Buongiorno a tutti lettori! Oggi parliamo di uno Stato di
cui spesso accenno ma su cui non mi soffermo mai, sia perché non conosco
direttamente persone che vengono da questo luogo, sia perché non l’ho mai
visitato e non ne so moltissimo a proposito, ovvero della Bulgaria. Ho deciso
di scrivere di questa Nazione perché proprio agli inizi di questo mese ricorre
la Festa Nazionale della Liberazione dall’Impero ottomano.
Come ho scritto in altri post riguardanti i Balcani, la
Bulgaria è uno Stato che ha avuto molto a che fare con l’Impero Ottomano, forse
quello che tra tutti ne ha subito le maggiori influenze, tanto che molti
sostengono che i bulgari odierni siano un popolo nato da un mix di bizantini e slavi. L’Impero Ottomano
arriva in territorio bulgaro nel XIV Secolo e, lentamente, inizia a conquistare
le terre e a imporsi come impero dominante. Durante i secoli successivi quindi,
i bulgari subirono l’oppressione e la presenza di questa potenza straniera, sensibilmente
diversa da quella autoctona, basti pensare solo alle religione: i bulgari
originari erano un popolo ortodosso mentre gli ottomani erano turchi e di fede
islamica. A proposito di questa sottomissione ho letto nel corso degli anni
vari pareri, quelli che affermano che gli ottomani e i bulgari, dopo secoli,
avessero, diciamo, creato un clima piuttosto pacifico, mentre altri (e questi
sono la maggior parte) che parlano di una vera e propria dittatura spietata da
parte degli ottomani. In ogni caso, qualunque fosse l’aria che tirava, i
bulgari in generale non erano molto contenti di questa occupazione, e non
vedevano l’ora di liberarsi dell’invasore.
Fu così che nella seconda metà del XIX Secolo, dopo ben
cinque secoli, i bulgari iniziarono a ribellarsi alla dominazione. La più
importante rivolta che si ricordi avvenne nel 1876, che noi chiamiamo Rivoluzione
d’Aprile, sebbene sappiamo che era già da più o meno un secolo che i bulgari
stavano cercando di opporsi e liberarsi dalla potenza ottomana. Protagonisti e ispiratori della rivolta
furono due importantissimi patrioti bulgari, Hristo Botev e Vasil Levski, i
quali persero la vita cercando di riaffermare la cultura, l’identità popolare e
sistemi d’istruzione prettamente bulgari in uno Stato che per lunghissimi anni
era stato soggiogato da un altro grande Stato e sottomesso ad un’altra cultura
totalmente differente.
(Dipinto che raffigura a sinistra Levski e a destra Botev, eroi nazionali; Levski morì impiccato nel 1873 mentre Botev guidò la Rivoluzione d'Aprile stessa) |
Grazie a questa sanguinosa rivolta la situazione e le
problematiche della Bulgaria iniziarono a farsi automaticamente sentire in
tutta l’Europa, e attirarono l’attenzione di un’altra grande potenza, ossia
quella della Russia zarista. Il suo intervento (e quello degli altri Stati
balcanici che si videro ad affrontare lo stesso problema più o meno nello
stesso periodo) del 1877, infatti, è stato fondamentale per poter estirpare la
presenza ottomana dallo Stato, intervento grazie al quale, nel 1878, con il
trattato di Santo Stefano, la Bulgaria ottenne la liberazione dal dominio turco
(è anche un po’ per questo che oggi i bulgari ammirano i russi e sono popoli
amici).
Ad oggi questa data e i personaggi di rilievo che hanno
partecipato alla lotta per la libertà vengono felicemente ricordati durante la
giornata del 3 Marzo, chiamata per l’appunto Giorno della Liberazione della
Bulgaria dal giogo ottomano (scritto in bulgaro nel titolo del post). Tuttavia
(e qui riassumo ancor più brevemente), ci vollero ancora una trentina d’anni
prima che la Bulgaria ottenesse la completa autonomia: in seguito alla Guerra
Russo-Turca infatti, i confini dello Stato vennero ridisegnati da queste
potenze straniere, facendo sì che la parte settentrionale del Paese rimanesse
totalmente bulgara, mentre quella meridionale restasse ancora sotto l’influenza
ottomana. Per aggiungere la ciliegina sulla torta si deve considerare anche il
fatto che gli altri Stati dei Balcani, che durante le rivolte si dimostrarono
solidali col popolo bulgaro, in seguito alla vittoria, inasprirono la
convivenza con esso, soprattutto per situazioni di dominio territoriale, una
situazione che si risolse definitivamente con le Guerre Balcaniche dei primi
del ‘900. La Bulgaria dunque ottenne la completa indipendenza e la sua unità
territoriale che oggi conosciamo nel 1908; per questo motivo possiamo quindi dire
che il 3 Marzo viene semplicemente ricordato e festeggiato come giorno in cui
venne firmato il Trattato di Santo Stefano e in cui vengono ricordati Botev e
Levski come i più importanti patrioti del periodo.
Data la premessa storica, accenniamo quindi a come questa festa
bulgara viene celebrata. Ripeto che io non sono mai stata in Bulgaria, tanto
meno durante questa giornata, quindi purtroppo non posso entrare molto nel
dettaglio, ma come ho già accennato altre volte, la storia per i Paesi dell’est
è molto importante contrariamente che qui, dove il Giorno della Liberazione
consiste nell'appendere una bandiera alla finestra. I bulgari vedono un po’
questa festa anche come l’inizio della Primavera e questo è sicuramente un buon
motivo per uscire di casa…nelle varie città le persone si riuniscono di fronte
alle chiese e ai monumenti dedicati ai caduti in guerra per portare ghirlande e
fiori.
Gli avvenimenti importanti e interessanti della giornata
sono principalmente due: il primo è la parata di Sofia (la capitale). La
giornata qui inizia con i festeggiamenti a cui prende parte anche il Presidente
(oggi è in carica Rumen Radev), durante i quali si commemorano le vittime della
guerra. A ciò segue una sorta di messa in chiesa, il levarsi della bandiera
bulgara e il discorso del suddetto, per poi concludersi con dimostrazioni
militari e fuochi d’artificio. Se i bulgari festeggiano come festeggiano i
russi il 9 di Maggio state sicuri che camminare tra le strade della capitale
senza imbattersi in cittadini festaioli sarà impossibile!
Il secondo avvenimento è invece il pellegrinaggio a Shipka. Shipka
è un passaggio di circa 18 km su terreno montuoso, teatro vero e proprio della
Guerra Russo-Turca; alla fine di questo cammino (che per la precisione consiste
in 900 gradini circa) vi è un monumento per la memoria, presso il quale i
pellegrini si fermano ed intonano l’inno della Bulgaria.
In conclusione che dire, mi spiace che questo post sia stato
così breve e di non avervi portato un’esperienza diretta, ma penso sia comunque
stato importante scriverne dato che si parla di uno Stato molto grosso di cui
la cultura è semi sconosciuta e dato che questa festa annuale, per i bulgari,
è veramente significativa, in quanto qualsiasi cittadino bulgaro, sia in Patria
che all’estero, durante questa giornata si sente veramente fiero di essere
bulgaro, fiero della propria cultura e della propria Nazione.
Buona serata,
od vasa Samantocka.
Link utili:
- https://inbulgaria.it/cultura/feste/liberazione-gioco-ottomano/;
- https://culturabulgara.wordpress.com/2016/03/03/festa-nazionale/;
- https://it.wikipedia.org/wiki/Bulgaria.
Link utili:
- https://inbulgaria.it/cultura/feste/liberazione-gioco-ottomano/;
- https://culturabulgara.wordpress.com/2016/03/03/festa-nazionale/;
- https://it.wikipedia.org/wiki/Bulgaria.
Commenti
Posta un commento