Come ho vissuto il Natale ortodosso in Serbia

Buongiorno a tutti, lettori miei e, soprattutto - visto che siamo in tema - buon Natale!!
Oggi, 7 Gennaio, infatti, è il giorno del Natale ortodosso, ovvero della religione più presente in Est Europa, Serbia compresa ;) Ovviamente, da occidentale proveniente dall'ambiente cattolico che ha partecipato a questa festività quest'anno per la prima volta, non ho perso l'occasione di documentare il tutto, e ora non vedo l'ora di scrivere la mia esperienza a riguardo!
Partiamo però facendo un po' di chiarezza e dando qualche informazione generale a riguardo...la religione ortodossa, alla pari di quella cattolica e protestante, è una confessione del cristianesimo, quindi, sebbene sia diversa per moltissimi aspetti, è anche simile alla nostra; gli ortodossi credono in Dio e in Gesù, seguono la Bibbia, hanno i sacramenti e festeggiano le festività religiose che festeggiamo anche noi, come appunto il Natale e la Pasqua. Questa religione è professata maggiormente negli Stati est europei (ma non in tutti) e anche in Medio Oriente, e in queste zone esistono per la precisione 17 Chiese Ortodosse, o Patriarcati (mentre la Chiesa Cattolica è una e universale per tutti i fedeli). Ma al di là di tutto ciò, quello che è veramente più curioso e che ci differenzia in modo significativo, è che queste Chiese seguono un calendario differente dal nostro, ovvero quello Giuliano, istituito da Giulio Cesare nel 46 a.C. (mentre noi seguiamo quello Gregoriano, nato nel 1580 d.C. circa). Questi due calendari differiscono di 13 giorni, ed ecco spiegato il motivo per cui gli ortodossi festeggiano il Natale il 7 Gennaio e non il 25 Dicembre.
Date queste informazioni generali, passiamo ora a qualche informazione più specifica. Ovviamente il festeggiamento del Natale ortodosso, sebbene sia una festa che anche noi abbiamo, non è uguale a quello cattolico, anzi, secondo la mia esperienza è molto più particolare e interessante.


Premetto (per chi legge per la prima volta) che io non sono credente, ma ovviamente il Natale lo festeggio perchè è un'usanza di famiglia, dunque alcune 'regole' non le seguo strettamente, come ad esempio il digiuno dei 40 giorni prima di Natale, andare alla veglia, la messa e via dicendo...per me il Natale è un pranzo del 25 Dicembre in famiglia per farla breve. Qui però ho notato che anche chi non è religioso (come ad esempio il mio ragazzo) partecipa con molto sentimento ai festeggiamenti e segue certe regole, ad esempio, proprio su suo esempio, quest'anno è stato il primo nella mia vita in cui ho fatto il digiuno della Vigilia! Ma andiamo un po' con ordine, in modo che possa raccontarvi per bene tutta la mia esperienza vissuta in questi due giorni :)

(Questa è la chiesa ortodossa del paesino in cui vivo qui in Serbia)


Da quel che ho visto, innanzitutto, la vigilia qui è molto più considerata del Natale stesso...i festeggiamenti iniziano la mattina della vigilia, durante la quale le persone si radunano di fronte alla Chiesa (come potete vedere nella foto). Noi ci siamo alzati verso le 11 del mattino per poter essere lì verso le 13, e avevamo già iniziato a festeggiare qui in casa bevendo con degli amici qualche bicchiere di rakija.
Verso le 12.30 ci siamo incamminati per andare con le altre persone, e alle 13 siamo partiti tutti quanti per assistere al taglio della quercia. La vigilia di Natale in Serbia infatti si chiama Badnji Dan, dalla parola badnjiak, ovvero quercia. Secondo la tradizione l'albero che verrà tagliato viene scelto all'alba e 'nutrito' con del grano, procedura alla quale io non sono ovviamente stata presente; da questo albero ognuno dovrà prendere un ramo che poi, a seconda di ciò che si crede, o verrà tenuto in casa tutto l'anno come protezione oppure verrà buttato nel focolare della sera.

(qui ci stavamo incamminando verso il luogo in cui la quercia si trovava)

Una volta arrivati al punto d'incontro, ci siamo fermati ai lati della strada e abbiamo assistito a una sorta di sfilata di cavalli...le persone cavalcavano i propri cavalli o erano seduti su un carretto trainato, mentre alcuni a lato sventolavano la bandiera nazionale e lanciavano petardi in segno di festa; alcune persone più anziane passavano invece tra la folla a distribuire frutta secca e vin brulè.


Dopo qualche minuto è iniziato il taglio della quercia a cui abbiamo assistito tutti, e una volta che l'albero è caduto tutti han corso per accaparrarsi un rametto da portare in chiesa. Prendere uno di quei rami è stata veramente un'impresa se devo essere sincera, la gente sembrava impazzita come durante un giorno di saldi :) Alla fine comunque siamo riusciti tutti a prenderne una parte e quindi ci siamo incamminati di nuovo verso la chiesa del paese, dove, nel cortile, c'era un fuoco acceso molto grande attorno al quale ci siamo radunati tutti nell'attesa del prete (che qui si chiama Pope).
La cosa che più mi ha stupito di questa celebrazione è stata che la messa non c'è stata, o per lo meno, non come da noi. Io ho sempre trovato (fin da bambina) la religione cattolica molto noiosa, la messa della vigilia è sempre stata una tortura lunghissima (due ore se non ricordo male) le poche volte che ho dovuto andarci, ma questo non ha assolutamente avuto nulla a che fare con quello a cui siamo abituati noi...
Una volta arrivati tutti quanti nel cortile ecclesiastico dietro l'edificio, sono arrivati i 'cavalieri', che han fatto il giro della Chiesa trottando sui loro cavalli per tre volte. Quando si sono fermati assieme a noi, è arrivato il Pope che ha celebrato una breve messa composta solamente da preghiere cantate a cui la folla rispondeva...ovviamente il tutto in serbo, io non ho capito quasi nulla, e che è durata più o meno 10 minuti. Dopo aver pregato e benedetto i rami della quercia siamo entrati nella carestia per prendere del fieno, che secondo la tradizione si tiene in casa (sotto i tappeti o sotto i mobili) come simbolo della nascita di Gesù. Inutile dire che la ressa stile saldi è stata la stessa di quella precedente se non peggiore, essendo stati tutti ammucchiati in uno stanzino!




Una volta terminata questa ritualità (e aver fatto un giretto all'interno della chiesa, anch'essa molto diversa da quelle cattoliche), siamo tornati a casa, dove un pranzo a base di kotlich (ovvero zuppa di pesce) e pesce fritto ci attendeva.
I festeggiamenti sono riniziati la sera naturalmente:) dopo la cena (sempre a base di pesce, essendo che eravamo a digiuno), siamo usciti a bere qualcosa assieme a degli amici e in seguito siamo tornati a casa per la tradizione del falò. Il fuoco (in cui in teoria si dovrebbe bruciare il ramo della quercia) viene acceso sia pubblicamente che in modo privato di fronte alla propria casa. La tradizione vorrebbe che si osservi bruciare la legna in silenzio o pregando, ma ovviamente noi abbiamo festeggiato a modo nostro, stando semplicemente attorno al fuoco, mangiando qualcosa, bevendo e chiacchierando.

(un esempio del falò della sera di vigilia)

Il giorno di Natale si conclude il digiuno e si pranza assieme alla famiglia. A chiunque si incontri si dice la frase 'Hristos se rodi' (Cristo è nato) alla quale si risponde 'Vaistinu se rodi!' (è nato davvero!). Anche per quanto riguarda il pranzo di Natale (come per quello della vigilia) ci sono delle regole tradizionali, come quella di mangiare il maialino arrosto. Noi assieme al maiale abbiamo mangiato anche le immancabili sarma ovviamente ;)



In conclusione mi sento di dire che questa esperienza è stata davvero particolare e anche divertente; non avrei mai immaginato che una festa religiosa potesse essere così noiosa seguendo una confessione e così attiva e allegra seguendone un'altra..insomma, ho capito il perchè qui Natale viene festeggiato anche da chi è ateo, di fatti (come potete notare da quanto scritto) la celebrazione del natale serbo ortodosso presenta molti caratteri pagani che il nostro non ha (come quello della quercia, la celebrazione della 'messa' attorno al fuoco e il bruciare la legna, atto che durante il paganesimo era simbolo della rinascita della natura). Così come ho scritto nel post riguardante la Slava dunque, mi sento di dirvi che se mai vi doveste trovare in Serbia durante questo periodo non dovreste assolutamente perdervi la celebrazione della Vigilia e del Natale!
Con questo vi auguro un Srecan Bozhic (buon Natale) e, come dicono qui, Hristos se rodi!!
Od vasa Samantocka!

















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