Krstnik, il Solstizio d'estate pagano e cristiano festeggiato in Slovenia

Buongiorno a tutti lettori!

Torno dopo un po' di giorni con un articolo che avrei dovuto scrivere a inizio settimana, tuttavia non sto passando un periodo particolarmente tranquillo (ho iniziato a lavorare, devo organizzare altro lavoro, ecc...) quindi trovo solo oggi il momento per scrivere.
Voglio parlare di uno di quegli Stati piuttosto sconsiderati dal blog, ovvero della Slovenia. Non conoscendola molto bene e non essendoci mai stata per lungo periodo (vedo la Slovenia solo dal finestrino dell'autobus quando vado in Serbia), non ho mai avuto l'opportunità di scrivere qualcosa a riguardo, ma mi si è presentata l'occasione con l'arrivo del Solstizio d'estate, che in questo piccolo Paese viene ancora festeggiato.




Forse non tutti sanno che, in concomitanza con il Solstizio d'estate, che ha luogo il 21 di Giugno, segnando l'inizio della stagione estiva, in tutta l'Europa pagana si festeggiava la festività di Litha. Durante i tempi antichi, infatti, il calendario era costellato di festività che evidenziavano un particolare stadio del ciclo della natura (l'esempio più famoso arrivato a noi è Halloween, che corrisponde alla festività di Samahin, ovvero il momento della morte della natura che si sarebbe rigenerata da Dicembre in poi). Litha, per l'appunto, evidenziava l'inizio della stagione estiva, il risveglio dei campi, il momento in cui il sole, considerato una vera e propria divinità, avrebbe avuto il suo massimo potere accompagnando la Dea "madre natura", cosa che avrebbe influenzato anche la vita umana.
Anche i Paesi slavi, ovviamente, non erano esenti da queste usanze: in Slovenia, prendeva il nome di Kres, derivante dall'appellativo Kresnik, il dio del sole.




Come però ben sappiamo, l'arrivo del Cristianesimo distrusse queste usanze legate alle divinità della natura per soppiantarle con festività legate alla Bibbia: fu così che l'antica festività di Yule (Solstizio d'inverno) divenne il Natale, la festività di Ostara (Equinozio di primavera) divenne la Pasqua e il nostro Solstizio estivo divenne la notte di San Giovanni, in ricordo di colui che battezzò Gesù.
Come dicevo prima, questo solstizio era fortemente legato alla natura e agli elementi, quindi sono propensa a credere che si sia scelto questo giorno legato al battesimo, perchè si credeva che l'acqua, durante Litha (o Kres) diventava sacra e acquisiva delle qualità magiche.

Ma laddove la Chiesa ha cercato di distruggere queste usanze, in moltissime realtà rurali queste sono sopravvissute, semplicemente mutandone il nome per poterle portare avanti. E' il caso della Slovenia, in cui il nome Kresnik venne modificato in Krstnik, che deriva dalla parola krst, ovvero battesimo. Inoltre, se il solstizio veniva festeggiato il 21 Giugno, a chi voleva portare avanti questa tradizione altro non è bastato che spostare la data di qualche giorno, perchè San Giovanni è stato collocato nel calendario il 24 Giugno, spostando la celebrazione e i rituali alla sua vigilia, ovvero il 23.




Ma cosa accade durante questa notte? Come si festeggia, e quali sono i suoi simboli?

Importantissimo sapere che tre erano gli elementi fondamentali durante questa festività: la natura, il fuoco e la procreazione, aspetti che ritroviamo nell'odierno Krstnik.
Ciò che davvero non può mancare durante la celebrazione è un enorme falò, che si accende la sera del 23 Giugno.

Il falò rappresenta ovviamente il vecchio dio del sole ed è fondamentale. In Slovenia viene solitamente acceso sulle alture e collinette e ciò che viene bruciato sono pezzi di legno raccolti di casa in casa da giovani uomini il giorno prima.
Il falò è il centro della festa: attorno ad esso si svolgono canti e balli, ed è sopravvissuta la vecchia usanza del salto del falò da parte dei giovani uomini, che cercano di saltarlo da una parte all'altra per purificarsi e anche come prova di coraggio.




Ma se il fuoco rappresenta l'energia maschile, la natura non può arrivare al suo culmine senza quella femminile, che nella tradizione pagana viene rappresentata dalla terra e, soprattutto, dall'acqua.
L'elemento acqua, infatti, come già accennato, durante questa notte diventa importantissimo, in quanto si credeva addirittura che esso avesse delle proprietà magiche e di benedizione. Inoltre si parla qui di tutta l'acqua naturale, dai ruscelli alla rugiada. Oltre che immergersi di persona, quindi, le donne slovene mantengono la tradizione di fare assorbire la rugiada da panni che, una volta strizzati il mattino dopo, ne farebbero fuoriuscire un'acqua miracolosa e curativa.




Altro elemento fondamentale sono i fiori: secondo la tradizione, San Giovanni ha dei fiori a sè cari, tra cui l'iperico, che viene proprio chiamata "erba di San Giovanni" in italiano, la margherita e la felce, tutti elementi tipicamente del mese. Queste erbe, fin dai tempi antichi, sono da raccogliere durante il solstizio e da conservare per farne diversi utilizzi: l'iperico è considerata, ad esempio, un'erba medicinale a tutti gli effetti, la felce, invece, un'erba divinatoria.
Con gli altri fiori è usanza comune creare delle ghirlande e delle corone da appendere alla porta per protezione, perchè si crede che San Giovanni venga a benedirle di persona.




L'ultimo elemento importantissimo è la procreazione, sia umana che naturale.
Durante il solstizio, infatti, venivano svolte delle pratiche per propiziare il futuro raccolto: se con la festività di Maggio, Belthane, si rendeva omaggio alla fertilità, attraverso la semina e la procreazione umana, durante Giugno si pregava per far sì che ciò che era stato seminato avrebbe avuto uno sviluppo sano, fino al momento del raccolto.
Ecco perchè le pratiche divinatorie a riguardo sono molte durante i Krstnik! Vari riti divinatori vengono svolti dalle donne, sia per capire quando, se e con chi si sposeranno, sia per sapere se la loro gravidanza vada a buon fine.


(Uno dei metodi divinatori, sopravvissuto anche in Italia, è quello della barca di San Giovanni, che si svolge con un uovo e un bicchiere d'acqua)


Per quanto riguarda il raccolto, invece, compito di propiziarlo è quello delle sacerdotesse, chiamate kresnice in sloveno. Ancora oggi, in alcune realtà slovene, vi sono queste giovani donne vestite di bianco che, con il volto coperto da un velo bianco, vanno di campo in campo cantando, accompagnate da un ragazzo che suona il flauto.
Questa azione ha il compito di benedire i campi, ma anche gli uomini: infatti, le kresnice, passano poi anche di casa in casa, continuando a cantare e ricevendo in cambio dei viveri, da consumare alla fine durante un banchetto con il resto del paese.




Che dire! Forse in molte parti della Nazione questi rituali antichi si stanno, via via, perdendo, ma penso che avere la possibilità di partecipare ad uno di essi debba essere davvero affascinante e possa rappresentare un vero e proprio salto nel passato!

Od vasa Samantocka




Link fonte:

https://www.slovely.eu/2013/06/24/notte-di-san-giovanni-tra-magia-e-religione/?cn-reloaded=1





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