La Slava, tradizione antichissima e caratteristica della Serbia.

Buongiorno a tutti lettori! Sono stata assente in questi giorni, in quanto qui dove vivo attualmente c'è stato un grande evento in onore di San Nikola, ovvero la Slava del 19 Dicembre.
La Slava (altrimenti detta Glorificazione del Santo Patrono di famiglia) è una delle feste religiose serbe caratteristiche, ed insieme al Natale e alla Pasqua è una di quelle più importanti.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Per saperlo dobbiamo andare molto indietro nel tempo, circa al VII secolo d.C., ovvero a quando, durante il periodo del Paganesimo slavo, ogni famiglia serba (popolazione proveniente dal Nord Europa e stanziatasi nei Balcani) sceglieva un Dio (o una Dea) protettore della casa e della famiglia, e in base al giorno di questo Dio si allestiva un altare e si pregava in suo onore attraverso delle azioni rituali.


Tuttavia, i serbi si trovavano in una posizione molto scomoda per continuare a praticare la loro religione pagana, in quanto i bulgari e i croati presenti nei Balcani erano già stati convertiti al cristianesimo, e, sebbene loro combatterono per il mantenimento del proprio culto, la conversione lentamente iniziò a farsi strada. Nell' 870 d.C. la zona serba era già quasi completamente convertita, e nel 1219 San Sava fodnò la prima Chiesa Ortodossa Serba, una delle principali assieme a quella di Mosca, Costantinopoli ed Alessandria. La Slava dunque, per poter sopravvivere alla conversione, dovette assumere delle connotazioni prettamente cristiane. Ogni famiglia scelse quindi un Patrono differente come protettore; molto probabilmente la scelta derivava dal giorno in cui la famiglia riceveva il primo battesimo, ovvero veniva convertita dal paganesimo al cristianesimo. Il Santo del giorno della conversione dunque diventava il patrono della famiglia intera, e da quel momento in poi questa antichissima tradizione si trasmette ancora oggi da padre a figlio.

(Icona di San Sava, Patrono della Chiesa Serba Ortodossa)

Premessa dunque l'origine di questa festività e avendo capito l'importanza che essa ha nel panorama religioso serbo, è interessante capire come essa venga festeggiata. 
Gli italiani (soprattutto quelli del sud) si vantano spessissimo di festeggiare avvenimenti e feste religiose, matrimoni, battesimi, Natale e via così in modo molto sfarzoso ed 'esagerato', trascinando anche i festeggiamenti per giorni. Ecco, i serbi da questo punto di vista sono molto simili agli italiani del sud, soprattutto per quanto riguarda la Slava. 
I preparativi di questa festa iniziano molto tempo prima nel reperire e preparare tutto ciò che serve per imbandire la tavola, che si scelga un menù 'di grasso' (composto per di più da carne e alti grassi animali) o un menù 'di magro' (composto invece da pietanze di pesce e totalmente privo di altri derivati animali, che si predilige se la Slava cade nella Quaresima o il mercoledì/venerdì). Ogni famiglia ha i propri usi in coincidenza della Slava, quindi i festeggiamenti non sono sicuramente uguali per tutti, ma ci sono degli elementi e dei rituali che devono essere assolutamente presenti. 
Per quanto riguarda la ritualistica religiosa sono necessari l'icona del Santo Protettore, la candela della Slava (Slavska sveca), simbolo di luce eterna, il pane della Slava (Slavski kolac), un pane fatto in casa con dell'acqua benedetta e decorato solitamente con il simbolo della Serbia, ovvero le quattro S della frase Samo Sloga Srbina Spasava (solo l'unità salva i serbi) e le lettere IC-XC NI-KA, che simboleggiano il Cristo Vincitore che la mattina della Slava si porta a far benedire dal sacerdote, il vino rosso, sangue di Cristo e infine il grano della Slava (zhito), che viene macinato, cotto e mischiato a frutta secca e spezie per venire poi servito ai commensali e che rappresenta la resurrezione del Cristo. Tutti questi elementi formano l'altare in onore del Santo, che solitamente viene posto a est.  

(Tipico altare della Slava con tutti gli elementi presenti)

Una volta quindi preparati altare e pietanze ed aver apparecchiato la tavola, si attendono gli invitati. La Slava (o almeno il giorno stesso del Santo se non quelli successivi ad esso in cui solitamente si protraggono i festeggiamenti) è un momento molto intimo della famiglia, e io considero un vero onore l'aver potuto partecipare a quella della famiglia del mio ragazzo (tant'è che una vicina di casa, incontrandomi, mi ha detto che essendo io parte del nucleo questa Slava ormai è anche mia...una cosa abbastanza importante da prendere in considerazione, data l'importanza stessa che questa festività ha tradizionalmente per le famiglie serbe). Pertanto, verranno invitate persone facenti parte del nucleo famigliare ed amici e conoscenti che hanno importanza nella vita dei componenti di esso. 
All'arrivo, gli ospiti sono tenuti a salutare il padrone (o la padrona) di casa e augurare una felice Slava (in serbo Srecna Slava!), mentre il padrone di casa deve offrire loro il grano e il vino, che vengono consumati dopo aver fatto il segno della Croce. Una volta la Slava iniziava e terminava semplicemente in questo modo, mentre oggi, in seguito al rituale appena descritto, si recitano le preghiere e vi è un pranzo (oppure una cena) che presenta una vasta scelta di pietanze. 

(Esempio di tavola imbandita per la Slava con l'icona presente)

Come dicevo prima comunque, ogni famiglia ha ormai le proprie tradizioni a riguardo, infatti la Slava a cui ho partecipato io è stata leggermente diversa, alcuni elementi che ho nominato non sono stati presenti e alcuni rituali quindi modificati, ma è comunque stata una cerimonia molto significativa.
La giornata si è divisa in due parti, il pranzo, durante il quale sono stati invitati solo i parenti più stretti, e la cena, in cui invece si sono presentati anche amici, conoscenti ed altri parenti. All'inizio del primo pasto, in seguito all'arrivo degli invitati e all'aver augurato una 'Srecna Slava!' è stato offerto un bicchierino di rakija (la grappa serba) da una bottiglia raffigurante l'icona e contenente una croce di legno ed il caffè turco, tipico dei Balcani. Quando tutti sono arrivati e si sono riuniti attorno al tavolo il mio ragazzo (che è simbolicamente il capo della famiglia) dal capo della tavola ha acceso la candela rituale e ha recitato il Padre Nostro in serbo (Oce Nas). Terminato questo piccolo rituale è iniziato il pranzo 'di grasso' (sebbene fosse mercoledì) a base di corba (una zuppa di brodo di gallina e pasta fatta in casa), carne di gallina e verdure bollite (quelle utilizzate per fare il brodo), soup di pomodoro, e, come piatto principale, carne di maiale accompagnato da insalata di verza cruda e altri contorni come cetrioli e barbabietola sott'aceto. Il tutto accompagnato ovviamente da pane e fiumi di bevande di tutti i tipi, succhi, vino rosso, birra, acqua, bibite gassate e ancora rakija. Al termine del pranzo sono stati serviti dei dolcetti (i kolaci). 
Dopo qualche ora di riposo, verso le 18, sono arrivati altri ospiti, questa volta anche esterni alla famiglia, che han portato con sè dei piccoli regali (per lo più vino rosso e caffè). Dopo aver offerto loro rakija e caffè, si è passati alla cena, anch'essa 'di grasso'. Questa volta, oltre all'immancabile carne di maiale e ai sott'aceti sono state servite anche le sarma (già nominate in altri post sui Balcani, ovvero involtini di riso e carne di maiale ricoperti di verza cotta e cotti nel sugo di pomodoro), della kobasica piccante (salsiccia) fritta nell'olio, la ruska salata (la classica insalata russa) ed in fine i kolaci. I festeggiamenti sono andati avanti per noi giovani fino a notte inoltrata, passata fondamentalmente ad ascoltare musica, bere, mangiare e chiacchierare :) 


(Un paio di foto di ieri...non sono molte nè rappresentano un granchè in confronto alla grande festa che c'è stata, me ne rendo conto, ma purtroppo sono le uniche due che ho scattato in quanto per il resto della festa non ho praticamente usato il cellulare!)


Infine vorrei elencare qualche curiosità a riguardo di questa festa: 

- La cerimonia della Slava è un'avvenimento tipico della Chiesa Ortodossa Serba; pertanto essa non esiste in nessun'altro Paese cristiano-ortodosso, ecco perchè se vi trovate in Serbia (soprattutto in quella rurale e più tradizionale) la partecipazione a questa festività è praticamente d'obbligo, che voi siate credenti o meno; 

- Un aspetto senz'altro interessante è il fatto che anche le professioni hanno una Slava, per esempio la Slava dell'istituzione scolastica cade il giorno di San Sava (che abbiamo citato prima), giornata in cui gli alunni e gli insegnanti partecipano a delle attività insieme che vanno al di là del programma scolastico; 

- Essendo la Slava una festività che identifica i serbi e li distingue dal resto del mondo, è considerata molto seriamente da tutti, per tanto i lavoratori sono tenuti a comunicare al proprio datore di lavoro il giorno della loro Slava in modo che quel giorno siano regolarmente esentati dal lavoro per poter festeggiare in famiglia;

- La candela cerimoniale deve rimanere accesa tutto il giorno ed è compito del capo famiglia spegnerla alla fine della festa con qualche goccia di vino e mai soffiandoci sopra; 

- Rifiutare l'invito alla Slava è di profonda maleducazione, infatti, come già detto, questa è una festa a cui sono invitate solo persone legate alla famiglia e quindi di estrema importanza per i componenti di essa; la cerimonia non può essere iniziata finchè tutti gli invitati non si sono presentati; 

- La Slava è dal 2014 parte dei 'Patrimoni orali ed immateriali dell'Umanità', dunque patrimonio dell'UNESCO, col fine di preservare questa tradizione orale e non farla perdere nel tempo. 

Infine non mi resta che dire che questa è stata davvero un'esperienza particolare e che partecipare a una tradizione così intima di un'altra cultura è qualcosa di veramente unico e che purtroppo non tutti hanno la possibilità di fare, sebbene ognuno di noi dovrebbe avere l'opportunità di farlo al fine di conoscere meglio le altre culture.
Detto ciò mi preparo per continuare i festeggiamenti (sono le 18.30 quasi del giorno dopo e sono arrivati altri invitati) e auguro a tutti coloro che leggono e che festeggiano San Nikola, sebbene da non credente e da straniera, una SRECNA SLAVA OD SRCA!! 

Od vasa Samantocka.


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