Vegani e vegetariani nei Balcani: esistono?

Buongiorno a tutti, lettori! Dopo un week-end piuttosto movimentato eccomi tornata con un post abbastanza leggero e, soprattutto, il primo che parla delle usanze nei territori Balcani. Dopo un mese che sono qui infatti è ora di iniziare a scrivere anche di questa zona del mondo che mi sorprende sempre di più. Potrei iniziare i miei post sull'ex Jugoslavia parlando di guerre, morti, Kosovo e via dicendo, invece ho deciso di iniziare parlando di un argomento leggero e di puro intrattenimento, oltre che d'informazioni per i vegani e i vegetariani che vogliono avventurarsi in Croazia, in Bosnia o in Serbia.
Ieri, nel paesino in cui sto vivendo, molte persone hanno ammazzato il maiale al fine di avere le provviste di carne per tutto l'inverno. Era da quando sono molto piccola che non assistevo a un episodio del genere (di fatti, per chi non lo sapesse, quando ero bambina vivevo ad alternanza in una fattoria, ed episodi del genere erano piuttosto frequenti); pensavo che dopo tanti anni, in cui ho cercato di sensibilizzarmi nei confronti dell'argomento, assistendo a una scena del genere ci sarei rimasta molto male, eppure non è stato così. Faccio questa premessa un po' brutale per farvi capire meglio di che zona del mondo stiamo parlando e di quali siano le usanze che ancora oggi sono in voga. Se parlate con un serbo vi dirà infatti che l'uccisione del maiale è fondamentale per mangiare, e non sto parlando di vecchi, ma anche di giovani ragazzi come ad esempio il mio. I serbi dei villaggi come questo sono abituati a vedere sin da piccoli il macellaio che uccide il maiale o la nonna che tira il collo alla gallina, e crescono con la mentalità per cui sia un'azione necessaria. Ecco spiegato il primo motivo del perchè vegani e vegetariani siano praticamente inesistenti qui (parlo di Serbia ma il concetto è applicabile anche alla Bosnia e alla Croazia).
Tuttavia, se parliamo di città grandi, anche nei Balcani queste mode veg e bio sono arrivate, quindi non è esatto dire che non ci sia assolutamente alcun vegano o vegetariano qui e che tutti siano insensibili nei confronti degli animali, semplicemente si parla di un luogo in cui lo stile di vita veg è di fatto quasi inapplicabile; vediamo quindi il perchè di ciò.
La prima ragione sono le usanze culinarie: nei Balcani esistono pochissimi piatti tipici a base esclusivamente di vegetali, perchè sono zone in cui la popolazione svolge per lo più lavori fisici. I paesini come quello in cui vivo io, che è un villaggio di operai e contadini per lo più, non sono realtà isolate come in Italia ma sono al contrario la normalità. Chi lavora di sforzo fisico non può vivere mangiando semplicemente verdure, ecco perchè i piatti tipici, che risalgono a tempi passati, sono quasi tutti a base di carne. Parliamo di piatti come sarma (involtini di carne macinata e riso avvolti in foglie di cavolo cotto), cevapcici (salsiccette di carni varie speziate), pljeskavica (uno dei miei piatti preferiti, una sorta di hamburger che viene mangiato con del pane arabo e del condimento a scelta) e gulash (già conosciuto ormai in tutto il mondo).

(Piatto di Sarma, involtini di cavolo e carne; sono veramente buonissimi ma difficilissimi da chiudere per me)

Chi conosce i Balcani e sta leggendo si chiederà perchè non ho inserito nell'elenco burek (una sorta di torta salata assortita in vario modo) e palacinke (delle semplici crepes): la risposta è semplice, ovvero per il fatto che queste due pietanze, a seconda di come sono condite, possono essere mangiate anche dai vegetariani. Il burek solitamente è condito con la carne, ma può essere anche riempito di formaggio, mentre i palacinke possono essere condite tranquillamente con qualsiasi cosa non contenente carne o pesce. Tuttavia, sono comunque due cibi che per i vegani non sono commestibili, perchè contengono entrambi (come le pietanze elencate sopra) derivati animali. Anche le più semplici zuppe non contenenti carne o pesce per i vegani sarebbero off limits, in quanto il più delle volte viene inserita la smetana, ovvero panna acida, oppure si utilizza il brodo di carne. 
In conclusione, direi che se sei vegano (più che vegetariano) e ti invitano in una casa serba o bosniaca l'unica cosa commestibile sono pane, sottaceti e cavolo condito con molto aceto. 
La seconda ragione e la più importante è che l'assortimento di prodotti vegan o bio che c'è in occidente, nei Balcani non c'è. Se oggi in tutti i supermercati italiani è possibile comprare avocado, platani, mango, papaya e via dicendo, nei supermercati dei Balcani questi prodotti non ci sono (o se ci sono sono in supermercati molto grossi che io non ho mai visitato). I banchi di frutta e verdura dei market sono veramente limitati, si trovano per lo più zucchine, peperoni bianchi, cavolo, cavolfiori, pomodori e tuberi, mentre se parliamo di frutta si trovano con facilità solo mele, prugne, arance, banane, e nelle stagioni estive lamponi, fragole e albicocche. Se si vuole trovare qualcosina di più come ad esempio zucche, melanzane, peperoni rossi, e qualche frutto in più si deve andare nei mercati di frutta e verdura presenti nelle città, ma sicuramente frutta e verdura esotica (che sono i cibi preferiti dei vegani e vegetariani occidentali) non si troveranno comunque. Per una spesa bio e veg più specifica si deve andare nei negozi Bio e salutisti, in cui si potranno trovare senz'altro prodotti come cereali vari,e addirittura tofu, setan, salumi e formaggi veg, oltre che altri tipi di vegetali.

(Esempio di Bio market a Belgrado; nelle cittadine è possibile trovare sempre più negozi del genere ma nei paesini è ancora impensabile)

Teniamo conto però, anche di un altro fattore fondamentale, ovvero le possibilità economiche dei cittadini balcani. Uno stipendio medio in Serbia ammonta a circa 450 euro al mese, in Bosnia anche a meno. Ora, è senz'altro vero che il costo della vita sia minore che da noi, ma è anche vero che è uno stipendio da fame pure per loro. Per vivere bene in Serbia di fatti, lo stipendio dovrebbe essere almeno di 900 euro al mese se non di 1000; la crisi economica sta colpendo sempre più questi Paesi e i prezzi aumentano di anno in anno, mentre gli stipendi rimangono sempre uguali. Pensate dunque a quanto costa uno stile di vita vegano in Italia e provate poi ad immaginare come sarebbe adottarlo in un Paese in cui lo stipendio è quello sopra citato ma i prezzi dei cibi esotici non è tanto diverso da quelli che ci sono da noi. Se fate due calcoli potete benissimo capire anche voi che per la maggior parte dei cittadini serbi o bosniaci è molto più economico comprare un paio di maiali, ucciderli e avere carne per tutto l'anno, o comprare una mucca che possa dare latte o delle galline per le uova anzichè spendere di benzina per spostarsi dal paese alla città (la benzina è un altra spesa enorme, di fatti costa quanto da noi al litro...una cosa assurda!), andare al negozio biologico e spendere 50/60 euro a settimana su 450 al mese per nutrire una famiglia secondo la dieta vegana avendo anche altre spese da affrontare. Vi renderete conto che è una cosa impossibile. 
Fin qui mi sono limitata a parlare dei cittadini di queste zone e del perchè probabilmente il numero di vegani e vegetariani sia così basso, tuttavia, se siete stranieri veg e volete visitare uno di questi Stati non dovete allarmarvi più di tanto: è infatti da qualche anno che nelle città hanno aperto locali esclusivamente veggy (un po' più costosi ovviamente dei locali tipici) e che anche i locali tradizionali hanno inserito piatti vegetariani nei loro menù. Certamente se cercate un piatto tipico interamente veg (a meno che non sia una rivisitazione) farete molta fatica a trovarlo, ma non è assolutamente impossibile continuare a seguire il vostro stile di vita vegano o vegetariano qual'ora vogliate fare una bella vacanza nei Balcani! 
Se siete vegani e vi trovate nei Balcani due dei pochi cibi veg tipici che dovete assolutamente assaggiare la pita, un rotolo di pasta fillo a più strati ripiena (ovviamente scegliendo un ripieno vegan) e l'ajvar, una salsa di peperoni, melanzane e pomodori assolutamente vegan friendly e squisita!  

(Esempio di pita serba) 

Od vasa Samantocka. 

Commenti

  1. Non si vive solo di verdura e frutta se sei vegano, come hai un po’ fatto capire tu.. legumi, semi e frutta secca sono alla base insieme alle verdure, l’energia la trovi lì.. anche quì si fanno lavori pesantissimi ma è meglio seguire questo stile di alimentazione per essere in salute! Quindi insomma chi non conosce un vegano di persona e legge questo articolo si spaventa secondo me, le cose bisogna descriverle bene e imparzialmente.

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    1. Il punto del post è far capire che nei Balcani, dove un cittadino guadagna 300 euro al mese di media e il clima non favorisce la coltivazione di varie materie prime, non è semplice adottare uno stile di vita vegano al 100%, non quello di demonizzare la dieta vegana.
      Chi non conosce la realtà balcanica non ha molto idea di quanto siano poco reperibili certe materie vendute in grandissima quantità in Italia, importate da chissà dove a causa della globalizzazione e degli accordi di mercato. In Italia c'è una vastità enorme di materie prime, tra cui semi, legumi, frutta e verdura, che nei Balcani si sognano. Conosco personalmente una persona vegetariana (nemmeno vegana) rumena e le cose che mangia sono sempre le stesse due: peperoni e pomodori; fortunatamente mangia anche formaggio e uova, altrimenti non so come farebbe con la poca disponibilità di materie che lei cita. Aggiungiamo anche che la cucina balcanica non sia vasta come quella italiana e prevalentemente fatta da piatti di carne per capire che, se uno non ha inventiva, in queste zone del mondo è relegato a mangiare djuvec e ciorba di cavolo e patate a vita, se sceglie la via del veganesimo. Non posso essere imparziale, perchè io nei Balcani ci ho vissuto, e riporto quello che ho visto e sperimentato, paragonando la realtà occidentale con quella orientale, tant'è che in casa ho persone che applicano lo stile veg e so quanto costa, quanta e quale materia prima viene consumata per una vita del genere.

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