Bliny, Lokse, Nalesniki o Palacinke, ricetta delle famose e buonissime crepes dell'est Europa!

Buongiorno a tutti lettori! Oggi torno con una tipologia di post che è da qualche mese che non tratto, ovvero un post che parla di cibo e ricette!
Oggi trattiamo di un cibo internazionale che presenta molte varianti in tutto il mondo e che è stato rivisitato anche a seconda delle mode culinarie del momento: chi le prepara vegane, chi senza uova, chi senza latticini, chi senza glutine; chi con impasto naturale, farine particolari o aggiunta di frutta, semi e creme nell'impasto; chi le fa piccole e cicciottelle, chi grosse e sottili, chi le fa dolci o salate...stiamo ovviamente parlando delle crepes (o pancackes in inglese)!




Questa pietanza tuttavia, che noi conosciamo grazie alla cucina francese se parliamo della prima variante, e ai film americani della seconda in cui va fortissima a colazione inondata di succo d'acero, è molto famosa e diffusa anche in tutta l'Europa dell'est, tanto da essere considerato un piatto tipico. Nelle diverse zone est europee tuttavia, possiamo ritrovare questa pietanza simile e diversa allo stesso tempo, a seconda dello Stato o della macro zona in cui ci troviamo. Nel titolo io ho nominato quattro tipologie di crepes: i blinis sono tipici dell'Europa dell'estremo est, diffusissimi in Russia, Ucraina, Bielorussia, i lokse, che sono un piatto tipico della Slovacchia, i nalesniki della Polonia, mentre le palacinke sono tipicamente balcaniche, ma grazie alla conquista ungherese di gran parte dell'Europa est-centrale, le si possono trovare anche in Repubblica Ceca e Slovacchia, fino ad arrivare alla Romania e alla Moldavia (dove ve ne è una variante chiamata placinta).
Prima di passare alla ricetta base di ognuna di queste, premetto che io ne ho mangiate tre su quattro (comprese le placinte moldave), essendo stata un po' ovunque, e le ho mangiate sia dolci che salate, tuttavia ho riprodotto nella mia vita solamente i bliny, che sono quelli che ho imparato a fare in Siberia.




PALACINKE 

Partiamo col parlare delle palacinke, che sono quelle che per ovvi motivi ho mangiato più recentemente. Questa pietanza l'ho mangiata in Serbia, sempre e rigorosamente fatta a mano dalla nonna del mio fidanzato e l'ho mangiata, devo dire, parecchie volte e in vari modi, proprio perchè un piatto che richiede pochi ingredienti. Le palacinke risalgono al III secolo a.C., sono un piatto veramente antico, e si pensa che derivino dalla Grecia, in cui venivano chiamate 'plakounta': esse venivano preparate sottili e larghe, condite con miele e ripiegate in quattro per poi essere date ai guerrieri come scorta alimentare. I latini, durante le campagne in Grecia, vennero a conoscenza di queste focaccine e le chiamarono 'piacenta'. Il pasticcere che aveva il compito di crearle veniva definito placentarius, che come notate ha dato il nome alle placinte romene, e alle palacsinte ungheresi. Dall'Ungheria queste si diffusero in tutto il territorio occupato (che comprendeva anche Serbia e Croazia), in cui a queste venne dato il nome slavizzato di palacinke.



La preparazione delle palacinke è semplicissima, vi basterà avere 4 ingredienti base, ovvero farina, latte, uova e zucchero. Di seguito vi lascio la ricetta completa:

Queste sono le dosi per 5/6 pezzi:
- 1 tazza di farina;
- 1 uovo;
- 1 cucchiaio di zucchero;
- 1 tazza di latte;
- 1 pizzico di sale;
- olio di semi per cottura

Il procedimento è davvero semplicissimo: unite zucchero e uovo per poi sbatterli insieme; aggiungete latte mescolando e in seguito la farina e il sale. Mescolate fino a quando non avrete ottenuto un composto omogeneo e liscio, come una pastella liquida. Lasciate riposare mentre scaldate l'olio all'interno di un padellino. Appena pronta la padella prendete una mestolata di pastella e adagiatela con movimenti circolari sulla padella. Fate cuocere entrambi i lati finchè non avrà acquisito un colore giallino e, naturalmente, attenzione a non bruciarle, perchè è veramente facile distrarsi: anche qualche secondo in più potrebbe essere fatale ;)


Le palacinke, a differenza dei bliny, vanno arrotolate come in foto una volta riempite, e non ripiegate. Possono essere condite con marmellate (sempre meglio se fatte in casa), miele (come si usava nell'antichità) o creme al cioccolato (io in Serbia le mangiavo con una loro specie di Nutella che si chiama Eurokrem e che è squisita), oppure possono essere mangiate salate, con panna acida, formaggi, vegetali e salumi!



LOKSE 

I lokse, come già detto, sono crepes slovacche. Non avendo trovato nulla sulla loro storia, deduco che la ricetta sia una rivisitazione di quella ungherese: di fatti la Slovacchia è stata per secoli sotto l'influenza dell'Ungheria, dove abbiamo detto erano molto diffuse le palacsinte. Ma se in Slovacchia sono famose anche le palacinke descritte sopra, perchè parliamo di queste crepes? Semplicemente perchè i lokse non sono palacinke slovacche, bensì un'altra tipologia di crepes, che presenta differenze di ingredienti e di preparazione; essi infatti sfruttano fondamentalmente due ingredienti tipici della cucina slovacca, ovvero le patate e i semi di papavero.


Dosi per 7/8 lokse:

- 1/2 kilo di patate;
- 1 tazza di farina (più quella per stendere l'impasto);
- un pizzico di sale;
- semi di papavero


Fate bollire le patate per una ventina di minuti (la ricetta dice con la buccia, ma io comunque. qualsiasi cosa faccia con le patate, le sbuccio sempre a prescindere prima, quindi penso possiate fare come vi è più comodo); le patate non dovranno essere completamente cotte, ma giusto a puntino, tanto da far sì che una forchetta possa penetrarci senza problemi. In seguito tagliatele e grattuggiatele oppure schiacciatele in una ciotola. Aggiungete poi la farina e il sale ed impastate fino ad ottenere una palla, un po' come quella che si otterrebbe preparando gli gnocchi. Formate poi sul piano di lavoro una specie di serpentone bello grosso e tagliatelo in parti uguali (le parti devono corrispondere ovviamente al numero di lokse che si vogliono preparare). Stendete dunque ognuna di queste parti prima con le mani e poi con un mattarello sopra il piano bello infarinato fino ad ottenere degli ovali piatti. Mentre stendete scaldate la padella (che deve essere anti aderente) e una volta pronta procedete con la cottura del primo. Cuocete entrambi i lati per qualche minuto, fin quando appunto il loska non prende una colorazione dorata. E' molto importante sapere che il loska va arrotolato, quindi in cottura l'impasto non si dovrebbe nè gonfiare nè irrigidire troppo, come invece potrebbe capitare se siete inesperti! Se però al primo tentativo questi si irrigidiscono o creano delle bolle, non preoccupatevi, potrete gustarli ugualmente lasciandoli aperti.
Una volta cotte potete condirle con confettura e semi di papavero, oppure, se preferite un gusto salato e tipico, aggiungete una bella manciata di crauti (ovvero la kysla kapusta, verdura tipica dell'Europa centrale e dell'est); arrotolatele e gustatele!



Io ho avuto la sfortuna di mangiare questo piatto industriale, ovvero comprato al supermercato, quindi non so nemmeno se la variante si possa considerare un loska a tutti gli effetti, in ogni caso quello che ho mangiato io era molto dolce, condito con marmellata di prugne e semi di papavero, e sebbene fosse appunto un prodotto industriale, è stato ugualmente buono. Spero al più presto di poter mangiare la variante casereccia, probabilmente seguirò anche io questa ricetta e vi farò sapere del risultato ;)



NALESNIKI 

Su questa variante spenderò pochissime parole, per il semplice fatto che la ricetta è identica a quella delle palacinke, semplicemente questo è il nome con cui esse vengono chiamate in Polonia. Anche qui, come sopra, possono essere servite dolci o salate, condite con ricotta addolcita, confettura, cioccolato, oppure a mo' di piadina, salate, con salse, lattuga, pomodori, formaggio, salumi o pesce affumicato! Io non ho mai mangiato questa variante sebbene sia stata in Polonia, ma deduco che appunto non siano troppo diversi dalle palacinke e dai bliny. In ogni caso la prossima volta che mi capiterà di andare là le proverò per accertarmi della cosa ;)




BLINY

Ed eccoci alla nostra ultima variante est europea di crepes, probabilmente la più famosa e conosciuta in Italia, ovvero i blinis russi (che io chiamerò comunque bliny, alla russa). Anche qui si tratta di una ricetta con origine antichissima: si pensa infatti che originariamente, queste crepes venissero preparate solo in occasione della Maslenitca, una festività pagana corrispondente al nostro carnevale (di cui parlerò sicuramente tra qualche settimana, essendo vicina e avendo partecipato io in prima persona qualche anno fa) che risale a prima del Cristianesimo. Oggi è una pietanza che viene preparata soprattutto in vista di festività religiose, tra cui (oltre quella sopracitata) la Pasqua e il Natale.



I bliny russi sono famosi nella loro variante sottilissima, da piegare a triangolo o arrotolare, e salata, condita con panna acida (la famosa smetana) e caviale, oppure salmone affumicato e erba cipollina o aneto. Esiste comunque anche una variante che ricorda di più i pancakes americani per il loro spessore, che vengono chiamati blinchiky oppure olad'i, e che per l'appunto sono di piccole dimensioni e alti qualche centimetro, più simili a focaccine lievitate e molto utilizzati per gli aperitivi eleganti.




Come già scritto in precedenza, ho imparato a cucinare i bliny in Siberia, grazie a due ragazze russe che mi hanno insegnato. In quell'occasione ho avuto modo di mangiarli con la marmellata di prugne e di ciliegie se non ricordo male, ma sul tavolo vi erano altri ingredienti tra cui appunto la smetana (che sta bene sia col dolce che col salato) e la sguschenka, ovvero il latte condensato che a me non piace per niente, ma che tra i bambini russi è molto apprezzato per la sua dolcezza. In seguito a questa esperienza ho iniziato a cucinarli anche qui a casa mia; prediligendo il gusto salato li ho sempre conditi con ingredienti come salmone affumicato, formaggio spalmabile, insalata o prosciutto. Qui di seguito vi lascio la ricetta che seguo io trovata su un sito tantissimo tempo fa; ricordate comunque che se navigate su internet troverete più varianti della preparazione: c'è chi usa la farina di grano saraceno, chi il lievito e chi no, chi lo yogurt, chi il kefir o chi solo il latte, chi usa l'albume montato a neve e via dicendo; inoltre io, avendo una sorella allergica al lattosio, mi sono cimentata nel prepararli anche con il latte di soya, che ovviamente conferiscono un sapore un po' diverso ma non affatto malvagio ;)

Ingredienti per circa 10 bliny:

- 1/2 tazza di farina;
- 2 uova;
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato;
- 1 tazza di latte (meglio tiepido);
- un pizzico di sale;
- 1 cucchiaino di zucchero;
- olio di semi per cottura;
- burro

In una ciotola sbattete le uova con bicarbonato, zucchero e sale; aggiungete il latte, mescolando e unite poi la farina setacciata. Mescolate e lasciate riposare un quarto d'ora, tempo di scaldare e oliare la padella. Una volta pronto il tutto, prendere un mestolo di pastella e adagiarlo sulla padella calda: importantissimo è che voi non aggiungiate tanta pastella, ma solo la quantità necessaria, giusto per coprire il fondo del tegame...i bliny devono essere sottilissimi! Anche qui, come per le palacinke, attendete che la pastella inizi a cuocersi e a irrigidirsi e poi cuocete l'altro lato, facendo attenzione a non bruciare nulla. Il primo solitamente si getta, perchè è quello che viene peggio, assorbe tutto l'olio e non è mai buono, quindi procedete con la cottura di tutti gli altri. Ogni volta che uno dei bliny esce dalla padella posate una piccola noce di burro sulla sua superficie, aspettate che si sciolga col calore e poi stendetela su tutta la crepes, in questo modo verrà più gustosa.
Ecco quindi pronti i vostri bliny, da condire come desiderate!

(Questa è la foto dei primi bliny che ho cucinato io a casa...per essere stato il primo tentativo, tra l'altro fatti utilizzando col latte di soya che non ha la componente grassa di quello normale, devo dire che sono usciti piuttosto bene!)


Infine mi resta solo da dirvi: scegliete la variante di crepes est europea che vi ispira di più e provate a ricrearla secondo una di queste ricette ;)
Un grande saluto,
od vasa Samantocka!



Link utili:
https://www.vinitalyclub.com/it/esplora/blog/palacinka-crespella-dolce-o-salata;
http://saporidallapolonia.blogspot.com/2012/03/nalesnikicrepes.html;
http://www.slovakcooking.com/2010/recipes/lokshe/;
https://www.salepepe.it/luoghi-personaggi/mondo/blini-come-russia/





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