Buongiorno a tutti lettori! Sono stata assente per un po’ di
tempo a causa trasloco e inizio della mia stagione lavorativa, e finalmente
sono riuscita a sedermi stamattina per scrivere questo post. Forse, bazzicando
per Internet, il 12 Aprile avrete visto articoli o trafiletti che ricordavano
la missione del primo uomo nello spazio, ovvero del sovietico Yuri Gagarin. Ebbene si, lettori, oggi faremo un bel tour
nella vita di questo uomo, vedremo come, dall'essere un semplice bambino con la
passione per gli aerei, egli sia diventato il simbolo mondiale dei viaggi nello
spazio, fino ad arrivare alla sua tragica e misteriosa morte prematura.
(Yuri Gagarin) |
Yuri nasce nel 1934 in un villaggio a sud di Mosca, chiamato
Klushino. La sua era una famiglia di contadini lavoratori e patrioti, gente
semplice che reincarnavano perfettamente il prototipo di famiglia sovietica;
Gagarin cresce quindi con un’educazione basata sui solidi principi del tempo,
quali rispetto, onestà e amore per il lavoro. Qualche anno dopo scoppiò la
Guerra Mondiale e fu quando i tedeschi arrivarono in Russia che il giovane contadino vide per la prima
volta gli aerei in cielo, durante un combattimento. La famiglia fu costretta a
trasferirsi in una zona più sicura, lontana dai pericoli della guerra: i
genitori vennero assoldati nell'Armata Rossa, mentre i due bambini (Yuri aveva
anche un fratello, Boris) rimasero nel villaggio. Già durante l’infanzia Gagarin
si distinse per il suo amore verso lo studio, cosa che lo dipinse come uno
studente modello, soprattutto nella disciplina della matematica; entrò poi a
far parte dei Giovani Pionieri (una sorta di organizzazione giovanile in cui
tutti i ragazzini adolescenti prendevano parte durante l’URSS) e si avvicinò
alla fisica, sviluppando l’interesse per la meccanica. Nel 1951 si iscrisse
alla scuola Tecnica di Saratov, dove si diplomò tre anni dopo, all'età di 20 anni,
e nel 1955 prese una decisione che lo portò ad avvicinarsi al mondo dell’astronautica,
ovvero iniziò a frequentare una scuola serale di volo.
(Foto di un giovanissimo Yuri Gagarin) |
Come ci si può aspettare, Gagarin superò brillantemente
tutti gli esami nella scuola dell’aviazione, spinto anche dal lancio dello
Sputnik 1 nello spazio e dal progetto, già di cui allora si parlava, di mandare
addirittura gli uomini nello spazio, progetto al quale egli poteva solo sognare
di poter prendere parte. Finiti gli studi decise quindi di partecipare a un
progetto allora segreto e incerto: partì con altri uomini alla volta del
Circolo Polare Artico per degli esperimenti, dove stette per diversi anni ad
affinare le sue tecniche di volo. Gli uomini del Governo Sovietico si
presentavano assiduamente facendo colloqui e selezionando solo i migliori
piloti, che vennero poi mandati in un ospedale militare a Mosca; inutile dire
che il nostro Yuri riuscì a fare buona impressione e ad essere trasferito in
capitale assieme a pochi altri. Qui, i selezionati, vennero sottoposti a varie
prove selettive, tra cui test attitudinali, esercizi ed esami psicofisici e
problemi tecnici di matematica da risolvere, alle quali seguirono altre selezioni
ancor più faticose, in cui gli aviatori
venivano sottoposti a situazioni potenzialmente stressanti. Ovviamente tutto
ciò veniva svolto nell'assoluta segretezza, nemmeno i candidati, tra cui
Gagarin stesso, sapevano a cosa questi test ed esperimenti potessero servire.
Alla fine, su 2200 candidati, solo 20 passarono
brillantemente queste prove, venti persone che, assieme alle loro famiglie,
vennero trasferite a Mosca stabilmente, lasciando una volta per tutte le lande
ghiacciate del Polo. Gagarin a questo punto intuì chiaramente che tutto ciò
aveva uno scopo ben specifico e che doveva, fino all'ultimo, rimanere segreto
(non ne parlò mai né con la famiglia né con la moglie): mandare il più valoroso
e il più resistente tra loro nel primo viaggio spaziale. Egli si impegnò
duramente, le prove diventavano sempre più estenuanti e faticose, tant'è che
durante queste perse la vita un uomo all'interno di una camera d’isolamento.
Nel 1961 uscì una lista con scritti sei nomi di persone che
avrebbero potenzialmente potuto sopportare un viaggio nello spazio: German
Titov, Andrian Nikolaev, Pavel Popovich, Nelyubov, Nikolaev e Yuri Gagarin
(piccola parentesi: tra i pretendenti rimase escluso Alekseij Leonov a causa
della sua bassa statura, che però nel 1965 venne mandato nello spazio e divenne
famoso come colui che effettuò la prima ‘passeggiata’ al di fuori del Pianeta
Terra). Infine, la Commissione, capeggiata dal progettista Korolev decise: il
primo uomo ad essere mandato nello spazio tra questi sei doveva essere Yuri
Gagarin per una serie di fattori, ovvero la sua personalità brillante, il suo
essere prototipo del ‘vero uomo sovietico’ e il suo aver passato tutte le prove
a cui era stato sottoposto fino ad allora.
Fu così che il 12 Aprile 1961 la capsula Vostok 1 venne
lanciata nello spazio, preceduto dalla famosissima frase dell’aeronauta, ‘Poechali!’
(ovvero ‘Andiamo’ in lingua russa). Gagarin affermò che quel che vide dallo
spazio era magnifico, il nostro pianeta azzurro, le nuvole, tutto quanto, e che
si sentiva molto bene. Il viaggio nello spazio di Yuri Gagarin durò esattamente
108 minuti, dopo i quali egli rientrò in orbita per atterrare definitivamente
sulla Terra in paracadute, capitando in un campo della sua Grande Madre Russia
per venire subito stretto tra le braccia di una contadina, Anna Taktarova, colei
che appunto vide per prima il ritorno del primo cosmonauta andato nello spazio.
(Gagarin pronto per il suo primo viaggio nello spazio) |
Inutile dire che, in seguito a questo avvenimento (che se
vogliamo proprio dirla tutta non fu privo di problemi: Gagarin rischiò infatti
la vita a causa di problemi tecnici che vennero accuratamente nascosti dal
Regine Sovietico) egli divenne eroe nazionale dell’Unione Sovietica, gli
vennero concessi una serie di benefici e venne nominato perfino ambasciatore di
pace tra URSS e USA in piena Guerra Fredda, cosa che gli consentì di fare tour
mondiali e di incontrare personalità influenti del tempo, tra cui, ovviamente,
Nikita Kruschev, la Regina Elisabetta e Fidel Castro.
Ma si sa bene, il successo, quando capita così all'improvviso,
può portare a perdere la bussola, e fu ciò che si dice accadde al grande Yuri. Questo semplice uomo, nato come comune contadino eccellente nel suo
campo, che si vide arrivare questa ondata di successo travolgente, si vide eretto
a eroe di una delle due grandi potenze mondiali, non ce la fece a sopportare
tutto ciò a mente sana: molte testimonianze affermano che il cosmonauta cadde
nell'alcolismo e nello squallore, cosa che addirittura lo portò a rimediare un
gran trauma cranico e che costrinse le autorità sovietiche a toglierlo dalla
scena per evitare brutte figure…e proprio in questo contesto (in aggiunta al
quale vi furono altri avvenimenti che allontanarono sempre più il giovane eroe
dalla sua Patria ideologicamente) Gagarin fu vittima, nel 1968, di un
misterioso incidente aereo che gli tolse la vita.
(La notizia della sua morte ha fatto ovviamente il giro del mondo, anche in Italia venne considerato come un tragico evento) |
Ovviamente vi furono numerose indagini e supposizioni a
riguardo: c’è chi dice che semplicemente i due piloti, tra cui Gagarin stesso,
fossero ubriachi e avessero perso il controllo, chi invece dice che fu tutto
progettato dal Governo Sovietico per toglierselo dai piedi una volta per tutte;
alcuni dan colpa addirittura alla vista di un ufo, altri ipotizzano una falsa
morte per poter ricostruirsi una nuova vita, lontano dal successo…fatto sta che
ancora oggi non si sa cosa accadde davvero quel fatidico 27 Marzo del 1968. In
ogni caso, il 30 Aprile, venne svolto il funerale a livello nazionale per
ricordare uno dei più grandi eroi della storia, il primo uomo che
coraggiosamente era riuscito a viaggiare nello spazio e di cui oggi il mondo si
ricorda annualmente il 12 Aprile.
(Celebrazione del funerale a Mosca) |
Ad oggi la tomba di Yuri Alekseevich Gagarin si trova a
Mosca, all'interno del Cremlino; sempre nella città, in Piazza Gagarin, è
possibile vedere una statua dedicatagli alta 42 metri, costruita in titanio e
granito nel 1980, una struttura imponente (che io stessa ho visto) che rende l’idea
della grandezza di quest’uomo, nato da una modestissima famiglia di braccianti,
simbolo storico di una delle più grandi conquiste dell’umanità.
(Foto scattata da me al monumento a Mosca in Piazza Gagarin) |
Od vasa Samanotcka.
Link utili:
Commenti
Posta un commento