Perchè molti slovacchi vivono in Serbia?

Buongiorno a tutti lettori!
Oggi parliamo di un argomento di curiosità di cui voglio scrivere da un bel po' di tempo :) Quando ero in Serbia non ho potuto ovviamente non notare il grande numero di slovacchi o persone miste (serbo-slovacche) che vivevano nella zona della Vojvodina (ovvero la regione autonoma del nord della Serbia, in cui ho vissuto). Da cui ovviamente mi sono chiesta 'come mai, su cinque persone che incontro, almeno due sono slovacche? Cosa spinge gli slovacchi a trasferirsi in Serbia, quando, guardando alle questioni economiche e lavorative, dovrebbe essere il contrario?'
C'è da premettere, prima di tutto, che i due popoli sono molto in armonia tra di loro, gli Stati si sostengono l'un l'altro anche sul piano internazionale (la Slovacchia ad esempio non riconosce il Kosovo indipendente e sostiene l' entrata della Serbia nell'UE) e che anche tanti serbi si trasferiscono in Slovacchia per lavoro (i miei vicini di casa a Presov erano operai serbi). Inoltre le loro lingue sono molto simili, di fatti io, dopo aver vissuto in Slovacchia, capisco moltissime cose in serbo senza problemi e, viceversa, il mio ragazzo non ha grandissime difficoltà nel capire lo slovacco; ultima cosa, ma non meno importante, è che entrambe hanno avuto un passato molto simile ed hanno interagito con gli stessi imperi conquistatori... ed è infatti stato proprio per questioni storiche che in Serbia si è sviluppata una comunità tutta slovacca.



Prima di iniziare il discorso tuttavia, è bene sapere qualche altro dettaglio in più: ad oggi la minoranza slovacca compone lo 0,7% della popolazione, ma è concentrata tutta nella Regione della Vojvodina, dove sono circa 52.000 su 2 milioni di abitanti della zona. A questo punto vi starete chiedendo perchè allora io sia rimasta stupita dalla cosa e come mai abbia incontrato tanti slovacchi, dati i numeri irrisori: la risposta è semplicissima, ovvero per il fatto che io vivevo nelle zone di Backa Palanka e Novi Sad, e la comunità slovacca più grande in Serbia, casualità, si trova a Backi Petrovac, ovvero proprio tra le due città nominate, città che conta da sola il 66% degli slovacchi su suolo serbo.

(Secondo un censimento del 2011 questa è la popolazione della Vojvodina; come potete vedere Backi Petrovac si trova proprio tra Backa e Novi Sad, ed è colorata di viola scuro, ad indicare l'alto numero di persone slovacche)

Le prime comunità slovacche che emigrarono in Serbia partirono dal nord dello Stato durante il XVIII Secolo, probabilmente a causa del devasto e del degrado lasciato dall'Impero Ottomano, che stava fuggendo dal Regno d'Ungheria (il quale comprendeva sia la Slovacchia che la Vojvodina moderne...possiamo dunque dire che in quel periodo Slovacchia e Nord della Serbia erano un'unico territorio sotto il controllo magiaro). Durante questo Secolo le ondate migratorie furono tre, la più importante verso il 1745, quando il liberatore Matej Cani guidò 128 famiglie slovacche nella tenuta di Futog, a 18 km da Backi Petrovac. Questo ovviamente aprì le porte ad altre ondate migratorie minori, in cui gli slovacchi cercavano di fuggire dalla povertà migrando a sud del Regno.


(Ecco la cartina del Regno d'Ungheria; come vedete Slovacchia e Vojvodina sono comprese nei confini)


 Anche nel XIX Secolo vi furono migrazioni dalla Slovacchia verso la Serbia, causate maggiormente dal fatto che in Vojvodina si era ormai creata una comunità slovacca accanto a quelle serba, ungherese e rumena, e che si era integrata perfettamente, pur sempre mantenendo una fortissima identità culturale.
Gli slovacchi differivano dai serbi per molteplici ragioni, una delle principali sicuramente era quella religiosa: se i serbi erano ortodossi a maggioranza, gli slovacchi erano per lo più protestanti, seguaci degli insegnamenti di Martin Lutero. Questo però non fu mai motivo di contrasto: gli slovacchi ebbero il permesso di costruire i propri centri di culto e le proprie scuole e di mantenere e trasmettere i propri valori e la propria cultura, tra cui anche la lingua slovacca.

(Esempio di chiesa evangelica a Novi Sad)


Inoltre, i nordici slovacchi, non si fermarono solo alla costruzione delle proprie istituzioni sociali, ma aiutarono anche gli autoctoni della Vojvodina a crearne di propri: durante il XIX Secolo esponenti dell'intelligencija slovacca residente in Serbia costruirono assieme ai serbi delle scuole, dei centri culturali, crearono riviste e giornali, mostrandosi quindi solidali e amichevoli con coloro che li ospitavano sul proprio suolo.
Durante il XX Secolo le cose non cambiarono più di tanto, anzi, la vita culturale slovacca continuava ad evolversi e non si ebbero mai problemi legati all'etnia, nè in seguito alla dissoluzione dell'Impero Austro-Ungarico, nè durante nè dopo la Jugoslavia di Tito. La comunità era ormai ben radicata, non creava problemi e anzi, cooperava con gli jugoslavi nel rendere lo Stato un posto migliore; negli anni '90 addirittura la minoranza slovacca festeggiò i 250 anni della loro presenza in Vojvodina, sebbene il clima nei Balcani non fosse dei migliori.
Gli anni 2000 han portato infine solamente benefici alla comunità, grazie ad esempio alla legge sulla Protezione dei Diritti e della Libertà delle Minoranze Nazionali (2002) o la Fondazione del Concilio Nazionale della Minoranza Slovacca (2003).



Ad oggi in molte città della Vojvodina, tra cui anche Novi Sad, è possibile visitare molti centri di patrimonio culturale slovacco, tra cui teatri, librerie, musei della storia degli slovacchi in Serbia e addirittura le chiese protestanti.

In conclusione non resta moltissimo da dire: ad oggi gli slovacchi in Serbia sono una minoranza presente e perfettamente integrata, parte del contesto multietnico della regione Vojvodina, una bella parte si è mescolata con i locali dando vita anche a nuclei interrazziali, ma sono al contempo fieri delle proprie radici e del proprio bagaglio culturale, che è sempre stato mantenuto nell'arco di questi tre secoli e mezzo e che viene trasmesso senza problema alcuno di generazione in generazione!



Od vasa Samantocka


Link:
http://www.slovackizavod.org.rs/en/kultura-i-sira-javnost/12949;
https://en.wikipedia.org/wiki/Slovaks_in_Serbia








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