Admira e Boško, una tragica storia d'amore tra i proiettili delle guerre jugoslave

Buongiorno a tutti lettori!

Ho notato con piacere che il mio post sulla storia di Helena Citronova ha riscosso moltissimo successo. Da qui ho dedotto che molti di voi debbano essere interessati alle storie avvincenti degli amori pericolosi e con quel senso di "proibito", ecco perchè ho deciso di portarvi un altro articoletto sullo stesso argomento, con una piega, però, più tragica che a lieto fine, ma che conserva anche una morale interessante.

I protagonisti di oggi sono due giovanissimi ragazzi jugoslavi, provenienti dalla Bosnia ed Hercegovina: il nome di lei era Admira Ismic, quello di lui Bosko Brkic. Si sono incontrati a Sarajevo, la capitale dello Stato, nel 1985, a soli 17 anni. Si conoscono, e scoprono che le loro fedi e la loro provenienza sono diverse: lei, infatti, è parte della comunità bosgnacca (i bosniaci musulmani), lui invece è serbo ed ortodosso, ma questo non impedisce di portare avanti la loro storia d'amore, in una Jugoslavia che sta ormai cedendo, ma in cui ancora per molti, le guerre nazionalistiche e di religione, sono solo qualcosa di lontano e, probabilmente, irrealizzabile, inutile.





La storia tra Admira e Bosko non sembra voler cedere, nemmeno con l'arrivo degli anni '90, in cui le relazioni tra gli Stati balcanici iniziano ad inasprirsi, talmente tanto da scatenare i primi conflitti armati. La giovane coppia è ormai insieme da cinque, e poi da otto anni, quando, nel 1993, inizia la guerra vera e propria tra Bosnia e Serbia. Sarajevo è ormai diversa dallo sfondo che aveva accompagnato la loro storiella adolescenziale, è ormai grigia, dilaniata dall'odio etnico e razziale, che vorrebbe vedere Bosko e Admira schierati e divisi, perchè non appartengono alla stessa etnia, non seguono la stessa fede, laddove, fino a pochi anni prima, tutti erano un unico popolo.


(Come vedete, Sarajevo si trova a metà tra la parte blu - serba e quella gialla - musulmana)


Per un primo periodo riescono quindi ad organizzarsi, decidendo di stare insieme a casa dei genitori di Admira, nella parte musulmana della città ma la situazione inizia a diventare insostenibile, quella città che viene incessantemente bombardata, giorno dopo giorno, in cui si rischia di morire solamente andando a prendere il pane, non può offrire nulla a questa coppia. Tutto ciò porta alla decisione di rischiare insieme la propria vita, fuggendo insieme, passando prima dalla parte serba della città, al di là del fiume Miljacka, ovvero la zona di Bosko, e poi partire alla volta dell'estero.

Ma il destino, purtroppo, non è stato favorevole. Il 18 Maggio 1993 i due lasciano definitivamente la zona bosgnacca, e stanno attraversando il ponte Vrbanja per raggiungere il quartiere Grbavica, a maggioranza serba, quando accade il peggio. Quella zona era infatti controllata a vista dai cecchini serbi.
Dopo pochi passi, Bosko cade a terra, colpito da una pallottola dei propri compatrioti, morendo sul colpo. Admira viene colpita subito dopo, ma non muore immediatamente. Riesce infatti ad avvicinarsi faticosamente al ragazzo, abbracciarlo e accasciarsi, senza più vita, accanto a lui.

(I corpi di Admira e Bosko. Mi rendo conto che l'immagine sia "forte" e mi scuso se qualcuno ne rimanesse impressionato)


I corpi di Bosko e Admira rimangono stesi sotto il sole per una settimana, usati dai cecchini come monito a non passare, un gesto veramente sconcertante, fino a quando le famiglie dei giovani riescono ad ottenere il permesso per riportarli a casa e seppellirli dignitosamente.
Oggi, dopo 27 anni, questa coppia riposa in pace nel Grblje Lav, il cimitero della città che ha accompagnato la loro vita insieme e ha visto la loro tragica morte, Sarajevo. Oggi, dopo 27 anni, questa coppia rimane l'indiscusso simbolo di una guerra obbrobriosa e atroce, che ha distrutto una zona dell'Europa allora florida e forte, basata sull'unione e sulla fratellanza, trasformandola in un covo di odio, povertà e corruzione.

(La lapide della coppia)

Questa storia reale, che sembra più un'opera della tragedia Shakespeariana, continua a ricordarci oggi l'importanza del volersi bene, dell'accettazione dell'altro, di guardare le persone per quel che sono, non in base alla provenienza, alla religione e tutto il resto. Ci ha fatto vedere come la guerra non guardi in faccia a nessuno, come chi spara, chi lancia le bombe dall'alto, non distingua nemmeno il bianco dal nero, uccidendo pure chi dice di difendere.

(Questa coppia viene spesso soprannominata Romeo e Giulietta di Sarajevo)

La memoria di quei cecchini sarà forse conservata nelle proprie famiglie, forse avranno il diritto di essere compianti, perchè non tutti coloro che hanno fatto la guerra in Jugoslavia, uccidendo i fratelli di altre Nazioni, sono persone orribili e lo han fatto di propria volontà (chiunque abbia a che fare coi Balcani conosce almeno una persona che ha combattuto in guerra e che è, in realtà, buona come il pane), ma la memoria di Admira e Bosko sarà per sempre conservata a livello mondiale, sarà sempre narrata da opere d'arte, sarà sempre utilizzata per fare conoscere l'orrore di ciò che ha portato la fine della Jugoslavia, con il suo odio fomentato dalle politiche statali ed estere.


A proposito di questa storia struggente, esiste un libro famoso, chiamato proprio "Admira e Bosko" di M. Tahri e A. Roccioletti. E' stata inoltre oggetto di un ciclo pittorico chiamato "Abbracci" dell'artista serbo Safet Zec, composto da ben 57 opere e perfino di una canzone italiana, dal titolo "Admira e Bosko", dell'autore Alberto Cantone.




Spero di avervi, come sempre, portato un contenuto nuovo ed interessante, seppur triste, e che possa ovviamente farvi conoscere un aspetto quasi sconosciuto riguardante i Paesi dei Balcani, perchè troppe volte si parte dal presupposto che le popolazioni balcaniche si odino solo e non si mischino mai, quando non è affatto così, e anzi, tante volte, sono più presenti sul territorio persone jugoslave, ovvero miste, nate dall'amore tra le diverse etnie, che persone serbe, bosniache, croate, albanesi "pure"!

Od vasa Samantocka.






Link:

https://www.agensir.it/mondo/2016/05/19/sarajevo-23-anni-fa-la-morte-di-admira-e-bosko-nessuno-si-amera-mai-cosi-finche-ce-acqua-che-scorre-nella-miljacka/?fbclid=IwAR111Up227gQd_tZdo1CUyYL3pwDXLsnmocboCycWZcUcJ4HdPdnbDpAZ60;

https://www.mollybrown.it/admira-e-bosko-la-guerra-e-lamore/









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