Yuri Gagarin, il primo uomo che, nell'Aprile 1961, volò nello spazio


Buongiorno a tutti lettori! Sono stata assente per un po’ di tempo a causa trasloco e inizio della mia stagione lavorativa, e finalmente sono riuscita a sedermi stamattina per scrivere questo post. Forse, bazzicando per Internet, il 12 Aprile avrete visto articoli o trafiletti che ricordavano la missione del primo uomo nello spazio, ovvero del sovietico Yuri Gagarin.  Ebbene si, lettori, oggi faremo un bel tour nella vita di questo uomo, vedremo come, dall'essere un semplice bambino con la passione per gli aerei, egli sia diventato il simbolo mondiale dei viaggi nello spazio, fino ad arrivare alla sua tragica e misteriosa morte prematura.

(Yuri Gagarin)


Yuri nasce nel 1934 in un villaggio a sud di Mosca, chiamato Klushino. La sua era una famiglia di contadini lavoratori e patrioti, gente semplice che reincarnavano perfettamente il prototipo di famiglia sovietica; Gagarin cresce quindi con un’educazione basata sui solidi principi del tempo, quali rispetto, onestà e amore per il lavoro. Qualche anno dopo scoppiò la Guerra Mondiale e fu quando i tedeschi arrivarono in Russia che il giovane contadino vide per la prima volta gli aerei in cielo, durante un combattimento. La famiglia fu costretta a trasferirsi in una zona più sicura, lontana dai pericoli della guerra: i genitori vennero assoldati nell'Armata Rossa, mentre i due bambini (Yuri aveva anche un fratello, Boris) rimasero nel villaggio. Già durante l’infanzia Gagarin si distinse per il suo amore verso lo studio, cosa che lo dipinse come uno studente modello, soprattutto nella disciplina della matematica; entrò poi a far parte dei Giovani Pionieri (una sorta di organizzazione giovanile in cui tutti i ragazzini adolescenti prendevano parte durante l’URSS) e si avvicinò alla fisica, sviluppando l’interesse per la meccanica. Nel 1951 si iscrisse alla scuola Tecnica di Saratov, dove si diplomò tre anni dopo, all'età di 20 anni, e nel 1955 prese una decisione che lo portò ad avvicinarsi al mondo dell’astronautica, ovvero iniziò a frequentare una scuola serale di volo.  

(Foto di un giovanissimo Yuri Gagarin)


Come ci si può aspettare, Gagarin superò brillantemente tutti gli esami nella scuola dell’aviazione, spinto anche dal lancio dello Sputnik 1 nello spazio e dal progetto, già di cui allora si parlava, di mandare addirittura gli uomini nello spazio, progetto al quale egli poteva solo sognare di poter prendere parte. Finiti gli studi decise quindi di partecipare a un progetto allora segreto e incerto: partì con altri uomini alla volta del Circolo Polare Artico per degli esperimenti, dove stette per diversi anni ad affinare le sue tecniche di volo. Gli uomini del Governo Sovietico si presentavano assiduamente facendo colloqui e selezionando solo i migliori piloti, che vennero poi mandati in un ospedale militare a Mosca; inutile dire che il nostro Yuri riuscì a fare buona impressione e ad essere trasferito in capitale assieme a pochi altri. Qui, i selezionati, vennero sottoposti a varie prove selettive, tra cui test attitudinali, esercizi ed esami psicofisici e problemi tecnici di matematica da risolvere, alle quali seguirono altre selezioni ancor più faticose, in cui gli aviatori venivano sottoposti a situazioni potenzialmente stressanti. Ovviamente tutto ciò veniva svolto nell'assoluta segretezza, nemmeno i candidati, tra cui Gagarin stesso, sapevano a cosa questi test ed esperimenti potessero servire.



Alla fine, su 2200 candidati, solo 20 passarono brillantemente queste prove, venti persone che, assieme alle loro famiglie, vennero trasferite a Mosca stabilmente, lasciando una volta per tutte le lande ghiacciate del Polo. Gagarin a questo punto intuì chiaramente che tutto ciò aveva uno scopo ben specifico e che doveva, fino all'ultimo, rimanere segreto (non ne parlò mai né con la famiglia né con la moglie): mandare il più valoroso e il più resistente tra loro nel primo viaggio spaziale. Egli si impegnò duramente, le prove diventavano sempre più estenuanti e faticose, tant'è che durante queste perse la vita un uomo all'interno di una camera d’isolamento.
Nel 1961 uscì una lista con scritti sei nomi di persone che avrebbero potenzialmente potuto sopportare un viaggio nello spazio: German Titov, Andrian Nikolaev, Pavel Popovich, Nelyubov, Nikolaev e Yuri Gagarin (piccola parentesi: tra i pretendenti rimase escluso Alekseij Leonov a causa della sua bassa statura, che però nel 1965 venne mandato nello spazio e divenne famoso come colui che effettuò la prima ‘passeggiata’ al di fuori del Pianeta Terra). Infine, la Commissione, capeggiata dal progettista Korolev decise: il primo uomo ad essere mandato nello spazio tra questi sei doveva essere Yuri Gagarin per una serie di fattori, ovvero la sua personalità brillante, il suo essere prototipo del ‘vero uomo sovietico’ e il suo aver passato tutte le prove a cui era stato sottoposto fino ad allora.



Fu così che il 12 Aprile 1961 la capsula Vostok 1 venne lanciata nello spazio, preceduto dalla famosissima frase dell’aeronauta, ‘Poechali!’ (ovvero ‘Andiamo’ in lingua russa). Gagarin affermò che quel che vide dallo spazio era magnifico, il nostro pianeta azzurro, le nuvole, tutto quanto, e che si sentiva molto bene. Il viaggio nello spazio di Yuri Gagarin durò esattamente 108 minuti, dopo i quali egli rientrò in orbita per atterrare definitivamente sulla Terra in paracadute, capitando in un campo della sua Grande Madre Russia per venire subito stretto tra le braccia di una contadina, Anna Taktarova, colei che appunto vide per prima il ritorno del primo cosmonauta andato nello spazio.

(Gagarin pronto per il suo primo viaggio nello spazio)


Inutile dire che, in seguito a questo avvenimento (che se vogliamo proprio dirla tutta non fu privo di problemi: Gagarin rischiò infatti la vita a causa di problemi tecnici che vennero accuratamente nascosti dal Regine Sovietico) egli divenne eroe nazionale dell’Unione Sovietica, gli vennero concessi una serie di benefici e venne nominato perfino ambasciatore di pace tra URSS e USA in piena Guerra Fredda, cosa che gli consentì di fare tour mondiali e di incontrare personalità influenti del tempo, tra cui, ovviamente, Nikita Kruschev, la Regina Elisabetta e Fidel Castro.  

(Interessante sapere che la figura di Gagarin venne utilizzata come propaganda dall'URSS non solo come simbolo di grandezza dell'Unione stessa, ma anche per confermare altri aspetti su cui essa si fondava, come ad esempio il rifiuto di qualsiasi religione: nella locandina in cirillico c'è scritto per l'appunto 'Non c'è alcun Dio')


Ma si sa bene, il successo, quando capita così all'improvviso, può portare a perdere la bussola, e fu ciò che si dice accadde al grande Yuri. Questo semplice uomo, nato come comune contadino eccellente nel suo campo, che si vide arrivare questa ondata di successo travolgente, si vide eretto a eroe di una delle due grandi potenze mondiali, non ce la fece a sopportare tutto ciò a mente sana: molte testimonianze affermano che il cosmonauta cadde nell'alcolismo e nello squallore, cosa che addirittura lo portò a rimediare un gran trauma cranico e che costrinse le autorità sovietiche a toglierlo dalla scena per evitare brutte figure…e proprio in questo contesto (in aggiunta al quale vi furono altri avvenimenti che allontanarono sempre più il giovane eroe dalla sua Patria ideologicamente) Gagarin fu vittima, nel 1968, di un misterioso incidente aereo che gli tolse la vita.

(La notizia della sua morte ha fatto ovviamente il giro del mondo, anche in Italia venne considerato come un tragico evento) 


Ovviamente vi furono numerose indagini e supposizioni a riguardo: c’è chi dice che semplicemente i due piloti, tra cui Gagarin stesso, fossero ubriachi e avessero perso il controllo, chi invece dice che fu tutto progettato dal Governo Sovietico per toglierselo dai piedi una volta per tutte; alcuni dan colpa addirittura alla vista di un ufo, altri ipotizzano una falsa morte per poter ricostruirsi una nuova vita, lontano dal successo…fatto sta che ancora oggi non si sa cosa accadde davvero quel fatidico 27 Marzo del 1968. In ogni caso, il 30 Aprile, venne svolto il funerale a livello nazionale per ricordare uno dei più grandi eroi della storia, il primo uomo che coraggiosamente era riuscito a viaggiare nello spazio e di cui oggi il mondo si ricorda annualmente il 12 Aprile.

(Celebrazione del funerale a Mosca)


Ad oggi la tomba di Yuri Alekseevich Gagarin si trova a Mosca, all'interno del Cremlino; sempre nella città, in Piazza Gagarin, è possibile vedere una statua dedicatagli alta 42 metri, costruita in titanio e granito nel 1980, una struttura imponente (che io stessa ho visto) che rende l’idea della grandezza di quest’uomo, nato da una modestissima famiglia di braccianti, simbolo storico di una delle più grandi conquiste dell’umanità.

(Foto scattata da me al monumento a Mosca in Piazza Gagarin) 


Od vasa Samanotcka. 



Link utili: 









Commenti