei pregiudizi.  


Ora che il concetto è stato spiegato, passiamo alla mia esperienza di vita, ovvero la conoscenza con questo ragazzo. 

Circa nel 2015, per trovare persone con cui parlare in russo contemporaneamente allo studio, mi iscrissi al social network VKontakte, una sorta di Facebook russo che viene utilizzato da persone ex-URSS o da chi è semplicemente interessato a questo mondo. 



Avevo messo un paio di foto del mio viso quando ho iniziato a ricevere una valanga di richieste di amicizia, che io puntualmente scartavo perchè accompagnate da messaggi privati un po' indecenti (uno mi aveva scritto addirittura che fossi la donna della sua vita e voleva sposarmi subito). Sconsolata perchè non avrei mai trovato una persona russa disinteressata con cui parlare, alla fine mi vedo spuntare la richiesta di un ragazzo poco più grande di me, senza foto nè altro, di nome Denis. Ho quindi provato ad accettare la sua richiesta e lui ha iniziato a scrivermi in modo disinteressato. 

Io e Denis abbiamo stretto una bella amicizia virtuale, a dire la verità, cosa che mi faceva molto piacere perchè grazie a lui avevo iniziato ad avere una sorta di pen-friend russo con cui imparare in modo interattivo anche modi di dire che a scuola non avevo modo di apprendere. Abbiamo parlato di tantissime cose, tanto che abbiamo iniziato a mandarci foto anche di varie cose, io gli mandavo le foto delle montagne, della natura e lui principalmente della neve, dicendomi che non voleva fotografare la sua cittadina perchè, testuali parole "mi sarei spaventata" (la sua città era Ul'janovks, che ho scoperto poi non essere molto diversa da Tomsk o qualsiasi altra città russa), oppure ci mandavamo le foto di quel che mangiavamo, insomma era una cosa divertente. 



Un giorno, tuttavia, per pura curiosità gli ho chiesto una foto del suo viso, dato che io, sul mio profilo, ne avevo qualcuna e lui poteva vedermi, e quando me l'ha inviata sono rimasta tra un misto di sconcerto e stupore: in poche parole mi ha inviato una foto di se stesso in tuta, con un passamontagna calato in faccia e un coltello arrugginito in mano. A pensarci ora mi viene da sorridere, perchè andando poi in Russia e iniziando a conoscere i russi, ho anche imparato proprio a capire sia il loro humour ma anche il loro voler essere presi sul serio come gente tra il pericoloso e il romantico. 

Parlo di romanticismo perchè mi ha anche dedicato una canzone rap (eccola qui), mi chiamava solitamente con nomignoli carini (mi chiamava spesso milaja, che in russo significa "dolcezza" più o meno), e seguiva pagine russe con nomi come "mama ama kriminal", tutte pagine in cui si parlava di veri uomini che soffrono per amore, che cercano l'amore vero ecc, cose tipiche da ragazzo russo, insomma; inoltre parlava davvero di tutto con me, dalle sue giornate, al suo lavoro (lui lavorava come muratore), sebbene ci fossero alcune barriere linguistiche.



Tra l'altro non c'è mai stato un momento in cui mi abbia chiesto foto o scatti strani (purtroppo sappiamo tutti che quando si conosce gente sui social può capitare di trovare queste sottospecie di maniaci), e quando magari pubblicavo dei contenuti un po' tristi, lui mi scriveva per sapere se stessi bene o se avessi bisogno di parlare. Eravamo amici di penna in tutto e per tutto, insomma. 

Un giorno ho poi avuto la brillante idea di chiedergli che studi avesse fatto. Non l'avessi mai fatto, lui ha semplicemente risposto "v tjur'me sidel", che io non avevo ben capito inizialmente. Usando il traduttore ho scoperto che "tjur'ma" significasse prigione in russo. Ho deciso quindi di chiedergli di più su questa cosa e lui mi rispose che aveva ucciso una persona e, alle mie domande, mi aveva risposto che lui non si era pentito e che non aveva provato niente, e tutte quelle storie da "vero duro", esattamente come un gopnik si comporterebbe. Devo dire che sul momento mi sono preoccupata un sacco, tanto da prendere la decisione di non scrivergli più e diminuire i contatti, a scriverlo ora mi viene un sacco da ridere invece (soprattutto perchè in Russia non ti rilasciano dopo due anni se ammazzi una persona, come aveva detto lui e anche perchè più avanti sono riuscita a vederlo effettivamente in faccia in una foto, e non ha per nulla l'aria di un criminale...vorrei postare una sua fotografia, ma non mi sento di poterlo fare, vi chiedo comunque di credermi sulla fiducia). 


(Questo è un esempio di post che metteva lui, la didascalia dice "c'è chi ha bisogno di un I-phone e chi ha bisogno di cibo"...tipico del ragazzo duro col cuore d'oro insomma)

Nonostante ciò, e dopo essermi consultata con tutti i miei amici dell'epoca su quanto questa storia potesse essere realistica, ho continuato a chattarci ogni tanto, fino a diminuire del tutto le conversazioni, un po' anche per perdita d'interesse, sebbene lui dicesse che se mai fossi andata in Russia (all'epoca pensare di andare a Tomsk era solo un progetto ancora non concreto) avremmo assolutamente dovuto vederci. Alla fine, un anno prima della mia partenza, io ho iniziato una relazione con un ragazzo, con cui postavo alcune foto su VK e Denis, evidentemente un po' deluso, mi ha totalmente eliminato dalle sue amicizie. 

E' stato così che ho iniziato a rapportarmi col mondo dei gopniki russi ancora prima di sapere chi fossero i gopniki e tutto questo mondo di ragazzi giovani che, molte volte, vogliono imitare i duri della potente mafia russa, pensando di fare anche colpo con la loro fama da lupi che ucciderebbero per chi amano, ma che, nella realtà, sono semplici ragazzi poveri e che non hanno nulla. 

Termino dicendo che, facendo un giro sul suo profilo ad oggi, sono contenta che avesse molti amici e amiche che gli sono stati vicini (oltre che una fidanzata molto carina da quello che ho visto), e di aver avuto un'amicizia virtuale con un vero e autentico gopnik, che mi ha mostrato un lato della Russia e della sua cultura che non conoscevo e che non avrei mai conosciuto a scuola o nell'ambiente universitario russo, soprattutto mi ha dato modo di conoscere una subcultura che, nell'immaginario occidentale, è totalmente distorta e mal scimiottata. 

Od vasa Samantocka. 



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